Altra fumata nera, anzi nerissima: Matteo Berrettini deve interrompere definitivamente la sua stagione sul rosso, con la rinuncia a prendere parte al Roland Garros che arriva a poche ore dal sorteggio del main draw (dalle 14 in poi Sinner e tutti gli italiani conosceranno il loro cammino nel torneo parigino). Un torneo al quale il tennista romano dovrà fare ancora una volta da spettatore, come già capitato la settimana passata a Roma. Tutta colpa di una condizione ancora troppo approssimativa per poter pensare di tenere testa ai giocatori più forti del circuito.
- La scelta più logica: "Non sono pronto per giocare su 5 set"
- Focus sull'erba: il rientro (forse) a Stoccarda a giugno
La scelta più logica: “Non sono pronto per giocare su 5 set”
La scelta di Berrettini non è poi così sorprendente: l’ultima partita disputata è storia vecchia ormai 44 giorni, quando perse in due set da Kecmanovic a Montecarlo. Da allora Matteo ha ricominciato ad allenarsi, ma senza mai trovare quella continuità che gli sarebbe servita per tornare in campo negli appuntamenti clou della stagione sul rosso.
“Nonostante mi stia allenando sempre più intensamente, non mi sento ancora pronto per giocare più partite al meglio dei cinque set. Per questo ho deciso, d’intesa con il mio team, di ritornare per la stagione sull’erba. Grazie, come sempre, per il continuo supporto, dobbiamo avere solo un altro po’ di pazienza”.
Berrettini saluta così la stagione sulla terra dove pure vanta un record davvero notevole: tolta la sconfitta con Kecmanovic, nelle restanti 5 partite disputate nell’ATP 250 di Marrakech sono arrivate altrettante vittorie, con tanto di pianto liberatorio dopo il successo in finale contro Roberto Carballes Baena. Quello che sembrava il preludio a una primavera di ritrovata vitalità e soddisfazioni s’è però rivelato alla stregua di un’illusione, con lo stop forzato che l’ha visto saltare tutti i tornei successivi, da Madrid a Roma, e adesso pure Parigi.
Focus sull’erba: il rientro (forse) a Stoccarda a giugno
Chiaro che nella testa di Berrettini il focus sia tutto centrato sulla breve (ma intensa) stagione sull’erba. Che resta la superficie che Matteo sente di avere maggiormente nelle sue corde, ricordando la finale di Wimbledon del 2021 (persa contro Djokovic) e soprattutto la campagna vincente al Queen’s del 2022, quando soltanto un maledetto tampone gli impedì di giocare a Wimbledon (dove probabilmente sarebbe stato il grande favorito, principale antagonista di Djokovic).
Nel 2022 Berrettini vinse anche a Stoccarda ed è lì che probabilmente tornerà in campo a partire dal prossimo 10 giugno, puntando deliberatamente a riprendersi molta della malasorte contratta negli ultimi due anni. Chiaro che la scelta del giocatore e del suo staff può essere inquadrata sotto una luce “conservativa”: tornare a giocare in uno slam dopo un mese e mezzo senza partite (e dopo tutto quello che ha passato nei mesi scorsi Matteo) avrebbe comportato più rischi che benefici. Anche perché il vero obiettivo è tornare grande a Wimbledon.