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Sinner, Volandri: “La terra rossa non è un ostacolo”. Canè svela il nuovo soprannome di Jannik

La stagione sulla terra rossa è fondamentale nella corsa alla posizione numero 1 per Sinner. Il capitano di Coppa Davis, Volandri, non ha dubbi. Canè crede in “Don Jannik”

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La stagione sulla terra rossa è appena cominciata ma c’è grande attenzione per quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi. All’orizzonte non c’è solo il Roland Garros, prossimo Slam della stagione, ma anche l’appuntamento di Parigi 2024 con le Olimpiadi che rappresentano un momento fondamentale come ha più volte dichiarato lo stesso Jannik Sinner.

Volandri: “Nessuna superficie è un ostacolo per Sinner”

“I terraioli non esistono più”, è questo il messaggio (ridotto all’osso) di Filippo Volandri nel corso del suo intervento a SuperTennis. Il capitano di Coppa Davis interviene sulle possibilità di Sinner e Berrettini su questa superficie concentrandosi proprio sul numero 2 al mondo: “Jannik ha compiuto gran parte del suo percorso sulla terra e sa come muoversi. Poi potrà affrontare qualche difficoltà in più rispetto al duro, ma le sue qualità sono tali per cui nessun terreno deve essere visto come un ostacolo. Sinner ha aggiunto al proprio repertorio delle soluzioni ideali per questi campi, come per esempio la palla corta”.

“Terra rossa decisiva”: la spiegazione di Volandri

La stagione sulla terra rossa sarà particolarmente importante per Jannik Sinner soprattutto se vuole dare l’assalto alla prima posizione in classifica ATP: “Ai miei tempi gli specialisti resistevano ancora, mentre oggi non possiamo più parlare di veri e propri terraioli. Se guardiamo ai migliori del mondo, l’obiettivo è mantenere lo stesso standard di rendimento su ogni terreno. Pensiamo solamente al fatto che su terra si assegnano almeno 5000 punti frutto di tre Masters 1000 e uno Slam”.

Canè rivela il soprannome “Don Sinner”

Un grande campione in campo e un esempio fuori. Se Jannik Sinner nel corso degli ultimi mesi è entrato nel cuore degli italiani non è solo grazie al suo talento ma anche alla sua capacità di testimoniare l’etica del lavoro e la voglia di migliorarsi: “C’è gente che sa come comportarsi nella sconfitta – ha rivelato Paolo Canè nel corso di un’intervista a Fanpage – Lui è “Don Sinner” come lo chiamo io, è arrivato sulla terra e sta provando a educare bene tutti gli sportivi. Sa parlare bene e anche quando perde è inattaccabile, un ragazzo davvero trasparente. Vuole solo giocare a tennis”.

Classifica ATP: Sinner al numero 2

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