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Sci, Lara Colturi a 18 anni fa cose mai viste prima. Perchè l’Italia si è fatta scappare la nuova Goggia

A soli 18 anni, Lara Colturi è più di una semplice promessa. Ha scelto di farsi allenare da mamma Daniela e papà Alessandro, e alla FISI la cosa non piaceva. Ma nemmeno Goggia alla sua età era tanto forte…

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Tecnicamente siamo tornati sul podio di uno slalom speciale femminile dopo 13 anni di attesa. Eppure nelle statistiche del risultato di Lara Colturi non si troverà nulla riferito alla selezione italiana. Perché Lara è italiana, ma gareggia per la federazione albanese. Che praticamente senza far nulla s’è ritrovata una fuoriclasse in casa, semplicemente riuscendo a convincere mamma Daniela e papà Alessandro che far gareggiare la figlia con una bandiera diversa da quella d’origine fosse la soluzione migliore per farle sprigionare tutto il potenziale di cui dispone.

La sfida lanciata a Shiffrin, le prospettive future

La scommessa della famiglia Colturi per ora è vinta, anche se sarà solo il tempo a dire se davvero si sarà rivelata felice ed efficace. Intanto agli atti è stato messo quello che tutti hanno visto a Gurgl, cioè che una ragazzina di appena 18 anni ha fatto tremare una veterana come Mikaela Shiffrin, salita comunque a 99 vittorie in carriera.

Lara però ha dimostrato di poterci stare al livello con le migliori: prima di sabato aveva ottenuto soltanto un nono posto come miglior risultato in Coppa del Mondo, ora sogna legittimamente di diventare una delle protagoniste, almeno nelle discipline tecniche. Con l’Italia dello sci alpino intenta già a mordersi gomiti, mani e tutto quello c’è a portata di mano.

La questione dello staff e la mancata apertura della FISI

Perché Lara in un certo qual modo si è sentita quasi “obbligata” a battere altre strade. La decisione di prendere la nazionalità albanese è figlia di una programmazione ben precisa: lei sin da piccola è sempre stata seguita ed allenata da papà Alessandro e mamma Daniela, che poi altri non è che Daniela Ceccarelli, medaglia d’oro in super gigante a Salt Lake City 2002.

Per la figlia, i genitori avevano chiesto alla FISI di poter programmare un percorso di crescita e sviluppo tecnico che includesse la possibilità di avere uno staff personalizzato, e quindi maggiore libertà rispetto alle rigide regole federali. Qualcosa che la FISI non poteva (o non ha voluto) accettare, e che ha convinto la famiglia Colturi ad accettare la proposta arrivata dall’Albania, che peraltro ha nominato la Ceccarelli direttore tecnico di tutto il settore agonistico.

È lì che l’Italia ha perso il treno buono, al netto delle parole di mamma Daniela che non ha mai del tutto escluso per la figlia la possibilità un giorno di tornare a battere bandiera tricolore.

A Killington per provare a confermarsi

Lara intanto pensa a sciare, e dopo l’infortunio al crociato patito a inizio 2023, il secondo posto di Gurgl somiglia tanto a un punto di non ritorno. Perché la direzione presa sembra essere quella giusta, anche se di strada da fare ne resta ancora tanta.

La giovane piemontese (18 anni compiuti una settimana fa) si gode il momento e continua a pensare al suo futuro senza porsi troppi paletti: in Austria ha sorpreso soprattutto perché nessuno avrebbe immaginato che avrebbe potuto fare tanto bene da subito, visto che questa in qualche modo è la prima vera annata nel circuito di Coppa del Mondo alla quale prende parte compiutamente.

E nel prossimo fine settimana, sulle nevi di Killington, potrebbe andare ancora oltre: il gigante resta la disciplina prediletta, quella dove ha raccolto i primi punti in carriera (proprio sulla pista “Superstar”) e dove spera di proseguire l’onda lunga di quanto visto a Gurgl.

Occasione mancata? “La famiglia viene prima di tutto”

La domanda che molti si sono posti in questi giorni è la seguente: davvero non c’era modo di poter far coesistere la voglia della famiglia Colturi di allenare meticolosamente Lara con le esigenze della FISI? “Abbiamo sempre fatto tutto assieme, la federazione albanese ci ha offerto la possibilità di continuare ad allenare nostra figlia e noi non potevamo proprio non coglierla, perché per noi l’armonia familiare e tutto ciò che si è creato negli anni viene prima di ogni altra cosa”, ha spiegato la Ceccarelli a precisa domanda.

Lasciando il cerino in mano a una federazione (quella italiana) che trema all’idea di aver perso un treno tanto grande. Perché se a 18 anni Lara ha dimostrato di tener testa anche alla Shiffrin, chissà cosa potrebbe realmente fare negli anni a venire.

Un paragone con Goggia può aiutare a capire meglio: Sofia il primo podio in Coppa del Mondi lo ottenne proprio a Killington, ma a 24 anni.

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