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Sinner ringrazia Nadal: "Ci ha insegnato che si può essere vincenti e umili". Perché Rafa lo ha difeso nel caso Clostebol

Jannik Sinner ha rivolto parole di sincero ringraziamento a Nadal, che lo ha difeso a spada tratta anche nella nota vicenda legata al Clostebol

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Somiglia tanto a una centrifuga questa lunga giornata che per Jannik Sinner s’è aperta con la netta vittoria su Medvedev, proseguita con l’inopinata sconfitta di Alcaraz (che molla definitivamente la rincorsa alla numero 1 mondiale da qui a fine stagione: Jannik chiuderà al primo posto nel ranking) e soprattutto con la notizia del ritiro ufficiale di Rafael Nadal. Che in qualche modo lega la sua storia con quella di Sinner, nato praticamente quando il maiorchino stava muovendo i primi passi nel mondo del tennis. E che da Nadal è stato influenzato, pensando all’epoca in cui si sono ritrovati a incrociare le racchette.

Il grazie di Sinner: “Ci ha insegnato tanto”

Aveva appena 25 giorni di vita Sinner quando Nadal ha fatto il suo debutto in un torneo Futures, sconfitto da Guillermo Platel, di 8 anni più anziano. Ventitre anni più tardi, Sinner occupa quel trono mondiale che per 209 settimane è stato di proprietà esclusiva di Rafa. Jannik ne ha messe assieme 22 (destinate ad aumentare da qui a gennaio) e sa che ce ne sarebbe ancora di strada da fare per elevarsi al rango del mancino di Manacor, o almeno provargli ad arrivare il più vicino possibile.

“Penso che per il mondo del tennis sia una notizia dura, ha commentato Sinner, raggiunto in conferenza stampa dalla notizia del ritiro di Nadal. “Credo che sul giocatore non ci sia alcun bisogno di aggiungere nulla, perché sappiamo tutti quanto sia stato grande. Ha insegnato a tutti noi giovani come gestire le situazioni in campo, quelle facili e quelle difficili, e in tutto questo ci ha regalato incredibili emozioni col suo gioco.

Ci ha insegnato anche a rimanere umili, a non cambiare quando si arriva a raggiungere il successo, a scegliere le persone giuste intorno a sé e ad avere una grande famiglia a fianco. Come ha detto lui stesso, tutto ha inizio e anche una fine. Solo lui sa come si sente, sarà certamente dura ma è così. Ci ha insegnato veramente tanto”.

Quelle sedute di allenamento col giovane Jannik

Sul proprio profilo social, Sinner ha ricordato anche un momento particolare della sua crescita, legandolo proprio all’opportunità avuta qualche anno fa di allenarsi assieme a Nadal. “Avere la possibilità di passare qualche settimana di allenamento è una cosa che non dimenticherò mai. Guardarti lavorare come atleta, ma anche conoscerti come persona fuori dal campo, è stato ancora più speciale. Una vera leggenda del gioco che ha insegnato a tanti di noi come essere giocatore e persona”.

Curiosamente, Nadal resterà uno dei pochi atleti della storia che potranno dire di non aver mai perso contro Sinner (nemmeno un set): nei tre precedenti disputati lo spagnolo l’ha sempre avuta vinta, sebbene i tre confronti si riferiscano al periodo che va tra il settembre del 2020 al giugno del 2021, quando ancora Sinner non era nel suo prime.

Il primo nell’edizione autunnale 2020 del Roland Garros (7-6 6-4 6-1 ai quarti di finale), il secondo agli Internazionali di Roma 2021 (7-5 6-4 nel secondo turno), il terzo ancora al Roland Garros, sempre 2021, quando negli ottavi di finale lo spagnolo s’impose per 7-5 6-3 6-0. Piccola nota a margine: tutte le sfide si sono giocate sulla terra, la superficie più amata da Nadal. Il che di certo non ha aiutato il giovane Sinner ad avere qualche appoggio in più sul quale poter fare affidamento.

La difesa nel caso Clostebol: “Credo nella buona fede”

Che tra i due il rapporto fosse veramente sincero e di reciproca stima lo si è capito una volta di più a inizio settembre, quando Rafa ha parlato del famoso caso Clostebol che ha avuto per protagonista l’attuale numero 1 del mondo. “Ho un pregio che per qualcuno potrebbe essere anche un difetto, ovvero quello di credere nella buona fede delle persone.

Conosco Sinner e non credo che volesse doparsi. La giustizia è giustizia e non credo che ci debba piacere solo quando si risolve nel modo in cui pensiamo noi. Credo negli organi che devono prendere le decisioni e che le prendono in base a ciò che ritengono corretto. Confido nel fatto che se non è stato sanzionato è perché coloro che hanno dovuto giudicare questo caso hanno visto chiaramente che ciò che è accaduto non era punibile. Non credo che lo abbiano giudicato innocente solo perché è il numero 1 del mondo. L’opinione di ognuno è rispettabile e la mia è questa”.

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