In ciò che è racconto di una notte da romanzo criminale, sopravvivono la paura, la sopraffazione, l’odore del sangue e l’emergere di un profilo non indifferente che coincide con la condanna di Tamara Pisnoli, ex moglie di Daniele De Rossi, che i giudici hanno condannato a 7 anni e due mesi per tentata estorsione.
Potrebbe anche essere una sceneggiatura di un film di Quentin Tarantino, tanto pare artificiale quanto riferito da Antonello Ieffi, 44 anni, imprenditore nel settore immobiliare con aziende in tutto il mondo, di quel giorno di dieci anni fa nell’attico romano di Tamara Pisnoli.
- Tamara Pisnoli, il racconto violento di Ieffi
- Chi è Tamara Pisnoli
- La storia con Daniele De Rossi
- La morte del padre di Tamara Pisnoli
- I rapporti con il mondo di mezzo romano
- Il presente dopo la condanna
Tamara Pisnoli, il racconto violento di Ieffi
Ieffi è una figura nota, nel mondo imprenditoriale romano e gode di una certa visibilità tant’è che è finito nella catena del gossip. A Pisnoli (condannata a 7 anni e due mesi) arriva per ragioni di affari, sena immaginare – secondo quel che racconta al Corsera, di quel che ne sarebbe venuto e di quanto avrebbe temuto per la sua vita.
“È il 17 luglio 2013. Siamo riuniti al secondo piano della sua casa nella camera da letto, sei persone. Tamara comanda, come un vero boss. Mi chiede di versarle 200mila euro, una sorta di risarcimento per un affare che non le è piaciuto. Mi rifiuto, le dico che ci sono i legali. L’espressione del suo volto, a quel punto, cambia. Da serena diventa rabbiosa, cattiva. Quella cattiveria vera che fa temere della propria vita. Uno dei quattro uomini si alza in piedi, mi prende, mi blocca e gli altri iniziano a picchiarmi. Calci e pugni. Lei guarda, indifferente, per nulla sconvolta. Uno di loro, d’un tratto, estrae un coltello a serramanico. Chiudo gli occhi. Sento un dolore pazzesco, fortissimo, sulla testa. Poi vengo investito da una sensazione di calore. È il mio sangue che sta calando sulla testa. Ho una paura pazzesca. Il sangue mi cade sugli occhi, dovunque, sui vestiti. Sono inzuppato del mio sangue. Lei invece è schifata dal sangue che cade sul pavimento. Ordina di prendere dei vestiti per cambiarmi. Mi obbliga a pulire. Come riesco a reggermi in piedi, non so spiegarmelo dopo dieci anni. Dice a uno dei suoi scagnozzi di portarmi in una delle sue case, di farmi fare il bonifico da 200mila euro, e poi, a qual punto, ammazzarmi. Sì, dice proprio di ammazzarmi. Lo fa con freddezza. Mi caricano in macchina. Il sangue non riesco a tamponarlo. Dopo un po’ mi fingo morto. Si fermano, e sicuri che sia morto per davvero mi poggiano su un marciapiede. È la mia fortuna. Se sono vivo, è grazie a quella finzione”.
La figura che viene descritta dall’imprenditore è certamente di una persona decisa, netta. Un profilo che i magistrati hanno ritenuto colpevole del reato contestato. A dieci anni di distanza, è ancora lei a dominare le prime pagine e i titoli, come fu quando emerse questa vicenda impressionante.
Chi è Tamara Pisnoli
Tamara Pisnoli, 40 anni, ex figurante e ballerina del programma televisivo Sarabanda, ha accantonato da tempo le ambizioni artistiche per dedicarsi ad altro. Il piccolo schermo è stata quasi una parentesi, se si ricostruisce quanto fatto fino ad ora.
Tre unione con personaggi pubblici, noti: Daniele De Rossi, capitan Futuro, centrocampista della Roma e attuale allenatore, l’imprenditore francese Arnaud Mimran, invischiato anche lui in vicende giudiziarie ed ex di Claudia Galanti, e Stefano Mezzaroma.
Il suo primo amore, forse il più noto, è quello con u giovanissimo De Rossi. Un ragazzo fortunato che, però, non ha ricevuto riconoscimenti e affrontato stagioni esaltanti. Perché Daniele ha sostenuto pesi enormi, per un uomo della sua età, per un personaggio pubblico esposto alla luce non sempre favorevole dei riflettori, mantenendo comunque una regola. La sua.
Tamara Pisnoli con Daniele De Rossi
La storia con Daniele De Rossi
Quando incontra De Rossi, il più grande talento romano dopo Francesco Totti, Tamara Pisnoli è una ragazzina che aspira, come tante, a ritagliarsi un ruolo televisivo che passa per Sarabanda, alla ricerca di una inquadratura in più. L’amore con Tamara esplode con la stessa impulsività che esprime in campo e l’arrivo di una bambina – Gaia – è una conseguenza naturale, ovvia.
Quel matrimonio con tanto di carrozza e lustri che sapevano già ai limiti di quel mondo di mezzo, verrà definito poi da De Rossi “un errore”, con strascichi molto, troppo pericolosi che non smettono di tormentare entrambi e che gestisce con maturità e un impegno che rimane discreto, silenzioso.
Tamara Pisnoli
La morte del padre di Tamara Pisnoli
Nel 2008, come riportano le cronache di allora, da ANSA a Repubblica, muore il suocero (ex rapinatore) ucciso con un colpo di fucile sparato in bocca, nelle campagne di Aprilia non lontano dalla Capitale. Emergerà quello che poi ha travolto e segnato Daniele De Rossi e sgretolato la sua famiglia, lasciando descrivere una figura assai controversa.
Tamara Pisnoli venne definita nell’ordinanza del gip riportata da Repubblica una donna che “ha una significativa tendenza all’uso della violenza”. La ex moglie “deve ritenersi una persona di indole violenta, con un’abitudine a rapporti improntati alla sopraffazione e all’intimidazione, che gestisce la sua enorme ricchezza appoggiandosi ad ambienti criminali”. Questo quanto emerso nell’inchiesta della Procura di Roma che nel novembre del 2014 aveva portato agli arresti domiciliari di Pisnoli.
Un profilo di cui si è tornati a parlare, dopo l’esecuzione davanti a un asilo nido alla Magliana, periferia romana, in tempi recenti di uno degli uomini condannati nella stessa inchiesta che la interessò.
I rapporti con il mondo di mezzo romano
La stessa cronaca riporta poi il legame con l’ex di Claudia Galanti, Arnaud Mimran, e quell’ambiente, quel mondo di mezzo su cui la magistratura romana ha provato e sta tentando di fare chiarezza toccando Pisnoli, anche dopo la separazione dal calciatore, avvenuta nel 2009. In questioni più recenti, prima della condanna per quanto avvenuto a Ieffi, nelle indagini è emerso il suo nome legato a figure ambigue, ma la sua posizione è stata archiviata.
Relazioni pericolose, stando a quel che riporta Il Messaggero di oggi, 27 febbraio, che cita diffusamente estratti dall’ordinanza del gip.
Il presente dopo la condanna
Oggi Daniele De Rossi, la componente più lunare della romanità romanista, vive accanto alla sua seconda moglie, l’attrice Sarah Felberbaum, un’esistenza più riservata e pacata. Da lei ha avuto due figli e ha coronato il sogno di unirsi in seconde nozze lontano, all’estero, distante da tutto il clamore nostrano.
In un’intervista rilasciata a Vanity Fair è stata proprio lei, però, ad accennare velatamente al futuro di De Rossi lontano dalla Roma. Una frase la sua, relativa al rinnovo, che non lasciava presagire nulla di buono, nulla di romanista nell’immediato. E così è stato. Solo il ct Roberto Mancini lo ha valorizzato e indirizzato, in un nuovo percorso lavorativo.
Il rapporto con Sarah Felberbaum, che lo ha sostenuto anche durante i mesi in Argentina sono stati decisivi. Come l’amore assoluto, indiscusso per Daniele e la loro famiglia, soprattutto nei momenti complicati: quando fu colpito da polmonite bilaterale e ricoverato all’ospedale Lazzaro Spallanzani dopo aver contratto il Covid e lo straziante addio alla Roma.
L’amore di questa famiglia è stato costruito, voluto, protetto giorno dopo giorno da parte dell’allenatore e da Sarah e che ha tutelato anche la primogenita – ormai adolescente – rimasta vicina, stretta al padre.