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Serie A, Milan in caduta libera: adesso Stefano Pioli rischia?

L'ultimo periodo del Milan non si può di certo definire entusiasmante. Tra vicende di mercato e vittorie che non arrivano, Pioli sente tremare il proprio posto in panchina.

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Cosa sta succedendo al Milan di Stefano Pioli? Dopo un 2020 da urlo, coronato da una grandissima rimonta e da un nuovo entusiasmo a Milanello, i rossoneri in questo 2021 sono in caduta libera, e adesso rischiano di perdere anche il treno Champions League. Nessuna rivoluzione in vista, ma ora la panchina del tecnico Stefano Pioli non è più cosi salda. 

Guardando solamente ai risultati sul campo, ci si accorge di come questa prima parte di 2021 sia profondamente differente rispetto alla grande cavalcata del 2020: 2-2 col Parma, 2-2 col Genoa, 3-1 con la Juventus (sconfitta), 3-0 con l’Atalanta (sconfitta), 2-1 con l’Inter (sconfitta in Coppa Italia), 2-0 con lo Spezia (sconfitta), 3-0 con l’Inter (Serie A, sconfitta), 1-1 con l’Udinese, 1-0 col Napoli (sconfitta), 1-1 con la Samp, 2-1 col Sassuolo (sconfitta) e 3-0 col Napoli (sconfitta). Aggiungiamoci anche l’eliminazione dall’Europa League per mano del Manchester United, e il quadro che ne esce è davvero preoccupante. 

Attualmente, il Milan è in piena corsa Champions League, appaiato con 66 punti a Juventus e Napoli. La partita contro i bianconeri è prevista il 9 maggio, allo Juventus Stadium di Torino, in quello che sarà probabilmente un vero e proprio spareggio Champions

Fin qui tutto può sembrare normale, se non fosse che fino a 2 mesi fa il Milan era in lotta con l’Inter per lo scudetto mentre, se il campionato finisse ora, sarebbe fuori dalle prime 4. Come giustificare un simile tracollo?

Innanzi tutto, consideriamo come la rosa del Milan sia composta prevalentemente da elementi giovani, non abituati veramente a sopportare un certo topo di pressioni e a giocare così tante partite. L’exploit dello scorso anno forse aveva illuso molti addetti ai lavori, considerando il Milan già al livello dell’Inter. Beh, non è così evidentemente.

Poi passiamo a considerare il fattore Zlatan Ibrahimovic. Di fatto esistono due versioni di questo Milan: uno con in campo Ibra e uno senza. Quando lo svedese è in campo, sembra far rinascere tutta la squadra, giocando bene e divertendosi, forse anche con più sicurezza considerando l’effetto psicologico che IbraCadabra ha sui compagni. Senza, l’attacco rossonero appare spaesato, perso, incapace di affondare nel momento decisivo. L’arrivo di Marione Mandzukic come rincalzo di Ibra non è stato utile neanche in minima parte, e a 40 anni suonati lo svedese non può giocarle tutte, complice anche qualche squalifica di troppo. In estate urge un rinforzo pesante in quella zona.

Terminiamo con le vicende di mercato. Si sa che, nonostante il gruppo squadra sia una componente abbastanza isolata rispetto alla società, le voci comunque arrivano, girano, distraggono. In particolare, non si può dire con certezza che la questione del rinnovo di Gigio Donnarumma stia distraendo l’ambiente, ma sicuramente bene non ne sta facendo. Le vicende di mercato, le discussioni sui rinnovi e chi più ne ha più ne metta, dovrebbero essere trattate separatamente, non mettendo pressioni a ragazzi concentrati sul campo. 

La corsa alla Champions è forse la più entusiasmante degli ultimi anni, e questo anche per merito del Milan che sta finalmente tornando all’altezza della propria storia. Ma come finirà, in che posizione arriverà, è davvero impossibile prevederlo.

 

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