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Tennis, Tathiana Garbin è tornata ad allenare: "Sono grata alla vita. Tifo Sinner e dico brava a Paolini"

A due mesi dalla seconda operazione, Tathiana Garbin è tornata ad allenare al centro federale di Formia. "Sto tornando alla routine di sempre e sono felice. La mia vita è cambiata, ora cerco di godermi di più il viaggio, senza pensare troppo alla meta"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Riprendersi la vita è la cosa più bella e ambiziosa che possa esistere. Riprendersi la vita è ciò che Tathiana Garbin ha deciso di fare dopo aver trascorso la coda del 2023 in una corsia d’ospedale, finita due volte sotto i ferri per debellare un raro tumore all’addome che l’ha colpita proprio mentre con le sue ragazze di Billie Jean King Cup stava tentando di riportare il trofeo in Italia. Ed è bello sapere che a distanza di due mesi dal secondo intervento il quadro clinico sia decisamente migliorato.

La partita della vita non è mai finita

Tathiana ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport, spiegando che in questo momento tutto è sotto controllo. “Finalmente posso dire di star bene. Mi sto riprendendo dalla seconda operazione, quella effettuata a fine novembre, che è stata molto invasiva. Però da una settimana sono rientrata al Centro Federale di Formia, e dunque a piccole dosi sto riprendendo pieno possesso della mia vita di tutti i giorni.

La battaglia con il tumore per ora mi vede uscire vincitrice: dovrò sottopormi a tanti controlli, fare altre cure e monitorare bene la situazione, pronta se mai ce ne fosse bisogno a scendere di nuovo in campo. Ma adesso almeno posso sorridere. E stare anche un po’ riguardata. Era fondamentale riprendere la routine di tutti i giorni, altrimenti avrei fatto molta più fatica a uscire da questo periodo della mia vita tanto complesso”.

I mesi difficili di Tathiana: la diagnosi, le operazioni, il ritorno

Garbin aveva scoperto il raro tumore all’addome dopo essere rientrata dagli US Open, a settembre, complici i ripetuti mal di pancia che l’avevano tormentata nei giorni newyorchesi. Dopo una prima operazione alla quale era stata sottoposta al rientro in Italia, a fine novembre ne ha subita un’altra a causa di un’occlusione intestinale, con l’asportazione del peritoneo, seguita da alcune complicazioni. Ma poco dopo Natale spiegò di essersi sentita sollevata nel sapere di aver evitato un terzo intervento.

Pur se ancora non al 100% della forma, Tathiana sente di essere tornata padrona del proprio destino. “Adesso seguo le ragazze più giovani qui al centro di Formia. Nei prossimi mesi ricomincerò a viaggiare, altro passo fondamentale per tornare alla normalità. La partita della vita non è mai chiusa, ma adesso so di essere in vantaggio e dunque vale la pena guardare al futuro con ottimismo e fiducia. Anche se è sempre bene non esultare”.

Una “testa da sportiva” che ora vuole godersi di più il viaggio

La capitana di Billie Jean King Cup, 46 anni, ha spiegato quanto la sua quotidianità sia stata stravolta dopo la diagnosi dei medici. “La mia vita è cambiata in un secondo. Grazie allo sport ho imparato a vivere il momento, a pensare un punto alla volta. Mi sento fortunata e riconoscente verso la vita e adesso ogni momento ai miei occhi è qualcosa di prezioso. E questa esperienza mi sta insegnando una cosa: noi sportivi siamo sempre orientati a raggiungere la meta, il traguardo, l’obiettivo che ci siamo prefissati. Adesso però cerco di godermi anche il viaggio, cioè quello che incontro lungo la strada. Voglio assaporare tutto, ogni attimo. Perché è bello ogni tanto fermarsi e dire quanto si è stati bravi nel vedere ciò che si è fatto”.

Le nottate australiane e i progressi di Sinner e Paolini

La stretta attualità porta Tathiana a parlare anche degli Australian Open e del sogno cullato da Jannik Sinner, quello di diventare il primo tennista italiano 47 anni dopo Adriano Panatta a vincere un torneo dello slam. Non dormo da giorni, per fortuna adesso lo fanno scendere in campo a orari più europei… tutti facciamo il tifo per Jannik ed è davvero uno spettacolo vederlo giocare. Io dico che possiamo sognare: se non sarà a Melbourne, comunque accadrà presto di vederlo vincere un torneo dello slam”.

Garbin però ha avuto occhi anche per le sue ragazze, specialmente una: “Sono felicissima per Jasmine Paolini, che ha saputo fare cose davvero straordinarie. È stata bravissima, si è espressa bene, ha raggiunto un grande livello di tennis. Contro Kalinskaya ha trovato un’avversaria in giornata di grazia, e forse a Jasmine è mancata un po’ di esperienza per far girare la partita a proprio favore.

Tutto il movimento femminile ha alzato il proprio livello: forse proprio il secondo posto alla Billie Jean King Cup è servito a tante atlete per sbloccarsi e cambiare marcia. Paolini è una di quelle più avanti, ha puntato molto sulla crescita a livello fisico e tecnico, un po’ come ha fatto Sinner. È bello vedere che sono in grande sintonia, sono divertenti e spiritosi, non si prendono mai troppo sul serio. E soprattutto si stimano a vicenda e fanno il tifo l’una per l’altro, e viceversa”.

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