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Top e Flop 14ª giornata: pagelle impietose di A, male Juve e Milan

I migliori e i peggiori della 14sima giornata di campionato: cadono bianconeri e rossoneri, brilla la stella di Mertens con una Inter formato scudetto.

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Il Napoli torna capolista in campionato trascinando da un maradoniano Mertens approfittando del secondo passo falso di fila del Milan che pare essere tornato sulla terra. Lì dove ci è sempre rimasta, ma ora sta sprofondando, la Juventus che proprio non riesce a cambiare marcia, sconfitta ancora una volta e sempre più in crisi. Vola di nuovo invece l’Inter. E poi ci sono loro, i nostri “top e flop” di questo turno di serie A con un pizzico di cattiveria e di ironia che non guasta mai. Vediamo chi sono.

Miglior portiere: Ospina è una saracinesca

Non è la prima volta e molto probabilmente non sarà l’ultima. Ospina lascia a secco Immobile e compagni rendendo ancora più facile il dominio del Napoli sulla Lazio. C’era da fare una parata, forse un paio, lui ne ha fatta una pazzesca su Luis Alberto. Tanto basta per prendersi la palma di migliore. Un bravo pure a Musso che con la punta delle dita ha tolto dall’angolino il pareggio di Rabiot in Juve-Atalanta. Idem ad Handanovic per la parata, sempre di punta delle dita, sulla gran botta di Aramu sullo 0-1 di Venezia-Inter.

Miglior difensore: Toloi annulla Morata

Nell’Atalanta che espugna lo Stadium bravi tutti, senza dubbio, ma qualcuno emerge. E’ il caso di Rafael Toloi. Il difensore, oramai italiano di fatto, francobolla Morata e gli rende impossibile o quasi qualsiasi giocata regalando allo spagnolo un’altra serata amara, non la prima di questa stagione. Torna sui suoi standard “esagerati” Koulibaly maestoso così come Skriniar anche se dell’Inter ci piace sottolineare la condizione strabiliante di quel Ranocchia che dopo tante panchine negli ultimi anni si sta prendendo una meritata vetrina.

Miglior centrocampista: Candreva, Calhanoglu e il fattore “C”

On fire come si suol dire. Hakan Calhanoglu dopo un black out di qualche partita ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori e del suo esordio nerazzurro tra agosto e settembre. Nuovamente decisivo, dal derby a Venezia per far nuovamente volare l’Inter nella corsa al primo posto. Sempre “in tiro” anche Candreva oramai un abitudinario dei nostri “top” in quella che è per lui una seconda giovinezza.

Miglior attaccante: Mertens col suo show batte tutti!

Nella serata dedicata al mito di Maradona a un anno dalla sua scomparsa torna a brillare la stella di Dris “Ciro” Mertens. In quella che doveva essere la prima partita del Napoli senza Osimhen il belga si riprende la scena, come ai vecchi tempi, in un attacco e in un Napoli che è sembrato molto simile a quello di Sarri con i tre piccoli attaccanti davanti a fare show time. Lui su tutti con una doppietta fantascientifica.

Con buona pace di Zapata che ha “abbattuto” la Juventus per l’ennesima volta; Scamacca e Berardi che hanno messo ko il Milan; Abraham che ha timbrato il cartellino attendendo poi invano per 5 minuti di poter fare doppietta dal dischetto poi negato.

Flop: Juve e Milan dietro la lavagna

Ci sono dei nomi da cui partire, come quelli di De Ligt e Maignan ma giusto per dare un volto alle sconfitte pesanti di Juventus e Milan. I rossoneri non sembrano più loro forse appesantiti dalla Champions che toglie energie fisiche e mentali. Giocano venti minuti fino al meritato vantaggio di Romagnoli ma poi crollano sotto la velocità e la precisione del Sassuolo ammazzagrandi. E pare strano che a finire sul banco degli imputati ci sia proprio quel Maignan appena rientrato ieri a gran voce ma che è sembrato ancora timido e impacciato dopo un paio di mesi di assenza. Ma anche Kjaer è andato in difficoltà con tanto di autogol, Kessie è entrato male nella ripresa e lo stesso Romagnoli dopo il gol si è perso gli avanti neroverdi finendo con l’abbattere Berardi ed essere espulso.

Dolenti note perenni in casa Juventus che si riscopre fragile ancora una volta. Prima sotto i colpi del Chelsea poi sotto quello dirompente di Zapata. Non va proprio la squadra bianconera dopo la mediocrità pare essere oramai di casa rendendo difficile se non impossibile anche solo scovare il peggiore in una prestazione appunto ai limiti della mediocrità. Squadra sfilacciata, pressing a intermittenza e poche idee di gioca. Dybala e Chiesa spaesati, Morata annullato costantemente e innocuo per non parlare di Rabiot, Alex Sandro e De Ligt. E lo stesso Allegri ha le sue responsabilità. Male, proprio male…

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