L’appuntamento è fissato nel pomeriggio, almeno da calendario ufficiale di Wimbledon. Secondo match di giornata sul campo Numero 1, programma aperto dal confronto dei quarti del tabellone femminile tra Iga Swiatek e Ljudmila Samsonova. Dopo tocca a Jannik Sinner e Ben Shelton. O meglio, dovrebbe. Perché c’è ancora un po’ di mistero sull’effettiva presenza in campo del numero 1 contro l’esuberante americano nel quarto di finale dello Slam londinese. L’esito della risonanza magnetica al gomito è stato tenuto top secret. E il “depistaggio” della vigilia, quando Jannik s’è allenato al chiuso anziché all’aperto e sotto gli occhi di tutti, non ha rassicurato più di tanto.
- Wimbledon, Bertolucci fiducioso su Sinner: "Tutto ok"
- Il mistero dell'allenamento spostato: il racconto cult
- Il depistaggio di Jannik e il fastidio di Scanagatta
- La previsione del direttore di Ubitennis: "Ho un timore"
- Le ultime su Sinner: allenamento col mancino Vasamì
Wimbledon, Bertolucci fiducioso su Sinner: “Tutto ok”
Non ci sono ancora certezze, insomma. Neppure le parole di Darren Cahill hanno rasserenato tutti, visti i precedenti e vista la determinazione di Jannik a scendere in campo solo se realmente al top. Ma cosa ne pensano gli esperti? Per gli addetti ai lavori, Sinner giocherà oppure no contro Shelton? E in quali condizioni? Paolo Bertolucci, commentatore di spicco su Sky, dice la sua rispondendo alle sollecitazioni degli utenti su X. “Campo num 1 perché non hanno la certezza giochi o arrivi alla fine della partita?”, chiede un follower. “Non potevano rischiare di avere un buco sul centrale con tutte le tv del mondo collegate”, la risposta di Paolo. Un altro gli chiede: “Quanto possiamo sperare?”. “Sembra tutto ok”.
Il mistero dell’allenamento spostato: il racconto cult
Più lunghe e articolate le riflessioni di un altro veterano degli Slam, Ubaldo Scanagatta. L’esperto giornalista, in un editoriale sul suo sito Ubitennis, racconta la strana giornata di mercoledì. “Impossessatomi di un pass valido 40 minuti per i campi di allenamenti di Aorangi Park con un’altra dozzina di scrupolosi colleghi, giornalisti della carta stampata e del web, ma anche e financo di SKY e della FITP, mi sono fatto quasi un chilometro sotto il sole oltre la Murray Mountain (un tempo Henman Hill, chissà se diventerà mai la Raducanu Hill o la Draper Hill) per raggiungere il fantomatico campo n.1 degli allenamenti“.
Il depistaggio di Jannik e il fastidio di Scanagatta
“Un viaggio della speranza – prosegue Scanagatta – arrancando non poco perché c’era da fendere la folla di migliaia di persone perchè proprio poco prima dell’ora canonica delle 16 si era concluso il match vinto in quattro set da Fritz su Khachanov mentre quasi in contemporanea era finito anche sul centre court il quarto di finale di Aryna Sabalenka“. Tutto inutile. “Tanta fatica per niente (…) perché arrivati là ad Aorangi Park dopo la faticosa conquista del ’40 minutes pass’ si è scoperto che ‘Mr.Sinner had cancelled his practise session’. Allenameno cancellato all’ultimo momento. Insomma Jannik aveva tentato di prenderci tutti in contropiede. Lasciatemi dire che sarebbe meglio che i suoi contropiede destabilizzasero Shelton più che noi“.
La previsione del direttore di Ubitennis: “Ho un timore”
Evidente il fastidio per la “pretattica” di Sinner. Dopo aver riportato le parole di Cahill raccolte da Carlo Galati – “Non è emerso niente di grave, scenderà regolarmente in campo…” – Scanagatta ha aggiunto la sua previsione. Non propriamente rassicurante. Sinner, infatti, dovrebbe vincere in tre set perché al primo contraccolpo tutte le certezze potrebbero scricchiolare definitivamente. “Oggi io temo fortemente che possa bastare un set perso, o peggio due, perchè si sparga un’onda di pessimismo sulle chance di Jannik di superare per la sesta volta di fila Shelton e, successivamente, di vendicare Parigi e di vincere il quarto Slam a spese di Alcaraz”.
Le ultime su Sinner: allenamento col mancino Vasamì
Nel frattempo, come sta Jannik? Oggi alle 11 Sinner è sceso in campo, stavolta senza scherzi, contro Jacopo Vasamì, 17enne romano numero 2 della classifica Junior. Un allenamento utile a testare condizioni e modello tattico da adottare contro Shelton, altro mancino, ma decisamente più potente. Un segnale, forse quello decisivo, della volontà del fuoriclasse altoatesino quanto meno di provarci. I palleggi soft del giorno prima non hanno evidenziato dolore al gomito. E poi comunque Jannik può giocare libero da pressioni: ha già raggiunto il risultato dello scorso anno, non perderà punti nella classifica ATP. E Carlos Alcaraz non ne guadagnerà, anche se dovesse vincere Wimbledon.