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Il Napoli riparte, Spalletti avvisa la Juventus e omaggia Vialli

Il Napoli cancella la sconfitta contro l'Inter battendo la Sampdoria e tenendo a distanza la Juventus alla viglia dello scontro diretto: nel giorno della commozione per il ricordo di Gianluca e di Mihajlovic il tecnico azzurro pensa già alla super sfida

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Luciano Spalletti chiama e Victor Osimhen risponde. Alla vigilia della partita contro la Sampdoria l’allenatore del Napoli aveva elogiato la crescita del centravanti nigeriano, che oltre che bomber sta diventando uno dei leader del gruppo azzurro, lanciato verso il sogno del terzo scudetto della propria storia. Quale miglior occasione per dimostrarlo che la partita successiva alla prima sconfitta in campionato, subita peraltro in uno scontro diretto, contro l’Inter?

È il Napoli di Osimhen: il nigeriano eguaglia Weah

A Genova sul campo della Sampdoria allora la capolista ha mostrato, se non il lato migliore di sé, quantomeno una personalità e una capacità di reagire alle avversità non comune nella storia recente del Napoli e anche recentissima, pensando alla scorsa stagione. Certo quello rappresentato dai blucerchiati non era il banco di prova più attendibile, ma per stare in alto bisogna fare anche i punti “sporchi” e in ogni caso non bisognerà attendere molto per avere la riprova sulla forza morale del Napoli, visto che venerdì al Maradona arriverà la lanciatissima Juventus, che insegue a -7 ed ha una striscia aperta di otto vittorie consecutive, tutte senza subire reti.

Nel dopo-partita di Marassi tanto Spalletti quanto lo stesso Osimhen non si sono sottratti alle inevitabili domande sulla super-sfida della prossima giornata, la cui lunga vigilia è di fatto già iniziata. Anzi, Osimhen “invoca” una notte di tregua anche sul piano psicologico, prima di iniziare a preparare la gara contro la formazione di Allegri: “Contro la Juve sarà una grande partita contro una grande squadra, nella quale ciascuno di noi dovrà provare a fare la differenza e potrà riuscirci. Adesso ci rilassiamo per una notte, poi inizieremo a pensare a quella partita” le parole del nigeriano, che grazie al gol alla Sampdoria è entrato nella storia della Serie A come secondo africano di sempre ad andare in doppia cifra per tre stagioni consecutive in Serie A dopo George Weah, che ci riuscì tra il ’96 e il ’98.

Osimhen pensa alla Juventus, Spalletti l’avvisa: “Non abbiamo nulla da dimostrare”

A proposito di leader, però, il centravanti nigeriano è tornato sulla prestazione offerta dalla squadra contro l’Inter, bocciandola senza tanti giri di parole: “A San Siro non abbiamo fatto bene, oggi si. Abbiamo approcciato bene la sfida, faccio i complimenti a tutta la squadra. Io leader? Ringrazio Spalletti, mi sento un leader ma tutti devono sentirsi importanti”.

Parola poi a Spalletti che in conferenza stampa ha elogiato la squadra e lo stesso Osimhen, prima di “mandare un messaggio” alla Juventus: “Oggi ho visto una squadra molto matura, che ha saputo ragionare in una partita che per troppi emotivi poteva diventare complicata, per gli eventi e per il rigore sbagliato. I ragazzi ci hanno messo la testa, ma non avevo dubbi perché non avevamo da dimostrare niente a nessuno. Osimhen leader? Oltre che essere un calciatore forte ultimamente Victor riesce a coordinare meglio i propri movimenti con quelli della squadra. Si, ha la stoffa del leader”.

“La Juventus è la squadra più difficile da affrontare, è una delle squadre più forti del campionato per calciatori, allenatori e forza societaria. Sarà una partita importante, ma non determinante” il parere di Spalletti, evidentemente consapevole che i bianconeri non accuseranno neppure nel lungo periodo il delicato momento extra-calcistico che sta vivendo il club.

Spalletti omaggia Mihajlovic e Vialli: “Noi e la Samp abbiamo giocato come sarebbe piaciuto a loro”

Dopo una battuta sulle condizioni di Kim (“Ha avuto un indurimento muscolare, era inutile rischiare”) e sul lento ritorno in condizione di Kvaratskhelia (“Ha giocato molto bene, probabilmente deve ritrovare il ritmo e la freschezza, ma è stato fermo a lungo”), non poteva mancare un commosso ricordo di Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli, glorie doriane omaggiate prima dell’inizio della partita.

“Sono contento perché entrambe le squadre hanno fatto una bella partita, degna di due uomini che non ci sono più, ma che ci hanno insegnato tanto – le parole di Spalletti – Queste per loro erano allenamenti, nel senso che davano tutto in qualsiasi situazione si fossero trovati. Il calciatore forte la partita non la perde prima di averla giocata: loro erano due di questi. Loro la partita la perdevano se tu eri più bravo perché loro non concedevano niente del loro livello di qualità”.

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