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Sinner vince anche in doppio con Hurkacz e chiede "aiuto" ai fan. Darderi e Arnaldi, quanti rimpianti...

Sinner vince sempre, anche in doppio: con Hurkacz regola gli americano Withrow e Lammons e poi chiede consiglio su come chiamare il team. Darderi e Arnaldi ko., ma tra i rimpianti

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non c’è giorno in cui Jannik Sinner non si diletti a vincere una partita. E che sia in singolare o in doppio, poco cambia: dopo il successo in rimonta su Griekspoor nel match d’esordio sull’erba di Halle, anche nella sfida di doppio in coppia con l’amico del cuori Hubi Hurkacz è arrivata una vittoria, sempre al terzo set (in questo caso al supertiebreak), contro gli americani Withrow e Lammons.

La richiesta: “Aiutateci a trovare un nome per il team”

Sinner ancora una volta ha regalato il tutto esaurito (per la gioia degli organizzatori), ma soprattutto ha mostrato alcuni dei colpi più belli che il mondo ATP può attualmente contemplare. È in stato di grazia e lo si evince anche dalla naturalezza con la quale scende in campo, senza lasciarsi andare a troppi errori e anzi imprimendo da subito un ritmo importante (specie al servizio).

Con Hurkacz la coppia funziona sempre bene: non giocavano assieme da un anno esatto, da quando sempre sull’erba di Halle avevano perso al supertiebreak contro i tedeschi Otte e Struff, ma hanno ritrovato il feeling all’istante e adesso proveranno a spingersi ancora più in là nella sfida dei quarti di finale contro i francesi Reboul e Doumbia. Ma aver battuto la coppia testa di serie numero 3 del torneo è già qualcosa di cui tenere conto: fugace la palla break sfruttata per volgere a proprio favore la contesa nel primo set (resterà anche l’unica di tutto il match), ma n’è bastata una anche agli statunitensi per portare a casa la pagnotta nel secondo set, vinto 7-5.

Al supertiebreak però Sinner e Hurkacz si sono mostrati più solidi, trovando il modo per chiudere sull’11-9 e spuntandola in coda a un match equilibrato. Un punto da cineteca (ancora una volta) regala poi la solita cartolina per gli appassionati: Jannik ormai lo si guarda non solo per puro piacere, ma anche perché riesce a regalare colpi fuori dall’ordinario (vedere per credere). E a fine gara assieme a Hubi lancia pure un sondaggio online: “Aiutateci a trovare un nome per il nostro team di doppio”. Scatenate pure la fantasia…

Darderi, che peccato! Fa sudare Struff ma cede dopo 150′

Chi avrebbe meritato un lieto fine è Luciano Darderi, anch’esso impegnato nel debutto sull’erba di Halle. Solo che Jan Lennard Struff è un vero specialista della superficie, a differenza dell’italo-argentino che era soltanto alla quarta partita in carriera sull’erba (la prima in un main draw di un torneo ATP). Risultato? Vittoria del tedesco dopo un’autentica maratona, con tiebreak decisivo nel terzo set vinto 12-10 dopo che Luciano ha saputo disinnescare ben 9 palle match e sprecarne a sua volta una (ma sul servizio avversario).

Un epilogo amaro ma che nulla toglie alla prova coraggiosa del 22enne di Villa Gesell, che sull’erba tedesca cercava punti preziosi per avvicinarsi alla top 30 mondiale, reduce peraltro dalla vittoriosa campagna nel Challenger di Perugia (dove non ha lasciato un solo set per strada).

Darderi ha vinto dominando il tiebreak del primo set (7-2), poi quando sullo sfondo appariva la sagoma di un altro tiebreak ha perso inopinatamente la battuta nel dodicesimo gioco, consegnando a Struff la chance di andare al terzo. Dove è stata battaglia vera, a suon di palle break (e match) annullate da Luciano, che ha saputo rialzarsi sia nel decimo gioco (da 0-40), sia nel tiebreak quando era sotto 6-3. Alla fine Struff l’ha sfangata, ma Darderi ha mandato altri segnali: sarebbe stato bello affrontare Tsitsipas negli ottavi, ma chissà che a Wimbledon non venga fuori una bella settimana…

Arnaldi, tiebreak fatali: ma torna numero 3 italiano

Al Queen’s, dove era impegnato Matteo Arnaldi, la giornata non s’è colorata d’azzurro come ieri, quando Musetti (oltre al ligure) aveva fatto fuori nientemeno che Alex de Minaur. Stavolta Arnaldi s’è dovuto piegare al giapponese Hijikata, bravo a spuntarla in due tiebreak che hanno avuto però un andamento ben differente: 7-0 (quindi senza storia) il primo, 9-7 il secondo, dopo che il sanremese aveva annullato ben 6 palle match tra il decimo gioco e il tiebreak (e a sua volta non sfruttato un set point).

Arnaldi può consolarsi pensando al fatto che da lunedì prossimo tornerà ad essere ancora una volta il terzo italiano nel ranking ATP, dal momento che la sconfitta di Darderi ad Halle gli ha consentito di effettuare il controsorpasso.

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