“Sono stato un bischero”. Esordisce così ai microfoni della Rai Leonardo Fabbri. L’azzurro, oro agli Europei di Roma, arrivato a Parigi con grandi ambizioni, si è messo in difficoltà da solo prima di centrare la finale nel lancio del peso che lo vedrà in pedana domani sera insieme all’amico e compagno di squadra Zane Weir. E domani è tempo di finale in una giornata che vede anche il via dei 100 metri con le batterie del mattino che vedranno impegnati anche Marcell Jacobs e Chituru Ali.
- Fabbri: “Ho un talento per far soffrire le persone”
- Osakue in finale nel disco
- Triplo: Derkach in finale
- 800 metri: Coiro e Bello rimandate ai ripescaggi
Fabbri: “Ho un talento per far soffrire le persone”
Una mezz’ora complicata per i tifosi italiani, le qualificazioni del peso che sembravano una formalità per Leonardo Fabbri più che per Zane Weir si sono trasformate in un thriller dai contenuti preoccupanti. Il fiorentino esordisce con un modesto 20.44, poi un nullo e al terzo e ultimo tentativo è chiamato a trovare il lancio da finale o beccarsi una delusione bruciante. Per fortuna arriva una spallata da 21.74 che vale la qualificazione con la migliore misura.
Ai microfoni della Rai è lui stesso ad ammettere qualche problema: “Ho un talento per far soffrire le persone durante le qualificazioni, ho sbagliato a sottovalutare la qualificazione, pensavo di fare un lancio facile e poi via a dormire. Anche in riscaldamento non ero come sono abituato a stare nel pregare. Oggi mi sentivo un leone senza fame, ma con una gara brutta mi sarei rischiato l’Olimpiade. Sono stato bischero. Dopo il secondo sono stato tranquillo, sapevo di valere una bella misura e l’ho fatto. E vediamo domani che succede. Sono fiducioso ma non diciamo niente. Sono qui per ambire a qualcosa di importante. Andiamo un conto in sospeso con gli americani che dura dal 1996 (con riferimento al quarto posto del suo allenamento Paolo Dal Soglio)”.
Brividi anche per Zane Weir che trova la sua miglior misura con il 21 metri al secondo tentativo prima di un terzo lancio lungo ma nullo ed alla fine arriva l’11esimo posto sui 12 disponibile per la gara per le medaglie. E dopo un periodo condizionato da tanti problemi fisici, il lanciatore di origini sudafricane ci vuole provare: “Sono in finale e questa è la cosa più importante. Oggi avevo un problema con il ritmo del lancio. Qui c’è la mia famiglia ed è una cosa bellissima per me”.
Osakue in finale nel disco
Non è stata una stagione semplice per Daisy Osakue, grande deluse degli Europei di Roma. La primatista italiana del disco, che con le qualificazioni ha sempre avuto un rapporto molto complicato stavolta mette le cose in chiaro con un 63,11 che gli garantisce il nono posto collettivo e la possibilità di disputare una finale Olimpico. A fine gare l’azzurra è felice: “Contenta in ogni caso, anche solo di essere qui visto tutto quello che ho passato in questa stagione“.
Triplo: Derkach in finale
Daryia Derkach riesce a conquistare una qualificazione importante nel salto triplo femminile con la misura di 14,35 che le permette di staccare il biglietto dopo due prove e può così già pensare alla gara che vale le medaglie. Niente da fare invece per l’altra azzurra in gara, Ottavia Cestonaro che non riesce a inserirsi tra le prime 12.
Non sbaglia neanche la staffetta 4×400 mista con Luca Sito, Anna Polinari, Edoardo Scotti e Alice Mangione che chiudono al terzo posto nella loro batteria e si guadagnano l’accesso alla finale in programma domani sera.
800 metri: Coiro e Bello rimandate ai ripescaggi
Ci proveranno ancora le azzurre Elisa Coiro e Elena Bellò che devono passare dai ripescaggi se vogliono accedere alla finale degli 800 metri. Coiro firma il suo personale con il tempo di 1’59”19 ma chiude quarta. Anche Elena Bellò ai ripescaggi dopo il settimo posto nella propria batteria con il crono di 1’59”98.