Dopo diciannove anni di carriera e quasi seicento partite giocate, Nicolas Burdisso ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.
Il difensore argentino inizia la sua carriera nel 1999 con la maglia del Boca Juniors, con cui conquista due Campionati Argentini (2000 e 2003), tre Coppe Libertadores (2000, 2001, 2003) e due Coppe Intercontinentali (2000 e 2003).
Nel 2004 si accasa all’Inter ma una grave malattia occorsa alla figlia lo obbliga a tornare in patria per seguire la terapia. Dovendo lasciare la squadra per diversi mesi, il giocatore confida a Moratti la volontà di rescindere il contratto ma l’allora presidente nerazzurro decide di tenerlo in rosa senza porre una data ultima per il suo ritorno.
E il patron meneghino ci vede giusto: Burdisso lascia i nerazzurri nel 2009, dopo aver vinto quattro scudetti, due Coppe Italia e quattro Supercoppe Italiane, per trasferirsi in prestito annuale alla Roma.
Nell’estate del 2010 l’argentino viene riscattato dai giallorossi per una cifra vicina agli otto milioni di euro. Nella Capitale Burdisso colleziona 131 presenze, condite da quattro gol, ma dopo tre stagioni e mezzo viene messo sul mercato dall’allora tecnico Rudi Garcia.
Nel gennaio 2014 viene acquistato dal Genoa per 1’000 euro e la stagione successiva, dopo la cessione di Luca Antonelli al Milan, si laurea capitano della formazione rossoblu.
A maggio 2017 Burdisso annuncia l’addio alla squadra genovese al termine della stagione. Rimasto svincolato, a fine agosto viene ingaggiato dal Torino, dove conclude la stagione con un bilancio di venticinque presenze e zero gol.
Oggi ha pubblicato un post sul proprio profilo Instagram: “Oggi a 19 anni dal mio esordio è il momento di chiudere la mia avventura come calciatore. GRAZIE a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo percorso, a Dio e alla mia famiglia, ai compagni e le squadre, allenatori e sopratutto tifosi. Il calcio è il mio strumento per essere felice e migliorare ogni giorno come persona e continuerà ad esserlo. Sono orgoglioso e soddisfatto, HO FATTO TUTTO QUELLO CHE SOGNAVO DA BAMBINO”.
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