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Giorgia Collomb vince il gigante del mondiale Juniores: l'Italia scopre l'erede di Brignone e Goggia

Giorgia Collomb è più che mai la ragazza del futuro: vince l'oro nel gigante mondiale Juniores a Tarvisio e sogna la doppietta in slalom. Brignone e Goggia hanno trovato l'erede

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Si tinge sempre più d’oro la giovane carriera di Giorgia Collomb: un mese dopo aver trionfato nel team event al mondiale di Saalbach, la 18enne di La Thuile conquista la medaglia del metallo più pregiato anche nel gigante del mondiale Juniores in corso di svolgimento a Tarvisio. Un oro, va detto, tutt’altro che scontato: Collomb se l’è messo al collo staccando di 56 centesimi la svizzera Stefanie Grob e la statunitense Elisabeth Bocock (62 centesimi di ritardo), approfittando anche della caduta dell’elvetica Sue Piller, in testa al termine della prima manche.

Una medaglia inattesa: “Non pensavo che avrei vinto…”

Giorgia aveva già fatto vedere di che pasta era fatta mostrandosi pienamente all’altezza della situazione nel corso del mondiale “dei grandi”, ma con l’oro nel gigante mondiale Juniores dimostra di essere una delle migliori interpreti del suo tempo. Senza dimenticare che la specialità nella quale eccelle da sempre è lo slalom, che la vedrà chiaramente come la grande favorita nella prova in programma nei prossimi giorni.

In gigante era tra le atlete più attese, ma forse non al punto da potersi considerare come quella da battere. “Stanno succedendo tante cose tutte una dietro l’altra e non so più bene a cosa pensare. Sono felicissima di aver raggiunto questo traguardo: la prima manche mi ha messo a dura prova, perché il tracciato era molto veloce e sinceramente non credevo potesse assecondare al meglio le mie caratteristiche. Poi nella seconda ho pensato solo ad andar giù come meglio avessi potuto fare e sono davvero felice che sia arrivata questa medaglia d’oro, un po’ inattesa e quindi ancora più bella”.

Sarebbe stata un’apoteosi se Tatum Bieler fosse riuscita a salire sul podio, mancato per soli 4 centesimi, ma l’Italia ha comunque riscattato in un sol giorno un mondiale sin qui avaro di soddisfazioni, aggiungendo anche l’ottavo posto di Ambra Pomarè a 1”65 dalla Collomb.

Collomb come tante big del passato (Compagnoni inclusa)

L’oro nel gigante femminile nei mondiali Juniores mancava da 8 anni, da quello che Laura Pirovano vinse a Are nel 2017. Ma nel passato tante grandi campionesse dello sci italiano hanno scritto il loro nome nei libri di storia della specialità: da Deborah Compagnoni nel 1987 a Salen proseguendo con Sabina Panzanini a Hemsedal nel 1991, poi ancora con Karen Putzer nel biennio 1996 (a Hock-Ybrih) e 1997 (a Schladming) e Denise Karbon a Pra Loup nel 1999, per arrivare ai successi nel nuovo millennio conquistati da Nadia Fanchini nel 2005 a Bardonecchia e Marta Bassino nel 2014 a Jasna.

Collomb e il dualismo (inevitabile) con Lara Colturi

Chiaro che adesso i paragoni con le grandi protagoniste dello sci alpino italiano si sprecano: Collomb è stata grande protagonista lo scorso anno ai Giochi Olimpici Invernali Giovanili di Gangwon dove s’è messa al collo tre medaglie (oro nel gigante, argento in combinato, bronzo in slalom), riuscendo poi a emergere durante questa stagione di Coppa del Mondo raccogliendo i primi punti in carriera nel fine settimana di Killington, chiudendo tra le prime 30 sia in gigante (19esima assoluta) che in slalom (16esima).

A Saalbach l’exploit nel team event ha reso unica la sua partecipazione al mondiale, sebbene poi in slalom non sia riuscita a qualificarsi per la seconda manche. Chiaro che, vista anche l’età (è nata il 17 ottobre 2006), i paragoni con l’altra enfant prodige dello sci italiano, cioè Lara Colturi (che batte però bandiera albanese poiché voleva essere allenata dai suoi genitori) già si sprecano: la prospettiva che possa nascere un bel dualismo è più che mai reale, anche se Lara sin qui ha ottenuto risultati decisamente più importanti e continui in Coppa del Mondo (ma non ha una medaglia d’oro mondiale…).

Per un’Italia che va a caccia di nuove leve, pensando all’età non proprio giovanissima di Federica Brignone (che va per i 35 anni) e Sofia Goggia (a novembre saranno 33), decisamente una buona notizia.

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