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Serie A, approvato il nuovo protocollo: Juve-Udinese a rischio

Il Cts ha approvato il nuovo protocollo Covid, messo a punto nella riunione tra le istituzioni e i vertici del Coni e della Lega A.

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Il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera al nuovo protocollo Covid messo a punto nella riunione tra il Governo e le Regioni, alla quale hanno partecipato anche i vertici del Coni e della Lega di Serie A. Diversi i cambiamenti, che potrebbero subito influenzare la prossima giornata di campionato.

Serie A, nuovo procollo Covid: cosa cambia

Il nuovo protocollo ha l’obiettivo di individuare regole “sicure e condivise” per “assicurare parità di trattamento e dare certezza al prosieguo delle attività sportive”. Il documento stabilisce in primis il blocco dell’intero gruppo squadra nel caso in cui si raggiunga un numero di positivi superiore al 35% dei componenti.

Inoltre dispone che i soggetti trovati positivi al Covid debbano rimanere in isolamento, monitorati e controllati in base all’attuale normativa. I contatti ad “alto rischio”, a prescindere dallo stato vaccinale, devono invece essere sottoposti a test antigenico ogni giorno per almeno 5 giorni e hanno l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 ad eccezione di quando si svolge l’attività sportiva.

Serie A, subito a rischio Juventus-Udinese

Ogni sport, spiega il protocollo, avrà regole specifiche per quanto riguarda il numero di partenza del gruppo squadra: per il calcio, la Figc conterà 25 giocatori e quindi una squadra verrà bloccata in caso siano nove i positivi presenti in rosa.

L’unica gara potenzialmente a rischio in questo fine settimana di Serie A è Juventus-Udinese, in programma sabato sera alle 20.45. I friulani infatti hanno attualmente in rosa otto giocatori positivi: solo uno in meno per lo stop dell’intera squadra.

Serie A, Dal Pino: “Ristori o è la fine”

Il presidente della Lega Serie A Dal Pino è tornato a chiedere ristori al Governo per il calcio economicamente in crisi: “Le società sportive auspicano che questo atto di ampia disponibilità (il limite di 5mila tifosi negli stadi ndr), assunto con unanime senso di grande responsabilità, determini nel governo l’attenzione che merita un settore quale quello del calcio di vertice che, numeri alla mano, ha un ruolo economico portante nel sistema imprenditoriale italiano, in termini di fatturato e di produzione di contribuzioni erariali dirette ed indirette”. 

“Un sistema che merita – per la sopravvivenza sua e dei suoi 300mila addetti – aiuti concreti in termini tanto di ristori quanto di individuazione di strumenti deflattivi che consentano l’assolvimento degli obblighi tributari e contributivi con procedure di rateizzazione coerenti alle effettive possibilità delle società, e di misure finanziarie straordinarie a sostegno del sistema calcio”.

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