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Sinner, Kyrgios punta sul curriculum e replica a Mahut: “Non può parlare di me”. Il caso Savalev riaccende la polemica

L’australiano risponde alle parole del tennista francese che lo vedeva sconfitto in un eventuale incontro con Sinner. La condanna per doping al russo Savalev riaccende le polemiche sui social

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Una lunghissima offseason, anche se in realtà è solo il tempo di qualche settimana. Poi a parlare saranno di nuovo i risultati a cominciare proprio dagli Australian Open, lo slam che di fatto dà il via con il botto alla stagione. Nel frattempo a tenere banco sono le parole, soprattutto quelle dell’australiano Kyrgios e quelle che riguardano il caso doping di Jannik Sinner.

Le parole di Mahut

Il giocatore francese Nicolas Mahut aveva di fatto “smontato” il caso Kyrgios e le sue minacce in caso di un confronto con Jannik Sinner agli Australian Open sostenendo che l’australiano avrebbe fatto meglio a rimanere “realista” e che in caso di un incontro tra i due ad avere la meglio sarebbe stato senza dubbio il numero 1 al mondo. Del resto al suo ritorno in campo nella World Tennis League, Kyrgios ha subito rimediato una sconfitta contro il russo Rublev.

La replica dell’australiano

Ovviamente le parole di Mahut sono immediatamente arrivate all’orecchio di Nick Kyrgios che non si è lasciato scappare la possibilità di replicare: “Non so se ci può essere un botta e risposta tra me e lui. Mahut non ha raggiunto i livelli che ho raggiunto io e quindi non penso che al mondo interessi molto quello che ha da dire. E’ stato un fantastico giocatore di doppio senza dubbio ma non ha avuto la carriera in singolare che ho avuto io e per questo forse ha questa opinione. Ho fatto più cose io in singolare di quante ne abbia fatte lui in tutta la sua carriera. In questo momento non c’è dubbio che Sinner e Alcaraz siano i migliori al mondo ma se scendo in campo contro di loro non parto battuto”.

Il caso Savalev

A riaccendere la polemica sul caso doping che riguarda Jannik Sinner, arriva una nuova vicenda che riguarda il mondo del tennis. Si tratta della squalifica per due anni comminata al russo Daniil Savalev. Il giocatore che in carriera ha raggiunto un top ranking di 1486 in doppio (di certo non un tennista di prima fascia) è stato squalifica dopo essere risultato positivo al meldonium ma la stessa Itia ha sostenuto che si è tratta di un’assunzione involontaria. Il tennista le avrebbe assunto per sbaglio confondendo delle medicine “di famiglia” per degli integratori. Il meldonium è la stessa sostanza per cui è stata sospesa anche Maria Sharapova. E la vicenda ha riportato a galla presunte similarità con il caso doping che riguarda Sinner, somiglianze che però si fa fatica a riconoscere.

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