Dopo il caso Sinner, la WADA fa dietrofront. Sono ufficiali i cambi al regolamento approvati lo scorso 5 dicembre dal Comitato Esecutivo dell’Agenzia Mondiale Antidoping, che si è riunito col Foundation Board a Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Le novità saranno effettive a partire dal primo gennaio 2027, ma potrebbero – ovviamente – avere dei riflessi importanti anche sul processo in corso al TAS di Losanna sul caso Clostebol, dove la stessa WADA ha chiesto di rivedere l’assoluzione decisa da un tribunale indipendente, l’ITIA, in seguito alla positività del rosso di San Candido a due controlli antidoping effettuati durante il Double Sunshine, i tornei di Indian Wells e Miami della scorsa primavera.
- Dietrofront WADA: i cambiamenti annunciati da Niggli
- Doping: da "prodotto contaminato" a "fonte di contaminazione"
- WADA, le novità a partire dal 2027: cosa cambia per Jannik
- Le sostanze proibite e i livelli minimi di denuncia
- Il nuovo regolamento e gli effetti sul processo Sinner al TAS
Dietrofront WADA: i cambiamenti annunciati da Niggli
Le novità approvate a Riad seguono le parole del direttore generale della WADA, Olivier Niggli, che aveva in qualche modo preannunciato cambiamenti nella gestione e nel trattamento dei casi del cosiddetto “doping involontario”, in cui gli atleti si trovano a ingerire o comunque entrano involontariamente in contatto con sostanze proibite. Né più né meno, sia pur con le dovute e rilevanti differenze, quello che è successo negli ultimi mesi coi due numeri 1 delle classifiche ATP e WTA, Jannik Sinner e Iga Swiatek; anche se, nel frattempo, la polacca ha perso la testa della graduatoria a vantaggio di Aryna Sabalenka.
Doping: da “prodotto contaminato” a “fonte di contaminazione”
Da gennaio 2027 il concetto di “prodotto contaminato” sarà sostituito piuttosto da quello di “fonte di contaminazione”, la cui definizione è stata modificata dalla WADA come “una fonte imprevedibile di sostanza proibita, come:
- l’ingestione di una medicina che contiene la sostanza proibita la quale non è specificata nell’etichetta o la cui presenza non può essere identificata con una ragionevole ricerca Internet;
- la consumazione di cibo o bevanda, come per esempio carne o acqua contaminata, che contiene la sostanza proibita senza che ci fosse un avvertimento o altra comunicazione che notifichi la possibile presenza della sostanza proibita;
- l’esposizione alla sostanza proibita che era stata usata o posseduta da una terza persona, attraverso il contatto diretto dell’atleta con la terza persona oppure attraverso il contatto con oggetti toccati o maneggiati dalla terza persona;
- oppure attraverso contaminazione ambientale“.
Proprio il terzo punto del “nuovo” concetto di fonte di contaminazione sembra richiamare direttamente il caso Sinner-Naldi, l’ex fisioterapista di Jannik che ha utilizzato un prodotto contenente una sostanza vietata e poi ha massaggiato il tennista, anche se si potrebbe discutere sul fatto che possa essere considerato una “terza persona”, visto che faceva parte dello staff dell’atleta.
WADA, le novità a partire dal 2027: cosa cambia per Jannik
Naturalmente le nuove regole e i nuovi concetti entreranno in vigore soltanto tra due anni – a proposito: perché non prima? – e quindi nel frattempo Sinner dovrà difendersi al TAS in base alle regole che ci sono oggi e che erano presenti al momento della positività al Clostebol. Va da sé, comunque, che è difficile immaginare un eventuale “pugno duro” nei confronti di un atleta incriminato che, in base a quello che è un regolamento già approvato, sarebbe quasi certamente scagionato sulla scorta della regola 10.6.1 del codice WADA, che prevede riduzioni della squalifica di due anni che del 100% in base al livello di colpa o negligenza riscontrato.
Le sostanze proibite e i livelli minimi di denuncia
Un’altra modifica preannunciata da Niggli e approvata a Riad riguarda i livelli di concentrazione minimi al di sotto dei quali la presenza di una sostanza proibita senza soglia non dà luogo a una positività. Sarà d’obbligo la realizzazione di un documento tecnico su queste quantità minime, con l’indicazione, sostanza per sostanza, dei valori minimi consentiti e dei tempi di smaltimento della stessa da parte dell’organismo. In circostanze del genere – è bene ricordare come nel caso di Sinner la quantità di Clostebol riscontrata fosse davvero insignificante – dal 2027 si andrà avanti senza procedimenti per l’atleta.
Il nuovo regolamento e gli effetti sul processo Sinner al TAS
In conclusione, seppur dal punto di vista pratico e formale non cambierà assolutamente nulla per Sinner e i suoi avvocati, al processo al TAS non si potrà non tenere conto di quello che è il nuovo indirizzo della WADA in casi specifici, in cui sia accertata – e lo è stato per Jannik – la buona fede dell’atleta positivo e in cui la positivà riscontrata sia inferiore alle soglie minime di denuncia. Una positività, per giunta, in seguito a un’assunzione accettata oltre ogni ragionevole dubbio come involontaria. Si aprono nuovi spiragli, insomma, per Jannik. Ma in ogni caso, c’è sempre da affrontare un processo, con tutti i rischi che questo comporta.