A Garmisch piove e c’è poca neve, ma la vera notizia è che l’assenza più illustre è quella di Marco Odermatt sul gradino più alto del podio. Che per un giorno decide di lasciare la scena ai colleghi meno avvezzi a mettere le punte degli sci davanti ai colleghi: a sorpresa vince il francese Nils Allegre, che beffa Guglielmo Bosca per 18 centesimi dopo che l’atleta azzurro aveva sognato ad occhi aperti, riuscendo a strappare la leadership di giornata da Loic Meillard, che completa il podio.
- Nils Allegre e la gara della vita
- "Gugu" Bosca felice come un bambino: "Sapevo sarebbe successo"
- Meillard davanti Odermatt. Paris chiude ottavo
Nils Allegre e la gara della vita
I veri vincitori di giornata sulla Kandahar sono stati gli organizzatori, capaci di consegnare una pista in condizioni decenti dopo la pioggia caduta copiosa nella giornata di venerdì (diventa complicato gareggiare in stazioni sciistiche al di sotto dei 1.000 metri: l’arrivo a Garmisch è posto a 700 metri s.l.m.). Allegre però non è voluto essere da meno: la differenza l’ha fatta nella parte centrale, riuscendo a guadagnare quei centesimi preziosi che aveva lasciato sulla pista nel primo settore.
A 30 anni, Allegre ha conquistato la prima vittoria in carriera, confermando anche gli straordinari progressi mostrati dal settore velocità francese, Con Cyprien Sarrazin che s’è preso a sua volta un giorno di stacco (ha chiuso in coda alla top ten).
“Gugu” Bosca felice come un bambino: “Sapevo sarebbe successo”
Guglielmo Bosca a sua volta inseguiva la prima vittoria in Coppa del Mondo e per 5 minuti almeno ha creduto di avercela fatta per davvero: velocissimo nel primo tratto, dove ha fatto segnare il miglior intertempo, ha avuto un rendimento continuo lungo tutta la discesa, chiudendo a 18 centesimi da Allegre. “Non è un risultato completamente campato per aria e questo rende tutto ancora più bello. Sapevo che potevo fare una grande gara oggi, ma tagliare il traguardo per primo è davvero un’emozione pazzesca. Sono contentissimo, al settimo cielo. Ho sciato bene da cima in fondo, su una neve difficile.
Dopo gli infortuni, il percorso che ho intrapreso è stato frutto di una determinazione che non so in quanti sarebbero riusciti ammettere in campo. Tutto quel percorso ha avuto un senso grazie alla giornata di oggi. Se non avessi fatto un podio sarebbe stata una roba da matti. Ho sempre saputo che sarei potuto salire su un podio e c’è l’ho fatta. E aver chiuso davanti a Odermatt e Sarrazin è qualcosa di incredibile”.
Meillard davanti Odermatt. Paris chiude ottavo
Il podio l’ha completato Meillard, che ha messo le punte degli sci davanti al compagno di squadra Odermatt, che ha faticato soprattutto nella parte alta della pista. Un trend che ha segnato anche la gara di Dominik Paris, che è sceso col pettorale numero 3 e non è riuscito a interpretare al meglio la parte centrale, accusando all’arrivo quasi 6 decimi di ritardo dalla testa (ha chiuso ottavo).
Un secondo secco è quello accusato all’arrivo da Mattia Casse, decisamente lontano dai suoi standard abituali, mentre Christof Innerhofer ha trovato una pista già segnata e ha chiuso a 1”33 dal vincitore di giornata. Domani si replica, sempre in supergigante, sperando che le condizioni siano un po’ migliori di quelle trovate sabato.