Ci sono quei facili entusiasmi che svaniscono con il confronto con la realtà e quelli che sono confermati dalla determinazione, dall’impegno e dalle qualità tennistiche di Jannik Sinner che ha dimostrato, come e più, contro Djokovic di sapere trovare la concentrazione e la mentalità. Lo aveva anticipato il suo coach, Simone Vagnozzi, che lo avrebbe raggiunto questo obiettivo.
E noi tutti ci abbiamo sperato, anche se gli Australian Open non sono cosa semplice, anche se forse questa non la piazza migliore per lui. Ma Jannik è già unico e promette bene anche ai microfoni.
- La storia per Sinner e l'Italia
- Il primo incontro con Nole
- Il massimo nella finale, in campo con il sorriso
La storia per Sinner e l’Italia
Sulla Rod Laver Arena, è caduto il ‘mostro’ Novak Djokovic, l’ultimo dei big three in grado di mutare ancora il senso e l’indirizzo di un match con il suo tennis. E poi qui, statistiche alla mano, Djoko ha sempre primeggiato, ha dato spettacolo e regalato meraviglie.
“E’ stata una partita durissima. Ho iniziato benissimo nei primi due set, Nole ha sbagliato tanto. Ho mancato un match point nel 3°, ma volevo essere pronto per il set successivo. Ho iniziato alla grande il 4° e non vedevo l’ora di giocare questa partita. Avevo perso con Nole a Wimbledon, ho imparato da quella partita. Fa parte del mio processo di crescita. Giochiamo in modo simile, la risposta è il nostro punto forte. Cercavo di far partire lo scambio, non dico le tattiche perché ho la sensazione che faremo qualche altra partita contro”.
Il primo incontro con Nole
Poi l’aneddoto quasi storico, per questo ragazzino di San Candido e che risale alla sua giovinezza quando l’incontro con Nole si era consumato in modo quasi amichevole:
“Mi ero allenato con Djokovic quando avevo 17 anni, cercavo di imparare dai migliori. Mi aveva consigliato di essere imprevedibile, di migliorare il servizio ma ho la sensazione di poter migliorare ancora. Volevo essere preparato, dallo scorso anno la fiducia è altissima ed ero sicuro di poter giocare contro i migliori del mondo”.
Il massimo nella finale, in campo con il sorriso
Diciamo che non mancherà quella verve e quel carattere che abbiamo imparato a conoscere di Sinner, attraverso questi anni di crescita e maturità.
“Scenderò in campo con il sorriso e darò il massimo nella mia prima finale Slam. Zverev o Medvedev? La guarderò, mi piace guardare il tennis e la guarderò tranquillo. Sono 2 giocatori incredibili, sarà interessante. Vediamo chi affronterò domenica. La mia famiglia è a casa e starà a casa: saluto tutti i tifosi italiani, buongiorno! Abbiamo anche la finale di doppio ed è bello essere ancora in corsa”.
Dopo la vittoria su Nole, scendono in campo Zverev e Medvedev, gli altri due semifinalisti di questa edizione 2024 degli AO in cerca di un posto lì, nell’Olimpo del tennis mondiale. Jannik si sta facendo posto e questa finalissima, la prima per lui di un Grande Slam, è sono l’inizio.
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