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Tifo violento, la ricetta del Ministro Abodi per sconfiggerlo: tecnologia e più responsabilità ai club

Il responsabile del dicastero dello Sport è intervenuto a Sky Up The Edit, il programma per i giovani studenti di Sky: sì al riconoscimento biometrico e al maggiore impegno delle società

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Più tecnologia e più impegno da parte delle società sportive: questa la ricetta per battere il tifo violento dettata dal Ministro dello Sport Andrea Abodi, intervenuto stamattina alla presentazione a Roma di Sky Up The Edit, il progetto di didattico di inclusione digitale dedicato da Sky ai giovani studenti.

Roma, Abodi ospite di Sky Up The Edit

La violenza negli stadi e al di fuori di essi, le infiltrazione della criminalità nelle curve e tanto altro ancora: questi i temi affrontati dal Ministro dello Sport Andrea Abodi stamattina, nel corso della presentazione di di Sky Up The Edit, il progetto didattico che Sky dedica all’inclusione digitale tra i giovani studenti: per la 3a edizione dell’iniziativa i ragazzi si metteranno in gioco creando un contenuto giornalistico multimediale su un tema a scelta tra cambiamento climatico, valori dello sport e alimentazione sana e sostenibile.

Abodi e il calcio esposto al tifo violento

Secondo Abodi, l’inchiesta della Procura di Milano sull’attività criminale svolta dagli ultrà di Inter e Milan conferma come il calcio sia un ambiente particolarmente esposto a problemi di questo tipo. “Il calcio è fatto per i tifosi, esiste perché c’è la passione popolare – ha dichiarato Abodi -. Non c’è cosa peggiore che tradire questo spirito attraverso comportamenti che con il calcio non hanno nulla a che vedere. Bisogna saper distinguere”.

Abodi ha sottolineato ancora una volta come chi sfrutta il tifo per delinquere va distinto da chi frequenta la curva per pura passione. “Io credo alla responsabilità individuale, non si può generalizzare – ha aggiunto il Ministro -. Anche le curve sono un luogo di socialità, sono un luogo di felicità, sono un luogo di libertà, ma la libertà finisce quando non si rispettano le regole della società. Esistono due categorie: i tifosi, sempre più giovani, ai quali diciamo sempre grazie ed è importante che ci sia una loro presenza. E poi ci sono quelli che non rispettano le regole della vita e quelli devono star fuori dallo stadio proprio perché vogliamo garantire il massimo dello spettacolo nel massimo della sicurezza”.

Tecnologia contro il tifo violento: Abodi apre al riconoscimento biometrico

Come fare per aumentare la sicurezza negli stadi senza ledere le libertà dei tifosi? Per Abodi la risposta non sta in nuove leggi, ma nell’applicazione delle esistenti e, soprattutto, nell’utilizzo della tecnologia. Nel suo discorso all’evento promosso da Sky, Abodi apre all’installazione negli stadi dei sistemi per il riconoscimento facciale dei tifosi, un tema tornato caldo nelle ultime settimane.

“Non dobbiamo, secondo me, trovare delle regole nuove o possiamo anche migliorarle, ma dobbiamo applicare quelle che ci sono – ha dichiarato Abodi – . E poi dobbiamo usare la tecnologia: esistono strumenti che consentono la riconoscibilità di chi si comporta in modo non adeguato. Quindi utilizzeremo sempre di più la biometria”.

Tifo violento, Abodi chiede più responsabilità ai club

La ricetta di Abodi, però, prevede anche un maggiore coinvolgimento dei club: i dirigenti del mondo del calcio devono attivarsi per escludere i violenti. “Chiederemo anche alle società di fare qualcosa e cioè di ritirare il gradimento ai soggetti che non si comportano in modo adeguato – ha continuato Abodi -. E poi dobbiamo fare in modo che chi ha commesso reati gravi non faccia parte di questa comunità che con tutte le sue diversità, ma nel massimo della libertà e nel rispetto, deve poter essere aperta”. Responsabilizzare le società di calcio è dunque un passaggio obbligato.

”Assolutamente sì – ha concluso Abodi -. Le regole del gioco non sono soltanto quelle del campo, ma anche quelle attraverso le quali si appartiene a questa comunità sportiva e si entra anche dentro lo stadio”.

Tifo violento, la ricetta del Ministro Abodi per sconfiggerlo: tecnologia e più responsabilità ai club

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