Pesa come un macigno la scivolata sul ghiaccio vivo della Podkoren di Federica Brignone. Pesa perché le porta in dote uno zero che potrebbe risultare anche determinante nella lunga volata per la Coppa del Mondo, tanto quella generale, quanto quella di specialità. L’uscita di scena della valdostana ha rovinato la giornata in casa Italia, al netto del bel risultato ottenuto da Sofia Goggia, 12esima nella prima manche al debutto stagionale in gigante. Ma la scivolata di Federica è un fardello col quale tutta la squadra azzurra deve fare i conti.
- Federica furiosa: "Ho giocato solo in difesa..."
- Doppia beffa: non si recuperano i giganti di Mont-Tremblant
- Goggia bene, ma non troppo soddisfatta. Incubo Bassino
Federica furiosa: “Ho giocato solo in difesa…”
Non stava sciando forte Brignone, che era in ritardo in tutti i parziali rispetto alla mostruosa prima run mandata a referto da Sara Hector. La frustrazione per l’uscita di pista è stata sfogata a fatica, perché un errore come quello commesso dall’attuale leader della classifica di gigante non si vede tutti i giorni.
“Sono arrabbiata, direi piuttosto furiosa. Su una neve così ghiacciata c’è solo una cosa da fare, cioè appoggiarsi. Invece io ho cominciato a scivolare sin dalla quinta porta, e anziché aggredire ho cominciato a difendermi e a remare per evitare di andare troppo lunga. Alla fine così ho fatto l’esatto opposto di ciò che andava fatto e sono scivolata. Sono delusa e veramente arrabbiata. Mi verrebbe da dire che è meglio andare a casa e chiudere gli sci nell’armadio per sempre”.
Doppia beffa: non si recuperano i giganti di Mont-Tremblant
La frustrazione di Federica al parterre è evidente: non si da pace per la condotta di gara sbagliata, perché al netto della straripante manche di Hector sa benissimo che un podio era abbondantemente alla sua portata, visto che tra la seconda posizione occupata da Lara Colturi e la 12esima di Sofia Goggia c’è meno di un secondo di distacco.
E alla rabbia per l’errore commesso si somma quella per la decisione (pare definitiva) della FIS di non procedere con la riprogrammazione delle gare di gigante annullate a Mont-Tremblant a dicembre. “Trovo abbastanza ingiusto non mettere nuovamente a calendario due prove di gigante, perché così facendo si penalizzano quelle atlete che fanno di questa disciplina quella prevalente. Si cerca sempre di armonizzare il calendario in modo da spalmare un numero equo di prove per ogni disciplina, poi però ogni anno c’è qualcosa che non torna”. Rabbia giustificata in una mattinata dove si potevano incassare punti pesanti, ma che invece si rivelerà una giornata da zero tanto in classifica, quanto in pagella.
Goggia bene, ma non troppo soddisfatta. Incubo Bassino
Sorprende allora che proprio Sofia Goggia sia risultata la migliore delle azzurre nella prima manche, chiudendo a 2”09 dalla favolosa Hector. “In allenamento scio un po’ più sciolta, ma tutto sommato penso di aver fatto bene. Certo, so che potrei far meglio e in un paio di passaggi, su delle lastre belle aggressive, ho rischiato anche di scivolare, faticando ad adattarmi alla pista, però vediamo di provare a fare meglio nella seconda”.
Male, anzi, malissimo è andata Marta Bassino: la vincitrice di due giganti sulla Podkoren appena 4 anni fa è addirittura uscita dalle 30, col rischio sempre più concreto di perdere il primo gruppo di merito e quindi partire dalle prossime gare oltre il pettorale numero 15. Il momento no della piemontese è sotto gli occhi di tutti: al traguardo ha incassato quasi 4 secondi dalla Hector, faticando in tutti i parziali e dando la sensazione di essere completamente in balia delle onde. E dire che anche per lei questa poteva essere un’annata da sfruttare in ottica Coppa del Mondo, vista la sua spiccata polivalenza nelle discipline veloci.
Nella seconda manche l’Italia potrà contare anche su Lara Della Mea (19esima), Asja Zenere (22esima), Roberta Melesi (26esima) e su Ilaria Ghisalberti, che per soli 12 centesimi ha estromesso Giorgia Collomb. Certo, ci sarebbe anche un’altra italiana in lizza per il podio… quella Lara Colturi seconda e unica in grado di avvicinarsi in due settori ai tempi fatti registrare da Hector. Ma questa è un’altra (dolorosa) storia…