Ombre sulla 20 km di marcia alle Olimpiadi di Parigi. La gara che nel sesto giorno di Giochi ha visto l’azzurro Massimo Stano chiudere al quarto posto e che ha incoronato l’ecuadoregno Brian Pintado è, in queste ore, oggetto di discussione sul web tra gli appassionati. Il motivo è da ricercare in due video che stanno facendo gridare allo scandalo per alcune azioni da squalifica non ravvisate nel corso della prova. L’azzurro può sperare in una medaglia? Scopriamo che cosa dice a riguardo il regolamento ufficiale della disciplina.
- In dubbio la validità della marcia
- I due filmati dello scandalo
- La Regola 54 chiude il caso
- Proteste destinate a restare confinate sul web
In dubbio la validità della marcia
Una storta alla caviglia condiziona la 20 km di marcia di Massimo Stano, costretto, dopo Tokyo, ad accomodarsi ancora ai piedi del podio, quarto anche sotto la Tour Eiffel. Finale amaro per l’azzurro, ma attenzione ad associare la parola “fine” alla prova andata in scena nella mattinata del primo agosto. Sì, perché, anche se ufficialmente conclusa, sul web il dibattito è ancora apertissimo. A scatenare la discussione che mette in dubbio la validità della competizione sono due video che stanno facendo letteralmente gridare allo scandalo.
I due filmati dello scandalo
I due filmati in questione, come riportato anche da Fanpage.it, avrebbero scatenato le proteste social per via della violazione di una delle norme alla base della marcia: la Regola Tecnica 54, vale a dire quella che obbliga gli atleti a mantenere costante il contatto con il terreno durante l’intera prova. Analizzando i video al rallentatore, moltissimi dei partecipanti avrebbero disatteso questa norma, rischiando dunque la squalifica per essersi trovati nella cosiddetta “fase di volo”.
While watching the men’s 20km walk, I noticed that every single walker is “cheating”. Is there a large amount of leeway in the sport?
byu/Surferma4 inolympics
La Regola 54 chiude il caso
Pur rivelando un fondo di verità, l’indignazione degli appassionati difficilmente porterà a squalifiche né, tantomeno, a una ripetizione della gara o a una medaglia per Stano. E questo, per un motivo molto semplice: il punto 2 della Regola 54. Stando a questo, infatti, una “fase di volo” deve essere “visibile a occhio umano” e in tempo reale dai giudici posti lungo il percorso per valutare appunto eventuali irregolarità da squalifica.
Proteste destinate a restare confinate sul web
Chiaro, dunque, come i video, che siano uno, due o cento, non possono avere alcun valore o essere utilizzati per cambiare il risultato di una marcia validata in real time dal lavoro dei giudici di marcia, chiamati a “esprimere il proprio giudizio con serenità, in forma individuale e in completa autonomia” e, soprattutto, “basandosi esclusivamente sull’osservazione fatta con l’occhio umano“. Chiaro, dunque, come la questione sia destinata a rimanere confinata sui social, con buona pace di chi grida allo scandalo, l’ennesimo di un’Olimpiade chiacchieratissima fin dalla cerimonia di apertura.