Nove condanne e oltre trent’anni di carcere inflitti dalla Procura della Capitale al termine della prima udienza sulla maxi indagine che ha come oggetto lo stadio della Roma a Tor di Valle. Tra i condannati anche l’imprenditore Luca Parnasi, condannato a 2 anni con rito abbreviato, e che attraverso i suoi legali ha già annunciano ricorso.
- Stadio Roma, istanze accusa accolte solo in parte
- Stadio Roma, i condannati
- Parnasi pronto a ricorrere in appello
Stadio Roma, istanze accusa accolte solo in parte
Arrivato oggi il primo verdetto sul caso dello stadio della Roma per il progetto che avrebbe dovuto vedere la nuova casa dei giallorossi sorgere a Tor di Valle. Lo scorso 27 ottobre, i pm dell’accusa, Luigia Spinelli e Giulia Guccione avevano chiesto al collegio ben 22 condanne ipotizzando episodi di corruzione, traffico di influenze e finanziamento illecito, per un totale di oltre 100 anni di reclusione. La sentenza odierna porta con sé, invece, nove condanne e una decina di assoluzioni, per più di 30 anni di pena.
Stadio Roma, i condannati
Tra i nove condannati, decisi dopo una lunga camera di consiglio, i giudici della Capitale hanno inflitto 3 anni di reclusione a Luca Lanzalone ex presidente di Acea, 8 anni e 8 mesi per l’ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito (M5S) e un anno per il parlamentare Giulio Centemero (Lega). Ulteriori 2 anni sono stati decisi con rito abbreviato all’imprenditore Luca Parnasi, mentre sono 9 quelli che dovrà scontare l’avvocato Camillo Mezzacapo.
Altri condannati includono l’imprenditore Giuseppe Statuto condannato a un anno e 6 mesi, Gianluca Bardelli a 6 anni e 8 mesi e Andrea Manzoni a 8 mesi. De Vito e Mezzacapo sono stati anche ordinati a corrispondere circa 230.000 euro di sanzione al Comune di Roma. Tra coloro che sono stati assolti, ci sono l’ex assessore regionale Michele Civita, l’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, l’ex sovrintendente Francesco Prosperetti, e Davide Bordoni ex consigliere comunale.
Parnasi pronto a ricorrere in appello
Al temine della lettura del verdetto, i difensori di Parnasi hanno espresso soddisfazione per le “numerose obiezioni riconosciute dalla Procura” e annunciato ricorso in appello. Secondo l’accusa, invece, dalle indagini e dal dibattimento sarebbe emerso un vero e proprio “Sistema Parnasi” attraverso cui Parnasi avrebbe cercato di influenzare le procedure amministrative relative al progetto dello stadio a Tor di Valle attraverso, agevolando le proprie attività attraverso metodi di corruzione con favori a politici locali di diversi partiti. Ricordiamo che la AS Roma è estranea ai fatti.