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Sci alpino, discesa maschile Saslong: gara pazza, Bennett beffa Kilde e Odermatt

Gara pazza sulla Saslong: quando Kilde aveva già fatto il giro delle tv, celebrando la 22esima vittoria, Bennett piazza l'acuto e trionfa a sorpresa. Clamoroso ribaltone finale.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’è qualcosa di speciale tra Bryce Bennett e la Saslong. Perché lo statunitense, sceso col pettorale numero 34 quando la maggior parte dei network internazionali avevano già chiuso i collegamenti, intenti da minuti a celebrare la 22esima vittoria di Aleksander Aamodt Kilde in Coppa del Mondo, ha deciso che questo doveva essere il suo giorno. E s’è preso uno scalpo eccellente, beffando per tre centesimi appena il vincitore della coppetta di specialità della passata stagione.

E pure Marco Odermatt, che c’era rimasto di stucco per essere finito a due centesimi dal norvegese mentre cominciava a pregustare il primo successo in discesa libera in Coppa del Mondo (lui che è campione del mondo in carica della specialità), figurarsi quando s’è visto retrocesso al terzo posto dall’incredibile exploit di Bennett. Che in carriera ha vinto due sole gare, entrambe sulla Saslong. Coincidenze?

Bennett beffa Kilde per tre centesimi, poi Odermatt

Kilde aveva saputo sfruttare al meglio le sue qualità di scorrevolezza e potenza nel tratto finale di una Saslong comunque velocissima, tirata a lucido dai gatti delle nevi e soprattutto rimasta intonsa (almeno dalla metà in giù) nonostante la neve caduta nella serata di mercoledì abbia costretto gli organizzatori a battere nuovamente la pista. Il norvegese era stato l’unico a reggere il ritmo imposto da Odermatt nella parte centrale, quella compresa tra le Gobbe del Cammello e il Ciaslat, dove i rivali hanno pagato tutti circa tre decimi di ritardo nella migliore delle ipotesi.

Quando è sceso Bennett però la visibilità era migliorata e la pista, scaldata dal sole, ancora più veloce, e puntualmente l’americano ha sfruttato la cosa a proprio favore, piazzando l’acuto. Per la rivincita appuntamento tra due giorni, ma in condizioni differenti in quanto (meteo permettendo, ma non dovrebbero esserci problemi) la partenza sarà posta in cima al Ciampinoi.

Paris soddisfatto: “Prestazione che infonde fiducia”

L’Italia della velocità non ha trovato l’acuto su una pista che invero non è mai stata troppo nelle grazie degli atleti azzurri, se si eccettua Kristian Ghedina che l’adorava come si fa con una moglie (tra il 1997 e il 2002 conquistò 4 vittorie). Il bilancio di giornata non è da cestinare, al netto dei tempi che si sono sensibilmente abbassati favorendo chi è sceso con un pettorale sopra il 30. Dominik Paris, 11esimo all’arrivo, ha fatto vedere buone cose nella prima parte di gara, nella quale ha fatto segnare tempi molti vicini ai battistrada, perdendo qualcosa di troppo nel tratto ondulato ma mostrandosi assai soddisfatto all’arrivo.

“Penso di aver fatto bene, anche se la sciata non è stata perfetta. Ma era la prima gara, c’era voglia di scendere giù forte e ritengo di aver offerto una prova assolutamente pari alle mie aspettative. È un buon risultato che mi da fiducia per il proseguo della stagione”.

L’Italjet c’è: Innerhofer è la nota più lieta

L’exploit di giornata l’ha mandato a referto Christof Innerhofer, che ha fatto sognare per due terzi di gara, salvo poi doversi accomodare al dodicesimo posto a due soli centesimi da Paris, con lo stesso tempo fatto registrare da Mattia Casse. “È stata una sorpresa anche per me, non me l’aspettavo. Mi sono allenato tanto per essere qui, è davvero una bella sensazione. Ho sciato fluido, ha fatto bene i salti e quando ho visto il tempo non ci volevo credere”.

Casse che lo scorso anno salì sul podio nella discesa della Val Gardena, ma che stavolta è scivolato fuori dai primi dieci. Quindicesima posizione per Florian Schieder, che ha pagato una sbavatura nella prima parte che gli è costata centesimi preziosi (ha chiuso a 0”56), non più recuperabili su un tracciato così corto (1’24” il tempo impiegato per scendere rispetto ai canonici due minuti).

L’Italia degli uomini jet però ha risposto presente e proverà a dare fastidio ai big anche nel supergigante in programma domani e nella discesa “ufficiale” (quella odierna era uno dei due recuperi delle gare non disputate a Zermatt-Cervinia a metà novembre) in programma sabato.

In Val d’Isére, dove sono impegnate le donne, non s’è disputata la prova cronometrata di discesa in programma sabato, anch’essa recupero di una delle due saltate nella transfrontaliera.

Sci alpino maschile: il calendario completo

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