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Superlega, domani giorno decisivo con sentenza Ue: Gravina minaccia

In arrivo sentenza della Corte Ue sul ricorso del 27 maggio 2021: ecco perché il calcio potrebbe davvero essere rivoluzionato come fu con caso-Bosman

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Giovedì 21 dicembre, una data da cerchiare in rosso sul calendario. Perché può riscrivere il futuro del calcio, come o più della sentenza Bosman del 1995. Già, domani, alle 9:30, la Corte di giustizia dell’Unione Europea si pronuncerà sul ricorso presentato dalla European Superleague Company il 27 maggio 2021 al tribunale di Madrid e arrivato fino alla Corte Ue. Analizziamo i vari scenari possibili e perché questa sentenza potrebbe rivoluzionare il calcio.

Superlega, dopo oltre due anni ecco il momento della verità

Il ricorso non riguarda il progetto della Superlega in sé, ma la posizione della Uefa e di riflesso della Fifa nel mondo del calcio e il loro monopolio. Alla Corte di Giustizia Europea sono state sottoposte sei domande da diverse società e dall’A22, la compagnia che intende promuovere la Superlega, incentrate appunto sul possibile abuso di posizione dominante della Uefa nell’organizzazione di competizioni riservate ai club nel Vecchio Continente, condannando chiunque voglia mettere a repentaglio questo monopolio. Il punto è il seguente: il sistema in questione è compatibile con le leggi europee?

Il calcio cambierà davvero? I tre possibili scenari dopo la sentenza

Toccherà ai 15 giudici della Corte Ue porre fine a una questione che si protrae, ormai, da quasi mille giorni e che ha portato a duri scontri, come quelli tra l’ex presidente della Juve Andrea Agnelli e il numero uno della Uefa Ceferin, un tempo grandi amici.

Sono tre i possibili scenari all’orizzonte: la conferma dello status quo, l’ok al ricorso della European Superleague Company (ma è improbabile che la Uefa sia di fatto costretta a chiudere) e una via di mezzo. Nel caso della terza ipotesi, l’istanza della Superlega potrebbe sì essere respinta, ma nello stesso tempo i giudici andrebbero a limitare il regime di monopolio Uefa ad esempio nel campo della contrattazione commerciale, replicando così lo schema Fia-Formula 1.

Superlega, attesa per decisione storica come sentenza Bosman

Nel 1995 la sentenza Bosman stabilì la libera circolazione dei calciatori in Europa, quella di domani della Corte Ue potrebbe porre fine al monopolio Uefa. Nei giorni scorsi ha parlato Bernd Reichart, ceo di A22: “La Uefa detiene un monopolio assoluto nel calcio: sarà la Corte a stabilire se ciò è autorizzato oppure destinato a cadere. I campionati nazionali sono gestiti dai club, che, però, non hanno voce in capitolo a livello europeo. Noi siamo pronti a lanciare un formato di competizioni europee aperto a più di 60 club e tutti saranno trattati in maniera equa e corretta”.

Figc, Gravina minaccia provvedimenti

A margine dell’assemblea federale ha toccato il tema anche il presidente della Figc Gabriele Gravina: “Aspettiamo e valuteremo i perimetri della sentenza. Noi siamo stati l’unica federazione che ha assunto una posizione molto chiara: siamo totalmente contrari, esiste una norma federale per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio. Non possiamo impedire l’adesione che resta libera, ma non è pensabile disputare due o tre campionati all’interno di una serie di organizzazioni. Noi già stiamo lottando al nostro interno sulle date a disposizione sul campionato, potete immaginare cosa succederebbe se aggiungessimo un altro campionato. Io devo salvaguardare il brand del calcio italiano e si deve sapere a cosa si va incontro”.

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