Nell’ottava giornata di Serie A Simone Inzaghi, allenatore dell‘Inter, ritrova la Lazio, la squadra che gli ha dato tanto, forse tutto, da calciatore prima e da allenatore poi.
Non può di certo essere una partita ordinaria per il tecnico piacentino, in quell’Olimpico che è stato suo in ben 133 occasioni da calciatore in tre esperienze diverse e dove ha segnato 27 gol, vincendo anche il magico Scudetto del 1999/2000.
Dopo quel fatidico 26 maggio 2021 in cui maturò la decisione di lasciare la Capitale, però, tutto è cambiato, la Coppa Italia e le due Supercoppe vince con i biancocelesti sono diventates solo un lontano ricordo e sabato pomeriggio alle 18 all’Olimpico di Roma sarà guerra aperta.
Quale accoglienza il pubblico dell’Olimpico riserverà al grande ex? Simone Inzaghi sarà visto con nostalgia come un grande della Lazio o riceverà gli insulti del “traditore”? La parola al campo, ma dando uno sguardo ai social alla vigilia del match il popolo biancoceleste sembra avere scelto: “rispetto per quanto Simone ci ha dato e per quanto ha vinto da giocatore e da allenatore, ma se n’è andato dopo aver dato la parola che sarebbe rimasto rinnovando. Ci ha tradito” il sentimento dominante della parte più calda del tifo laziale, pronta a fischiare l’allenatore con più panchine nella storia del club.
Il filotto del Napoli costringe i campioni in carica a non commettere neanche un passo falso in Serie A. Di certo non avrà aiutato la sosta per le nazionali, che restituisce ai nerazzurri giocatori stremati, a cominciare dal duo argentino Joaquin Correa (altro ex)-Lautaro Martinez, in ballottaggio per un posto da titolari al fianco di Edin Dzeko, il capocannoniere della squadra con 6 reti esattamente come il ritrovato Ciro Immobile, che si riprenderà l’attacco biancoceleste e costituirà il principale pericolo per Inzaghi, l’uomo che forse più di tutti ha reso grande il centravanti della Nazionale.
La Lazio di Maurizo Sarri di contro è un cantiere aperto: impostare il 4-3-3 del tecnico toscano sulla traccia del 3-5-2 inzaghiano è missione assai ardua, soprattutto a livello difensivo dove la Lazio è la peggiore delle prime otto con 12 gol subiti, e trovandosi di fronte il miglior attacco della Serie A (22 gol fin qui), la strada appare in salita. Inoltre, la banda di Sarri viene da due partite in pieno stile Lazio: vittoria fragorosa nel derby e caduta ancor più rumorosa contro il Bologna (3-0 nell’ultimo turno). Non ci sarà il leader difensivo Francesco Acerbi, squalificato, e questo complica ulteriormente le cose.
Dal canto suo il lavoro di Inzaghi è stato più semplice dal suo arrivo all’Inter, ereditando il 3-5-2 di Conte basato sui contropiedi fulminei e sulla difesa di ferro, e modificandolo leggermente per venire incontro alle sue esigenze: ora la manovra nerazzurra è più armoniosa, più aperta, il gioco più offensivo e meno di posizione. Si è provato ad inventare Calhanoglu come novello Luis Alberto: non è andata. Barella come Milinkovic Savic? Quella è una scommessa che sta pagando, col futuro capitano nerazzurro che ormai ha raggiunto i gradi di Campione.
Capitolo portieri. Entrambi affrontano una stagione complicata. Handanovic leggermente in rialzo dopo l’inizio horror, Reina in leggero ribasso ed insidiato da Strakosha. Brozovic e Lucas Leiva saranno i fari intorno ai quali girerà tutta la manovra offensiva delle due squadre. Se il brasiliano c’è sempre, bisogna sperare che il croato abbia voglia di giocare, o saranno dolori. Lo scorso anno la partita dell’Olimpico finì 1-1, con gol di Lautaro e di Milinkovic.
Lo 0-0 è un risultato improbabile date le caratteristiche delle due squadre: ne vedremo delle belle.