La storia di Gianmarco Tamberi a Parigi 2024 sarà ricordata come una delle più tristi e amare da digerire per uno sportivo italiano. Il saltatore in alto marchigiano arrivato a Parigi a caccia di un sogno, è tornato a casa in preda alla delusione con due coliche renali che a distanza di pochi giorni non gli hanno permesso di essere in pedana del salto in alto al meglio delle sue condizioni. Lui ci ha provato fino alla fine, gareggiando a poche ore da un ricovero in ospedale, nel tentativo di rimettere in scena una versione olimpica del “flu game” di Michael Jordan. Ma stavolta niente favola e lieto fine. E ora cominciano dubbi e accuse.
I dubbi di Juri Chechi
Sul caso Gianmarco Tamberi è intervenuto anche Juri Chechi in un’intervista rilasciata all’Huffington Post in cui rivela i suoi dubbi sulla gestione del campione, anche dal punto di vista della comunicazione: “La valutazione se scendere o meno in pedana sarebbe dovuta essere più approfondita e attenta. E’ ovvio che se lui voleva gareggiare non si può far niente, ma se alle 5 del pomeriggio sei attaccato a una flebo con una colica renale, ci sono tante possibilità che le cose non vadano bene. Anche il suo comportamento sui social non mi ha convinto”, chiude l’ex ginnasta con il riferimento ai post di aggiornamento continui del saltatore marchigiano.
I dubbi sulla “dieta olimpica”
Le due coliche renali che hanno colpito Gianmarco Tamberi nel giro di pochi giorni hanno creato molto scalpore, non solo perché hanno impedito a Gimbo di andare in pedana al meglio delle sue condizioni ma anche perché c’è chi punta il dito sulla sua preparazione in vista dei Giochi di Parigi. Già nei mesi precedenti, in tanti avevano mostrato preoccupazione per gli aggiornamenti che arrivavano dal saltatore: la dieta drastica per prepararsi per le Olimpiadi ha fatto suonare più di un campanello d’allarme. Repubblica, in un articolo di Emanuela Audisio, rivela che il campione a Tokyo pesava 76 chili, a Roma solo qualche mese fa 74,2 e a Parigi era sceso fino a 72 con una massa grassa del 3,3 e che nelle ultime settimane andasse avanti con un bicchiere d’acqua al giorno. L’articolo suggerisce che le coliche renali di cui ha sofferto sono solo conseguenza di un dimagrimento eccessivo.
La replica di Gimbo
Sulle accuse che sia stata la dieta “drastica” ad aver portato Tamberi ad accusare coliche renali è lo stesso saltatore a replicare in una storia sulla sua pagina Instagram: “Giusto per dare qualche informazione in più a chi scrive senza informarsi. E’ l’aumento di peso che porta a un maggiore rischio di coliche renali, non la perdita di peso”.
Le insinuazioni di Corona
Già nei giorni scorsi dal sito Dillinger News sono arrivate alcune insinuazioni riguardo il caso Tamberi, e ora il portale che fa riferimento a Fabrizio Corona ci va giù pesante: “E se fosse invece che il nostro caro Gimbo avesse voluto ricorrere a un qualche aiutino non legale al 100%, per battere ogni record e l’effetto riscontrato è stato devastante”, si legge sul sito che chiarisce che si tratta però solo di una supposizione. Ma l’attacco al marchigiano, campione olimpico a Tokyo, è evidente: “Questo spiegherebbe tutta la sceneggiata avvenuta in questi giorni, dove l’atleta, consapevole di aver fatto un gravissimo errore e soprattutto che avrebbe deluso milioni di italiani, ha ottenuto la chiave per passare da vittima”.