E’ praticamente entrato dalla panchina al posto di Molinari, per usare un termine calcistico, ma che fa capire bene la situazione di Paratore. Renato va a giocare su un genere di campi che conosce, un fattore che potrebbe dargli una spinta interessante.
Renato Paratore vola alle Olimpiadi per dare importanza a un anno che, finora, lo ha visto dare il meglio in appuntamenti di livello dell’European Tour.
In questa prima parte di stagione sembra che Paratore dia il meglio di se soltanto nei tornei di una certa importanza… “Quest’anno ho iniziato male perché ho fatto dei cambiamenti e ho avuto anche una lesione alla mano sinistra che mi ha un po’ rallentato. Ora non ho fatto molti piazzamenti, però il gioco sta migliorando e devo proseguire su quella strada. Ora so che con il lavoro sto ritornando bene, nonostante i risultati non siano al top“.
Hai avuto modo di guardare il percorso di Tokyo?
“Non l’ho visto, però ho giocato tante gare in Giappone e di sicuro il campo sarà molto tecnico, non lunghissimo. Ogni volta che abbiamo giocato lì erano così“.
Poter giocare con tutti i grandi campioni con cui hai già giocato allo US Open e in altre occasioni che tipo di sensazione è?
“Il field è molto di alto livello, il che è anche meglio, perché dev’essercene uno così. L’obiettivo è quello di andare a medaglia, però bisogna giocare molto bene per quattro giorni“.