Voglia di novità da una parte, una crisi incombente dall’altra. Il mese di dicembre è stato decisamente ad alta tensione per il mondo del calcio europeo e in particolare per quello italiano con la serie A che ora deve fare i conti con il rampante progetto Superlega da una parte e la decisione del Governo di tagliare il Decreto Crescita (non concedendo neanche la proroga).
Il no al Decreto Crescita
Un no secco, nonostante le accese discussioni, quello arrivato dal Governo al calcio italiano: non ci sarà più il Decreto Crescita e non ci sarà nemmeno la proroga di due mesi (fino alla fine di febbraio) per aiutare almeno nel corso del mercato di riparazione di gennaio. I club della serie A hanno già fatto sentire la loro protesta attraverso un comunicato pubblicato dalla Lega ma la sensazione è che per capire la portata di questo provvedimento bisognerà aspettare almeno qualche mese e forse il più significativo mercato estivo.
La sensazione però è quella di una decisione che rischia di mettere in grave difficoltà il mondo del calcio che sulla possibilità di “importare” giocatori dall’estero con uno sconto sui contributi da versare aveva fatto molto affidamento nel corso degli ultimi anni.
La sirena Superlega
La decisione sul taglio al Decreto Crescita arriva a distanza di pochi giorni di distanza dalla vittoria della Superlega davanti alla Corte di Giustizia Europea. Una decisione che ora rischia di diventare una vera e propria rivoluzione per il calcio europeo. Subito dopo la sentenza, tantissimi club italiani (tra cui l’Inter e la Roma) hanno preso le distanze dal progetto lanciato da A22 ma le ultime decisioni governative e una nuova eventuale crisi economica rischia di rimettere tutto in discussione.
Proprio nella giornata di oggi A22 Sports, la società che sta promuovendo il progetto Superlega, ha lanciato un altro invito ai club sostenendo di essere pronta a versare oltre 400 milioni di euro da distribuire come pagamento di solidarietà.
Juve: i tifosi non hanno dubbi
La decisione del Decreto Crescita sembra essere un’altra picconata al movimento calcistico italiano. La politica ha di fatto deciso di fare un passo indietro rispetto al settore calcio che già da qualche anno (complice la pandemia) versa in una condizione piuttosto delicata. I tifosi della Juventus che da tempo spingono verso il progetto Superlega, ora sembrano più carichi che mai, soprattutto dopo la decisione presa dal Governo e le sanzioni minacciate dalla Figc.
C’è più incertezza in casa Inter e se fino a qualche giorno fa prevaleva la linea del no alla Superlega, ora con la cancellazione del Decreto Crescita comincia a esserci qualche mormorio, con tanti tifosi che vorrebbero che i dirigenti nerazzurri tenessero aperta anche questa porta.