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Tennis Next Gen Finals, giornataccia per gli italiani. Cobolli e Nardi ko, domani derby rischiatutto

Giornata nera per gli italiani: sia Cobolli che Nardi cedono in tre set contro Fils e Stricker, e domani nel derby rischiano di uscire entrambi

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Jeddah non regala gioie all’Italia del tennis, almeno in un mercoledì che è sembrato l’anticamera a un addio anticipato sia per Flavio Cobolli, sia per Luca Nardi. Ha più chance di restare in gioco il primo, che domani nel derby con una vittoria avrebbe la quasi certezza di avanzare, mentre Nardi dovrebbe sperare in una concatenazione di eventi che oggettivamente appare abbastanza improbabile.

Tutta colpa della battuta d’arresto (netta) patita contro Dominik Stricker, che dovrà però battere Fils nell’ultima giornata e sperare che Nardi gli faccia un favore, battendo Cobolli. Che ha ceduto senza appello al francese Arthur Fils, il quale ha confermato di essere l’uomo da battere nel torneo mediorientale che chiude la stagione del tennis ad alto livello.

Cobolli, che lezione da Fils: il francese sale in cattedra

Dopo il successo ottenuto ieri in 4 set su Stricker, Cobolli forse pensava che sarebbe stato più semplice avere ragione del transalpino. Che invece non gli ha lasciato via di scampo, vincendo subito il mini set d’apertura per 4-1 e poi ripetendosi anche nei due successivi, entrambi vinti 4-2.

Rispetto al faticaccia fatta il giorno prima contro Nardi, Fils ha mostrato un tennis assai più redditizio, sfruttando a meraviglia la velocità del campo di Jeddah e dimostrando di essere perfettamente a suo agio nel ruolo di favorito. Cobolli ha invece giocato sottotono: è partito male, concedendo subito palle break a ripetizione (Fils ne ha convertite 4 delle 5 avute a disposizione in tutta la gara) e poi faticando a ritrovare ritmo, con un solo game conquistato sulla battuta del rivale nel terzo mini set (subito replicato), troppo poco per riuscire a rientrare compiutamente in partita.

Adesso per Cobolli diventa necessario battere Nardi, col quale vanta un precedente anche a livello ATP nel torneo di qualificazione a Umago dello scorso luglio, quando vinse in due set 7-5 6-1 (si giocava sulla terra rossa). Ma potrebbe anche non bastare qualora Stricker dovesse battere Fils: a quel punto si andrà alla conta dei set e dei game vinti, con l’azzurro (3 vinti e 4 persi) che parte indietro (il francese è 6-2, lo svizzero è 4-3: Fils resterebbe fuori dalla semifinale solo in caso di ko. in tre set e contemporanea vittoria di Cobolli in tre set).

Nardi nella morsa di Stricker: ora serve un miracolo

Anche se è quasi impossibile, pure Luca Nardi può avanzare qualche piccolissima chance di accesso alle semifinali. Qui però i calcoli sono presto fatti: deve battere 3-0 l’amico Cobolli e sperare che Fils superi con lo stesso risultato Stricker. Che lasciando appena 4 game a Nardi nel secondo match di giornata ha abbondantemente riscattato l’opaca prestazione offerta 24 ore prima contro Cobolli.

Lo svizzero è apparso decisamente più efficace con il dritto e molto più mobile negli spostamenti laterali, di fatto impedendo a Nardi di provare a fare il suo gioco. Le quattro palle break non sfruttate dal pesarese sono il vero rimpianto in un pomeriggio dove poco o nulla ha funzionato, forse anche per via della stanchezza accumulata dopo la battaglia chiusa al quinto set contro Fils nel day 1.

Il derby con Cobolli può rappresentare un momento quantomeno per provare ad alzare la testa e non salutare l’Arabia senza nemmeno aver incassato una vittoria, anche se le motivazioni del romano saranno certamente superiori, tenuto conto che con una vittoria avrebbe molte più chance di accedere alle semifinali.

Molto però dipenderà anche dall’order of the day, che ancora non è stato reso noto: se il derby si giocherà prima della sfida tra Fils e Stricker, troppi calcoli non potranno essere ammessi, altrimenti le cose potrebbero cambiare. Ennesimo corto circuito di un torneo che non ha mancato di far parlare (male) di sé, tra una formula considerata oggettivamente senza senso (si vince il set al 4 anziché al 6) e le sperimentazioni sugli spalti, con la possibilità di lasciare che il pubblico possa parlare anche durante il gioco.

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