Volata a tre. Questo ha sancito l’ultima giornata del campionato di serie A che ha visto un’altra frenata nella corsa scudetto, oramai una rotazione di occasioni sprecate. Stavolta è toccato al Milan perdere il treno della fuga buona, il 4° successo di fila per 1-0 non è arrivato ed invece col pari imposto dal Bologna sono arrivate col fiato sul collo dei rossoneri Inter e Napoli, loro sì, stavolta, ciniche nelle sfruttare le occasioni a favore contro Juventus e Atalanta al cospetto di un gioco subito dalle avversarie. Tra i peggiori anche questa giornata gli arbitri con la prestazione da dimenticare di Irrati nel big match Juve-Inter.
Come sempre con i nostri “top e flop” nel bene e nel male, di questo 31° turno di serie A con un pizzico di cattiveria e di ironia che non guasta mai.
- Miglior portiere: Skorupski ferma il Milan!
- Miglior difensore: Skriniar è un muro, Mario Rui un motorino
- Miglior centrocampista: il sergente Milinkovic!
- Miglior attaccante: Beto straripante
- Tanti flop eccellenti, ma Irrati batte tutti
Miglior portiere: Skorupski ferma il Milan!
Ha stampato due parate degne del miglior portiere del campionato. Non è Maignan, non è Ospina, comunque entrambi autori di belle parate, ma è Lukasz Skorupski decisivo nel fermare il Milan con i suoi guantoni. A fine primo tempo mura il colpo di testo angolato di Giroud e si ripete nel finale di partita quando in pieno recupero alza sulla traversa il tentativo di golden gol da tre punti di Rebic di testa su corner. Superlativo! Protagonista mancato? Szczesny, il primo rigore a Calhanoglu sarebbe stato il 4° di fila in campionato in stagione. Il Var, De Ligt e tutto il resto glielo hanno impedito.
Miglior difensore: Skriniar è un muro, Mario Rui un motorino
“Si appiccica addosso a Vlahovic e non lo molla neanche di un centimetro, fa valere la sua fisicità contro uno che non ha paura di niente e di nessuno” ha scritto il Corriere dello Sport per elogiare la prestazione di Milan Skriniar che davvero ha messo la museruola alla punta della Juve costringendola anche all’errore quelle poche volte che si è riuscita a liberare al tiro
Grande gara, e non è la prima volta, di Mario Rui. Forse concede un mezzo metro di troppo a Miranchuk sul cross dell’1-2. Per il resto è praticamente perfetto: in difesa non sbaglia un colpo, diverse diagonali provvidenziali e anche un tentativo da fuori. Ma nel Napoli corsaro a Bergamo piace sottolineare la prova del giovane Zanoli buttato nella mischia al posto dell’infortunato Di Lorenzo e completamente all’altezza, dai suoi piedi parte l’azione che porta al rigore che sblocca la gara.
Miglior centrocampista: il sergente Milinkovic!
Habituè dei top settimanali Sergei Milinkovic-Savic mette ancora una volta le sue prestazioni sopra la media a disposizione di Sarri e della Lazio, prezioso in mediana, letale negli sganciamenti come quando prende il tempo alla linea del Sassuolo sulla punizione del 2-0. Un bravo formato gigante, da tre punti, a Mkhitaryan che insacca il gol con cui la Roma espugna Marassi. Menzione d’onore per Calhanoglu che sbaglia un rigore inutile e segna quello che vale i tre punti dell’Inter.
Miglior attaccante: Beto straripante
In una giornata in cui i grandi attaccanti hanno latitato e non poco, c’è il solo Simeone a timbrare il cartellino con continuità. Si rivedono alcuni nobili “decaduti” della rete ma solo su rigore, vedi Insigne e Belotti, mentre è pesante per la quasi salvezza del Venezia la rete di Gyasi. Ma ovviamente non passa inosservato il ritorno al gol di Beto che esagera e ne piazza tre al malcapitato Cagliari.
Tanti flop eccellenti, ma Irrati batte tutti
Tra i peggiori di giornata ci sono molti nomi illustri, specie in attacco. Hanno fatto flop le polveri bagnate di Juve e Milan, sul banco degli imputati i vari Morata, Vlahovic, Messias tutti un po’ spuntati come anche Dzeko e Lautaro ma almeno loro hanno vinto. Impossibile però non sottolineare il vero peggiore di questa giornata, il flop arriva dal mondo arbitrale e non è la prima volta quest’anno. Irrati e tutta la sala Var al seguito prendono qualche abbaglio, prima, dopo e durante gli episodi clou di Juve-Inter. E se alla fine appare accettabile l’esito dell’interminabile rigore di Calhanoglu, non così si può dire del contatto tra Bastoni e Zakaria che pesa come un macigno sull’economia della partita.