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Tennis, derby d'Italia a Toronto: Sinner imbattuto contro gli Azzurri, Berrettini col 25% di sconfitte

Jannik vanta una striscia netta contro i tennisti connazionali: 8 vittorie e zero sconfitte. Matteo annovera sette successi e quattro battute d'arresto. L'inedito in Canada in programma mercoledì 9 agosto

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’è stato un tempo in cui il tennis italiano si divertiva a spartirsi i tornei più importanti al mondo. Un tempo che da qualche anno a questa parte è tornato, per la gioia dei tanti appassionati che non hanno mai tradito la racchetta, aspettando qualcuno veramente degno da poter essere considerato l’erede dei Pietrangeli, dei Panatta o dei Barazzutti.

Rifiorito come l’araba fenice alla fine del secondo decennio del nuovo millennio, il tennis italiano si appresta a vivere il primo incrocio tra i due giocatori che più di ogni altro hanno contribuito a riportarlo nei piani alti delle classifiche mondiali: Matteo Berrettini e Jannik Sinner hanno entrambi dimostrato di poter valere un posto nella top ten (Sinner c’ha posto i piedi ormai stabilmente, idem Berrettini fino a un anno) e la sfida che li vedrà per la prima volta l’uno di fronte all’altro in programma nella giornata di mercoledì 9 agosto a Toronto (l’orario è ancora da stabilire: probabile che si giochi o nel tardo pomeriggio o nella prima serata, ora italiana) ha generato già un diffuso interesse e una più che giustificata attesa in tutto l’ambiente italiano.

I derby italiani: Musetti batte Berrettini

È un derby che arriva anche in ritardo, pensando a quanto hanno mostrato entrambi negli ultimi 3-4 anni, ma che non mancherà di far parlare di sé come tanti altri che li hanno preceduti, molti dei quali disputati nell’atto conclusivo dei rispettivi tornei.

L’ultimo in ordine di tempo è storia vecchia meno di un anno: Musetti contro Berrettini sul cemento “scivoloso” di Napoli (colpa dell’umidità che viene dal mare), torneo ATP 250 organizzato in sostituzione di quelli asiatici che il Covid aveva di fatto annullato, con vittoria del giovane toscano in due set.

Sinner-Travaglia a Melbourne

Anche Sinner ha conquistato un titolo ATP 250 battendo in finale un connazionale: è successo a Melbourne nel gennaio del 2021 contro Stefano Travaglia, piegato a sua volta in due set. Addirittura ne erano trascorsi 33 di anni dalla precedente finale che aveva visto all’opera due italiani: nel 1988 a Firenze fu Claudio Panatta (fratello minore di Adriano) a battere Massimiliano Narducci vincendo in rimonta al terzo set.

Narducci-Bertolucci a Firenze

A Firenze è legato anche uno dei successi di Narducci contro un compagno di Davis Cup: nel 1974 in finale fu Paolo Bertolucci a cedere in due set, mentre tre anni prima il giovane romano (all’epoca 21enne), battendo Martin Mulligan (che era nato in Australia, ma aveva preso il passaporto italiano), divenne il primo italiano a conquistare un titolo nell’era open.

Zugarelli e Barazzutti

Tra i re dei derby in finale vanno annoverati Antonio Zugarelli, capace di imporsi contro Corrado Barazzutti a Bastad (Svezia) nel 1976, e lo stesso Barazzutti che sconfisse Paolo Bertolucci a Il Cairo nel 1980.

Per chiudere il cerchio vale la pena ricordare la sfida tra Claudio Pistolesi e Francesco Cancellotti a Bari nel 1987, vinta dal primo in tre set.

Così negli Slam

Di derby nei tornei dello slam l’Italia ne conta 21, gran parte dei quali con protagonista Fabio Fognini: il tennista ligure ha sfidato per 5 volte i suoi connazionali nel corso della sua carriera, due volte delle quali Seppi (entrambe a Parigi), e poi con Caruso, Bolelli e Travaglia (quest’ultimo l’unico che è riuscito a batterlo a New York nel 2017).

La prima sfida fu quella di Wimbledon 1980 tra Panatta e Barazzutti, che vide imporsi il tennista romano al quinto set. L’ultima appena un mese fa a sempre sull’erba londinese, col successo in quattro set spalmati su tre giorni di Matteo Berrettini ai danni di Lorenzo Sonego.

I derby precedenti

Stringendo il cerchio attorno a Berrettini e Sinner, se si prendono in considerazione i tornei ATP (quindi escludendo Challenger e ITF) i numeri raccontano di una tendenza da parte di entrambi a prevalere nei confronti diretti con i propri connazionali.

Sinner addirittura è 8-0 nei derby: ad aprile non è sceso in campo contro Musetti nei quarti di Barcellona, complice un infortunio annunciato a un’ora dall’incontro (la settimana precedente a Monte Carlo l’altotaesino aveva battuto proprio Musetti in due comodi set nei quarti del primo Master 1000 sul rosso della stagione), e pertanto quella partita non viene conteggiata ai fini statistici.

Nel 2023 ha già battuto due volte Sonego, a Montepllier (cemento) a febbraio e ad Halle (erba) a giungo, oltre al già citato successo su Musetti nel Principato.

Lo scorso anno aveva battuto Agamenone a Umago e Fognini a Roma, mentre nel 2021 aveva superato ancora Musetti ad Anversa, Mager al Roland Garros e appunto Travaglia nella finale del Great Ocean Road di Melbourne.

Il bilancio di Berrettini

Il bilancio di Berrettini nei derby recita invece 7-4: quest’anno ha vinto a Wimbledon contro Sonego, col quale però ha perso in precedenza a Stoccarda (entrambi i match disputati sull’erba).

La finale persa a Napoli con Musetti nell’ottobre dell’anno passata ha interrotto una striscia di 6 vittorie consecutive contro tennisti italiani, inaugurata nel 2019 ad Halle contro Seppi e proseguita poi a Roma contro Travaglia nel 2020, a Belgrado contro Cecchinato, a Madrid contro Fognini e al Queen’s contro Travaglia nel 2021 e poi a Stoccarda con Sonego nel 2022. Precedentemente erano arrivati i ko. con Fognini a Roma nel 2017 e con Seppi ad Halle nel 2018.

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