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Scudetto Inter: il messaggio di Zhang, le dediche di Marotta e il post di Calhanoglu che punge il Milan

La festa Scudetto dell'Inter comincia a San Siro: il presidente Zhang invia un messaggio, Marotta ringrazia Inzaghi, squadra e staff mentre Calhanoglu punzecchia i milanisti.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Inter, è qui la festa. La felicità dei nerazzurri esplode al termine del derby vinto in casa del Milan, quando il dj di San Siro spara musica a palla nel tentativo di “disturbare” le celebrazioni per la seconda stella. Missione fallita: si festeggia lo stesso, in campo con Lautaro che piange in diretta tv e lancia forse messaggi nebulosi sul suo futuro, e negli spogliatoi dove si intonano cori da stadio. Qualcuno, come Calhanoglu, trova il modo di far partire un post su Instagram preparato prima del match e “dedicato” ai suoi ex tifosi rossoneri. Mentre il presidente Zhang, lontano da San Siro, invia un videomessaggio.

Scudetto Inter, il messaggio del presidente Zhang

Attraverso un video pubblicato sui canali ufficiali dell’Inter, il presidente partecipa da lontano alla festa: “Wow, 20. Che numero. Venti Scudetti, 116 anni e ora finalmente siamo qui. Oggi è un giorno speciale, un giorno storico per tutta la grande famiglia nerazzurra. Il giorno in cui abbiamo il cuore pieno di gioia perché l’Inter ha raggiunto un traguardo a cui solo pochi possono ambire. Oggi tutti gli interisti del mondo festeggiano la conquista della seconda stella, un segno incredibile che abbiamo inciso insieme nella storia. Abbiamo affrontato innumerevoli sfide, tra successi e momenti di difficoltà, fino ad arrivare alla gloria più grande, che ci ripaga di tutti i nostri sforzi”.

E ancora: “Il nostro obiettivo è sempre stato lo stesso, tornare ai vertici in Italia e in Europa. Insieme lo abbiamo centrato. E oggi festeggiamo il ventesimo scudetto della nostra storia, la seconda stella che porteremo sul petto da ora in poi. Quando Armando Picchi nel 1966 ha sollevato il decimo scudetto nerazzurro erano passati 58 anni dalla notte della fondazione dell’Inter nel 1908. Un lungo percorso che arriva fino a noi, di nuovo 58 anni dopo, nel 2024. Una leggenda che passa da Giuseppe Meazza alla Grande Inter di Herrera e racconta la storia dell’Inter dei Record e della gloria del Triplete”.

Citati anche i past president nerazzurri: “Insieme alle famiglie Moratti e Pellegrini, a tutti gli interisti che nella storia del club hanno tremato, pianto ed esultato, con loro ci siamo anche la mia famiglia e io. Siamo orgogliosi di avere raccolto la loro eredità e di avere lasciato il nostro segno sui 116 anni di storia dell’Inter, una storia che continua nel tempo. Emozionandoci insieme, davanti alle due stelle che si accendono stanotte, pensiamo a tutti coloro che hanno compiuto questa impresa straordinaria. Una vittoria frutto del lavoro di una dirigenza e di uno staff di altissimo livello anche fuori dal campo”.

Infine i ringraziamenti: “Ai miei dirigenti, tutte le donne e gli uomini del club, senza di loro questo successo non si sarebbe mai potuto realizzare. Il mio più grande ringraziamento va ai nostri guerrieri che lottano sul campo. Al nostro grande mister, Simone Inzaghi, e a tutto il suo staff: grazie Simone. Come ho già detto molte volte, sei un regalo per me durante la mia presidenza. Sei un tecnico, una persona eccezionale, che ha plasmato la nostra squadra con una mentalità vincente. Hai trasmesso fiducia e serenità e hai creato questo grande gruppo. Voglio ringraziare anche i miei giocatori: siete il mio orgoglio e la forza propulsiva dell’Inter. Siete un gruppo di campioni fatto di valori autentici”.

Non è finita: “I nostri straordinari tifosi, che cantano con me il coro più bello: ‘Per tutti quei chilometri che ho fatto per te’. Ecco questo è il canto che mi emoziona di più e che presto farete risuonare insieme a San Siro. Questo è l’ottavo anno della nostra proprietà in questo meraviglioso club. Abbiamo vissuto insieme due finali europee, sette trofei, per due volte siamo stati i migliori in Italia. Abbiamo fatto crescere la nostra Inter, insieme, siamo arrivati a vette inimmaginabili, dentro e fuori dal campo. Continuiamo questo viaggio meraviglioso, perché la nostra realtà sia gloriosa tanto quanto i nostri sogni. Forza Inter sempre!”

Inter campione d’Italia: le parole di Marotta

Tocca quindi al direttore Giuseppe Marotta fare le dediche per il ventesimo tricolore: “In primis al nostro presidente Steven Zhang che ha sofferto a distanza, ai nostri tifosi impeccabili. I meriti vanno anzitutto a Simone Inzaghi, ha dimostrato di essere bravo e vincente, è lui l’artefice di questo gruppo magnifico. Bravi al mio staff, Ausilio, Baccin, Zanetti, tutti i collaboratori dell’Inter. Abbiamo curato i particolari, i dettagli, facendo in modo che Simone ci portasse a questo traguardo unico, la seconda stella”.

Parole al miele per Inzaghi: “Ogni allenatore ha il suo metodo, lui si è relazionato al meglio con tutti. È un ex allenatore, amico, collega, è riuscito a far circolare mentalità vincente tra tutti i giocatori, quest’anno ce n’erano dodici nuovi. Anche lo zoccolo duro di italiani è stato fondamentale, capire cosa vuol dire giocare in Italia, in provincia”. Quindi un messaggio non propriamente rassicurante: “Mercato? Chiunque dovesse andar via sarà sostituito degnamente, valutando parametri fondamentali come la serietà e la cultura del lavoro”.

Tricolore Inter, il messaggio di Calhanoglu

Infine un messaggio decisamente pungente da parte di Hakan Calhanoglu, con tanto di vignetta che lo ritrae circondato da tifosi e striscioni non propriamente amichevoli.

Questa la “dedica” del turco, che sta già facendo discutere il popolo del web: “Sempre calmo, sempre paziente, sempre concentrato e ora premiato. Forza Inter“.

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