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Spalletti: no anno sabbatico, bordate ad Allegri e quando torna ad allenare

Luciano Spalletti premiato a Certaldo: ecco quando potrebbe tornare ad allenare l'ex tecnico del Napoli, la risposta sulla Juventus

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Luciano Spalletti, l’idiosincrasia con l’anno sabbatico e i problemi personali, senza dimenticare lo Scudetto con il Napoli di Aurelio De Laurentiis. È un mix di emozioni quello che ha trascinato il tecnico ex Roma e Inter nella sua Certaldo, in occasione della consegna della storica “Cipolla d’Oro”, destinata ad un allenatore che rimarrà nella storia del club partenopeo e di tutto il calcio. Fanno discutere le sue dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, tra voglia di tirare il fiato, possibilità di tornare in corsa e necessità di cambiare il football italiano.

Spalletti e il possibile ritorno in panchina: le parole a Sky Sport

Sensazioni, emozioni, prospettive. Si è aperto a 360° Luciano Spalletti, ancora inebriato dall’amore di Napoli e dei napoletani, per sempre grati all’uomo che ha riportato lo scudetto in riva al Golfo: è intervenuto nel corso della trasmissione “Calciomercato – L’Originale”, condotta dal tandem Alessandro Bonan-Gianluca Di Marzio su Sky Sport e ha detto:

Tiferò per sempre Napoli. A Napoli mi hanno dato una gioia immensa, mi hanno abituato bene dal punto di vista dell’entusiasmo e della gioia, qui è differente. A Certaldo riapro il cassetto dei ricordi, ritrovo tutti i compagni di gioventù e la città, cambiata. Ci sono addirittura i semafori… Mi ci vuole un po’ di tempo, poi vedrò quello che mi passa davanti e valuterò le cose di cui ho bisogno.

E a proposito di ciò che potrebbe passare in “convento” di qui a breve, Spalletti ribadisce il suo “no” secco al concetto di anno sabbatico, oscurato dalla volontà di staccare e di godersi il successo, dando maggiore attenzione ad alcune faccende personali.

Avevo bisogno di stare fermo e imparare dagli altri allenatori. Ma non mi assomiglia il concetto di anno sabbatico, non è che si possa dire se l’anno prossimo rientrerò. Le esigenze cambiano, si viene attratto da altre cose. Ci vuole sempre la passione del gioco, del pallone. Non è detto che per forza si vada a cercare cose eccezionali. Mi serve emozionarmi, cerco il sentimento, al di là del livello.

Spalletti alla Juve? La risposta a un tifoso

La curiosità dei tifosi è tanta, è palpabile. Tutti vorrebbero conoscere il futuro di Luciano Spalletti, dopo aver metabolizzato la scelta del trainer di Certaldo, legittima ma non da tutti condivisa. Spalletti guarda avanti, aspettando che il tempo scorra, senza porre veti definitivi nemmeno su squadre o rivali del Napoli come la Juventus.

Una porta la lascia aperta una risposta di Spalletti ad un tifoso presente in piazza a Certaldo…

È chiaro che quando si vuole bene a qualcosa bisogna dare ascolto al sentimento e alle cose che fanno piacere a chi vuoi bene. Non si può fare un torto a chi ti vuole bene. È una domanda troppo difficile a cui rispondere ora: e chi dice che andrò alla Juve perché ora c’è andato Giuntoli… È un’equazione da poverissimi, da chi non argomenti.

Nella sua carriera, anche l’esperienza all’estero con lo Zenit di San Pietroburgo, una parentesi che lo ha visto tornare da vincente e con un bagaglio di conoscenze senza dubbio più ricco. Italia o uno degli altri top campionati europei? Al momento, Spalletti si tiene cauto, dopo aver sentito arrivare persino sirene dall’Arabia Saudita.

Se mi vedo all’estero in Italia non lo so, bisogno vedere come arrivo dopo aver consumato quello di cui penso di aver bisogno, poi bisogno vedere come ci arrivo magari rimango deluso perché a volte è successo che stavo a casa e che pensavo di starci più comodo e di starci meglio. Dipende sempre dai momenti in cui uno si trova.

Lo sfogo di Spalletti e la bordata ad Allegri

Dalle iconiche interviste rilasciate durante la prima festa Scudetto di Udine, con il famoso “Napoli, questo è per te!”, alla chance di dare il suo contributo all’evoluzione del calcio italiano anche dall’esterno. È un’aria di cambiamento quella che vuole respirare Luciano Spalletti, stanco dei soliti schemi, del modus operandi di Lega e Federcalcio, e delle parole di alcuni colleghi, leggasi Allegri (peraltro non nominato ma il riferimento è chiaro):

Per il momento si rimane fuori, poi verso dicembre, gennaio o febbraio si rifarà una postura adatta per tornare un allenatore dentro lo spogliatoio dove c’è bisogno di avere sintesi e cose moderne da dire e preparare video bellissimi. Il calcio è facile lo sanno dire tutti, c’è bisogno di dire qualcosa di diverso, perché vogliamo scegliere se poi va bene che il calcio è facile e basta o qualcosa di più moderno e più innovativo nelle professioni. La gente si vuol sentir qualcosa di moderno ‘il calcio è facile’ lo abbiamo imparato e lo sanno dire tutti. Il prossimo anno parlerò qualche volta in più anche io in televisione.

Tra una capatina a Certaldo e un’ospitata televisiva, sarà solo il tempo a dire quale sarà il futuro di Luciano Spalletti, il bambino toscano diventato uomo nella “sua” Napoli.

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