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Serie A, Sassuolo-Fiorentina: l'onestà di Roberto De Zerbi

Bella sfida quella tra Sassuolo e Fiorentina, con due squadre molto tecniche che non hanno avuto molta fortuna in termini di classifica.

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Serie A, Sassuolo-Fiorentina: l'onestà di Roberto De Zerbi Fonte: Getty Images

Il Sassuolo si prepara ad ospitare la Fiorentina, domani alle 18:00, per la 31a giornata di Serie A TIM. Il Sassuolo ha vinto quattro dei 15 precedenti in Serie A contro la Fiorentina (5N, 6P), tutti nel girone di ritorno.

Dopo un bellissimo inizio di stagione, il Sassuolo ha pagato molto in termini di calendario nella parte centrale, con una rosa non abituata a giocare tante partite cosi ravvicinate. Arrivati a questo punto non si può fare più molto per migliorare la classifica, e questo è proprio il pensiero di Roberto De Zerbi:

“Ad oggi l’ottavo posto è tanto, forse è il massimo di quello che potevamo raggiungere. Se poi consideriamo quello che è successo, l’emergenza, Caputo vero lo abbiamo avuto solo le prime 8-9 partite, Defrel anche, Berardi è stato fuori parecchie partite, Boga ha avuto un’annata complicato e ha fatto 3 gol in 30 partite e spiega la complessità di quello che è stato, questo dà ancora più valore alla posizione che stiamo occupando e che abbiamo occupato quasi tutto l’anno ma mancano 8 partite e ancora non è chiuso nessun tipo di discorso”.

Dopo di che, De Zerbi fa il punto degli indisponibili:

“Domani rientrano Berardi e Defrel, non so se dall’inizio o a gara in corso. Perdiamo probabilmente Locatelli perché ha un fastidio e non so cosa mi diranno i dottori. Bourabia lo stiamo recuperando, è un giocatore importante per noi. Però abbiamo la rosa talmente forte e completa che Raspadori, Traore non sono alternative ma sono titolari”. Proprio Giacomo Raspadori (nove) del Sassuolo assieme a Dusan Vlahovic (26) della Fiorentina sono due dei tre attaccanti nati dopo il 2000 con almeno cinque presenze da titolare in questa Serie A – assieme a Piccoli (sei) dello Spezia

De Zerbi, proprio per via dell’inizio della stagione compiuto a 1000, recrimina un po per come è cambiata l’annata da novembre in poi:

“Le prime 7, al di là del distacco di punti che c’è con l’ottava, la nona, la decima, fanno un campionato a parte, perché immaginare Lazio, Napoli, Roma non nelle prime 7 è difficile però è anche vero che 11 punti di distacco potevano essere meno, per quello che ha detto il campo, o lo dico in altre parole, 43 punti per quanto fatto sono pochi”.

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