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Serie C, caos Taranto: bombe esplose in casa del presidente Giove, cresce la tensione tra tifosi e dirigenza

Il clima di tensione sul club pugliese è sfociato in un terribile episodio ai danni del dimissionario presidente. Intanto domani si gioca: in panchina ci va il dg Lucchesi.

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Si respira un’aria davvero pesante intorno al Taranto Calcio. La tensione che aleggia nell’aria tra società e tifosi ha portato addirittura al lancio di tre bombe carta nell’abitazione del presidente del club Massimo Giove. Fortunatamente non ci sono stati feriti: da registrare solamente danni ad oggetti tra i quali in particolar modo un’automobile parcheggiata in zona. Sull’episodio, avvenuto ieri notte, è intervenuta la Digos che sta investigando con la collaborazione della polizia scientifica.

Clima ostile da tempo

Il clima nei confronti del numero 1 del Taranto Massimo Giove era ostile già da tempo. Infatti su questo si stanno orientando le indagini della Digos, sul burrascoso rapporto del dirigente con parte della tifoseria del sodalizio pugliese. Pur non potendolo considerare un fulmine a ciel sereno, resta un fatto di una gravità inaudita quanto accaduto a Leporano, circa 15 km di distanza dal capoluogo ionico, con l’esplosione di tre ordigni artigianali indirizzati verso la villa del presidente.

Taranto, vigilia di tensione prima dell’esordio

Nei giorni scorsi Giove aveva rassegnato le proprie dimissioni a seguito delle contestazioni ricevute e soprattutto per la questione stadio ancora in pending. Non è trascorso molto tempo dal corteo di protesta organizzato proprio nei confronti del presidente oltre che del sindaco della città. A guastare ulteriormente i piani di un club già in grande difficoltà è arrivata l’ennesima goccia che fa traboccare il proverbiale vaso. Domani la squadra dovrà anche esordire in campionato sul campo del Giugliano in Serie C.

Le indagini sono state affidate alla Digos, coordinate dal commissario Francesco Cecere e seguite dal pubblico ministero Francesca Colaci. Gli inquirenti stanno esaminando il clima di tensione che circonda il club rossoblu, focalizzandosi sul futuro della squadra. Da tempo, infatti, una parte della tifoseria chiede a Giove di cedere la società, ma l’imprenditore non sembra intenzionato a farlo nonostante le offerte di acquisizione già presentate.

Tra stadio e campo quanti guai

L’abbiamo solamente accennato ma quello dello stadio è un grande problema. C’è da capire cosa accadrà quando cominceranno i lavori di ristrutturazione dell’Erasmo Iacovone, programmati in vista dei Giochi del Mediterraneo del 2026. Dal 1° ottobre infatti sono previsti i lavori e nei prossimi giorni è previsto un incontro decisivo per capire se la squadra potrà giocare nella sua “casa” o emigrare altrove.

Sul campo, invece, l’annuncio di “disimpegno” da parte del presidente Giove prima ha comportato lo smantellamento della squadra che era stata costruita prima del ritiro. Da qui l’addio di Eziolino Capuano che lo scorso anno aveva trascinato il Taranto ai playoff ed ha costretto il direttore generale Fabrizio Lucchesi a ripartire da zero. Una sorta di porte girevoli con giocatori che hanno rescisso e altri che ne stanno arrivando, a Carmine Gautieri, nuovo allenatore da pochi giorni, l’arduo compito in questo clima da far west di guidare una squadra in divenire.

Serie C, caos Taranto: bombe esplose in casa del presidente Giove, cresce la tensione tra tifosi e dirigenza Fonte: Valentina Funetta

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