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Scommesse, il metodo dei giocatori: orologi, gioiellerie e il “poker senza Zaniolo”, tutti i retroscena

Eccome come funzionava il giro di scommesse illecite che vede coinvolti molti giocatori di Serie A o ex tali e che sta sconvolgendo il mondo dello sport italiano

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Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

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Dietro al nuovo scandalo scommesse che si è abbattuto sul calcio italiano e che vedrebbe coinvolti 12 giocatori di Serie A o ex tali ci sarebbe un sistema ormai collaudato nell’organizzazione illegale di scommesse, che vedrebbe al centro una gioielleria milanese che fingeva la vendita di orologi e altra merce di lusso per giustificare i bonifici attraverso cui i giocatori avrebbero fatto i loro pagamenti.

Come funzionava il sistema delle scommesse

Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, dietro lo scandalo scommesse che vede coinvolti Florenzi, Zaniolo, Perin, McKennie, Paredes, Di Maria, Bellanova, Ricci, Buonaiuto, Cancellieri, Firpo e il tennista Gigante, si nasconderebbe una vera e propria organizzazione studiata nel dettaglia per permettere ai giocatori di scommette e giocare d’azzardo sulle piattaforme illecite gestite da Tommaso De Giacomo e Patrick Fizzera.

Il quotidiano milanese riporta come gli organizzatori delle scommesse facessero inizialmente credito ai 12 giocatori coinvolti, i quali venivano chiamati a ripagare il debito solo una volta che esso diventava oneroso. Ma come avvenivano i pagamenti per queste azioni illecite?

La gioielleria dietro tutto

Secondo gli inquirenti, al centro di tutto ci sarebbe una gioiellerie milanese, la ELYSIUM GROUP S.r.l, che avrebbe agito a mo di banca gestendo il traffico economico derivante dalle scommesse illecite. Una volta che il debito si faceva rilevante, i giocatori sarebbero stati infatti indirizzati alla gioielleria in questione, che attraverso la finta vendita di orologi e altra merce di lusso – che rimanevano all’attività – giustificava gli importanti bonifici dei giocatori, che avrebbero fatto finta di acquistarli e così saldavano il proprio debito e si ritrovavano con una fattura regolare e apparentemente pulita.

Le chat su WhatsApp e il gruppo “poker senza Zaniolo”

Negli atti della procura – come reso noto da Adnkronos – sarebbero presenti anche alcuni riferimenti a gruppi WhatsApp utilizzati dai giocatori per organizzarsi e giocare assieme nelle stanze chiuse virtuali a loro riservate. Ad esempio per quanto riguarda il gioco del poker, il tavolo veniva creato da De Giacomo solo dopo che “i calciatori organizzavano, sul gruppo WhatsApp denominato ‘Poker senza Zaniolo’, una sessione di partite di poker”.

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