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Top e Flop 7ª giornata: le pagelle più cattive della serie A

Nella settima giornata vincono tutte le grandi, Barrow è straripante, Dzeko decisivo. Kean rimandato

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Vincono tutte le big del campionato, Lazio esclusa che, irriconoscibile senza Signori, prende una bella imbarcata dal Bologna. La settima giornata del campionato di serie A prima della sosta della Nazionale, ci ha regalato la conferma della grandezza del Napoli che fa 7 su 7 ma anche di un Milan oramai maturo per puntare allo scudetto mentre l’Inter si specializza in rimonte. Pare essere passato il peggio per la Juventus che continua la risalita in classifica dopo la vittoria nel derby. A fare la differenza come sempre i nostri “top e flop” della settima giornata di campionato, con un pizzico di cattiveria che non guasta. Vediamo chi sono.

Miglior portiere: Maignan, altro che Donnarumma

Ad ogni parata viene in mente il confronto con il portiere azzurro ora al Psg. Mike Maignan si è preso la porta del Milan con grande consapevolezza dei propri meriti. Anche a Bergamo nel momento di maggior furore dell’Atalanta a caccia dell’1-1 il portierone francese ha piazzato un paio di parate decisive su Zapata. Gigio pare davvero solo un ricordo, amaro, per il Milan e i suoi tifosi.

Menzione doverosa per il sempre decisivo Ospina, ma anche per Handanovic che evita il tracollo nel primo tempo dell’Inter anche se pare evidente che andrebbe espulso sul fallo di Defrel. Szczesny festeggia il primo clean sheet in campionato con la Juve.

Miglior difensore: Rrhamani, Koulibaly, De Ligt sono tanta roba

Ieri Koulibaly, oggi tocca a Rrhamani. Il Napoli ha un vero e proprio muro difensivo che solo un astuto schema della Fiorentina è riuscito a scardinare. Ma per il resto la retroguardia partenopea ha concesso poco ad una sempre arrembante Fiorentina. Il centrale albanese poi ha rubato la scena al compagno di reparto (Koulibaly ancora insultato per il colore della pelle), andando a segnare un gol pesantissimo nell’economia della corsa scudetto irrefrenabile di questo Napoli.

Tanti i difensori in evidenza, dopo il Chelsea, sicuramente più difficile, la Juve resta con la porta inviolata anche col Torino. Merito di De Ligt e di un Chiellini sugli scudi. Il tutto mentre Calabria piazza la zampata lampo che apre la strada al Milan nel successo di Bergamo, e che dire dell’ennesimo gol e grande prestazione di Faraoni? Rivelazione.

Miglior centrocampista: Locatelli cuore Juve

E’ arrivato dopo una lunga trattativa di mercato durata un’estate intera. E dopo un mesetto di apprendistato nel mondo Juve è finalmente sbocciato il Locatelli che abbiamo ammirato al Sassuolo e in Nazionale. Il centrocampista lotta, morde le caviglie avversarie e non disdegna l’andare a segno, già due gol, pesanti, contro Samp e sabato nel derby deciso nel finale.

Segna sempre o quasi Lorenzo Pellegrini che torna e sblocca la sua Roma contro l’Empoli. Tonali nel Milan è oramai una certezza come torna a esserlo Kessie che pare aver messo da parte la stanchezza “olimpica” e le beghe per il rinnovo di contratto. Insomma è tornato sui suoi livelli.

Miglior attaccante: Barrow straripante, Dzeko decisivo

Come al solito la copertina è sempre degli attaccanti, complimenti innanzitutto al ritorno al gol di Quagliarella nel giorno del compleanno, da fermo, di un altro highlander del calcio, Ibrahimovic. Non guarda la carta d’identità nemmeno Edin Dzeko, titolare o dalla panchina per lui c’è poca differenza, entra e incide come pochi, anzi ribalta il Sassuolo come già successo con la Fiorentina. Ma il protagonista di giornata è senza dubbio Musa Barrow: segna un gol e piazza due assist, straripante per la difesa stanca e sbandata della Lazio.

Flop:

La Juve si è ripresa, in classifica e non solo, nella testa e nella mentalità. Meno ancora sul piano del gioco. Nel derby finisce anzitempo la sua partita, addirittura tolto all’intervallo Moise Kean. Poteva essere la sua partita dopo la panchina col Chelsea nonostante sia l’unica punta di ruolo a disposizione di Allegri. Ed invece nonostante un buon inizio sfiorando il gol si perde vagando per il campo senza trovare la giusta posizione e il dialogo con la squadra. Max lo toglie e la Juve ne gioca. Sprecone e impacciato oltremisura anche McKennie lontano parente di quello ammirato lo scorso anno.

La Lazio di Sarri si smarrisce a Bologna a cominciare dalle sue colonne, Reina, goffo nei suoi interventi, e in Acerbi che lascia i suoi in 10 come se non bastasse la giornataccia dei biancocelesti con la testa ancora ai festeggiamenti del derby vinto. Per una volta si smarrisce anche la sicurezza di Skriniar nel guidare la difesa dell’Inter mentre è deleterio Freuler. Pesa tantissimo l’errore in occasione del raddoppio del Milan, con la sanguinosa palla persa dal centrocampista svizzero che permette a Tonali di involarsi verso la porta di Musso e battere a rete poco prima dell’intervallo.

Top e Flop 7ª giornata: le pagelle più cattive della serie A Fonte: Ansa

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