Di motivi per sorridere ce ne sono comunque tanti, anche se forse adesso Luciano Darderi avrebbe voluto avvertire tutt’altre sensazioni. Perché lo stop nella semifinale dell’ATP 250 di Lione un po’ gli brucia: Thomas Etcheverry ha vinto il derby facendo leva sulla sua maggiore propensione a giocare partite di questo calibro, e Luciano stavolta s’è dovuto accontentare di portar via applausi e (cosa che non guasta) la prima top 40 in carriera. Dopotutto sullo sfondo c’è la terra più sacra, quella di Parigi: è lì che Darderi vorrebbe fare la storia, e per quanto visto a Lione le premesse sono decisamente incoraggianti.
- Etcheverry è superiore: stavolta Darderi non può nulla
- Maestrelli e Vavassori, Parigi è stregata: ko. al terzo set
- Errani non conosce fine: 16esima volta nel main draw
Etcheverry è superiore: stavolta Darderi non può nulla
Etcheverry ha vinto con merito, sfruttando una giornata non troppo ispirata del suo (mezzo) connazionale. Perché Darderi stavolta ha fatto fatica a entrare in partita: nel primo set ha servito male e ha pagato subito dazio alla consistenza del rivale, che ha alzato i giri del motore trovando due break nei primi giochi del parziale.
Chi si aspettava un Luciano più fresco e riposato (dopotutto il quarto di finale con Rinderknech è saltato per forfait del rivale) si è dovuto ricredere, quantomeno perché l’ha trovato più contratto e falloso: Etcheverry al servizio non ha fatto sconti (chiuderà con l’84% di punti con la prima) e soltanto nel secondo set c’è stato un po’ da battagliare, con Luciano che s’è procurato tre palle break sul 4-3 in suo favore, tutte però annullate dal solido Thomas. Che il break decisivo l’ha trovato nel gioco successivo, quasi a voler dimostrare che quelle tre occasioni mancate abbiano pesato tanto nella testa di Darderi, che nulla ha potuto per rimediare alla situazione.
La top 40 arpionata già prima di scendere in campo nella semifinale di Lione è comunque un bel modo di approcciare al Roland Garros, torneo nel quale l’italo-argentino proverà a spingersi alla seconda settimana. A Parigi Darderi ha giocato solo un match in vita sua, cioè il primo turno delle qualificazioni della passata edizione, cedendo 6-3 6-4 a Facundo Bagnis: stavolta sarà tutta un’altra musica.
Maestrelli e Vavassori, Parigi è stregata: ko. al terzo set
La terra di Francia invero ha regalato poche gioie ai colori azzurri in questo venerdì che precede ormai il via dello slam sulla terra. Francesco Maestrelli e Andrea Vavassori hanno vista preclusa la possibilità di accedere al main draw cedendo nell’ultimo match del tabellone cadetto.
Maestrelli ha ceduto a Kukushkin, numero 87 del mondo: dopo aver perso il primo set, nel secondo il pisano ha trovato nuova linfa vincendo al tiebreak, ma nel terzo il kazako ha annullato una palla break e poi l’ha trovata strada facendo, chiudendo 6-3.
Vavassori a sua volta ha ceduto al terzo dopo aver rimontato il tedesco Squire, che con 9 ace s’è salvato nei momenti chiave del match, precludendo al bergamasco la possibilità di avanzare nel main draw. Della pattuglia azzurra delle qualificazioni a far festa sono stati solo Giulio Zeppieri e Mattia Bellucci, unici due superstiti.
Errani non conosce fine: 16esima volta nel main draw
Sara Errani, testa di serie numero 1 del tabellone cadetto femminile, centra l‘obiettivo che s’era prefissata: tornare per la 16esima volta nel main draw del torneo parigino, dove nel 2012 è stata anche splendida finalista (battuta da Maria Sharapova) e dove ha raggiunto anche una semifinale e due volte i quarti di finale.
Contro la rumena Ruse c’è stato però da sgobbare: decisivi i due tiebreak che l’hanno vista uscire vincitrice da una battaglia di nervi e di gambe, utile però per mettere benzina nel motore in vista dell’appuntamento sul Chatrier della prossima settimana. Dal 2007 a oggi, soltanto nel 2019 (per infortunio) Errani ha mancato l’appuntamento con lo slam per eccellenza sul rosso. E vista la condizione di forma si può sperare anche che la sua permanenza in terra parigina non sarà tanto fugace.