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Tour de France 8° tappa: Pedersen brucia Philipsen, Cavendish cade e saluta per sempre la corsa

Il danese può esultare dopo le prime apparizioni da spettatore insoddisfatto. Cavendish, a seguito di una caduta, ha lasciato la corsa: addio al record solitario di vittorie di tappa

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

E alla fine arriva Mads Pedersen, che conquista in volata l’ottava tappa del Tour de France 2023. Sin qui aveva fatto quasi solo lo spettatore nelle volate di gruppo. A Limoges però i conti al danese hanno cominciato a tornare: volata imperiale si danni del dominatore seriale della prima settimana, vale a dire Jasper Philipsen, che una volta tanto ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore.

Sul podio di giornata spazio anche per Wout Van Aert, che nonostante il grande lavoro dei compagni, intenti peraltro a difendere la maglia gialla Vingegaard da possibili trappole, non è riuscito a piazzare la zampata vincente anche a causa di un problema meccanico.

Come è andata la tappa

Ai piedi del podio Dylan Groenewegen, altro deluso di questa prima settimana di corsa che volge ormai al termine. La frazione è stata animata da una fuga abbastanza annunciata, ma ha soprattutto vissuto su due colpi di scena: il primo ha riguardato Mark Cavendish, che a seguito di una caduta è stato costretto al ritiro (addio al record solitario di vittorie di tappa: l’ultimo Tour della sua carriera si chiude con un calice amaro).

Il secondo ha avuto per protagonista Simon Yates, caduto a pochi chilometri dall’arrivo (ma fuori dalla neutralizzazione), che ha pagato 47 secondi dai migliori (con lui anche Moscon e Landa). Domani c’è il Puy de Dome: spazio all’ennesimo duello Pogacar-Vingegaard, e occhio ai colpi di scena.

Pagelle di tappa (i migliori e i peggiori)

  • MADS PEDERSEN 9. In ombra per buona parte della prima settimana, pronto e reattivo a Limoges su un arrivo adatto alle sue caratteristiche (lieve pendenza al 3%). Lavora ai fianchi dei rivali e si fa trovare reattivo quando si spalanca ai suoi occhi la corsia preferenziale. Bandierina messa, ora tutto sarà più leggero fino a Parigi.
  • WOUT VAN AERT 8. Stavolta la dea bendata gli volta le spalle: non ci fosse stato il problema meccanico che lo costringe a smettere di pedalare, forse questa sarebbe stata la zampata giusta. Il Tour è lungo, l’arrivo dell’erede però potrebbe distoglierlo e convincerlo a salutare la compagnia. Senza vittorie, sarebbe una sorpresa.
  • ANTHONY TURGIS 8. Mostra una forza di volontà enorme, grazie alla quale prova e riprova a scappare e a lanciarsi solitario verso il traguardo. Gli manca poco per piazzare l’impresa: ripreso ai -7, ammette la resa ma dopo aver speso ogni residuo di energia.
  • DYLAN GROENEWEGEN 5,5. Non era un arrivo propriamente adatto alle sue corde, ma serviva comunque un segnale forte per provare a defenestrare lo strapotere di Philipsen. Che pure gli mette un’altra volta le ruote davanti, e questa non è la notizia sperata.
  • SIMON YATES 5. Il Tour è una giostra infernale, dove ogni metro può presentare un conto da pagare salatissimo. E la caduta nella quale resta impigliato ai -5 gli costa 47 secondi in classifica, cogliendoli di sorpresa. Quando l’arrivo è vicino, sempre bene stare nella parte alta del gruppo. Una lezione che gli dovrà servire.
  • GIULIO CICCONE 5. Perde altro terreno l’Abruzzese, e non è un buon segnale. Perché la batosta presa un paio di giorni fa sembra pesargli nell’animo, oltre che bella testa. La top ten è sempre più lontana, la speranza è che possa ritrovarsi in salita. Perché no, magari già sul Puy de Dome.

La classifica dopo l’ottava tappa

Invariate le prime posizioni della classifica generale con Vingegaard in maglia gialla e Pogacar primo inseguitore con 25” di ritardo.

  • 1) Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) 34h09’38”
  • 2) Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) +25”
  • 3) Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) +1’34”
  • 4) Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) +3’30”
  • 5) Adam Yates (UAE Team Emirates) +3’40”
  • 6) Simon Yates Team Jayco AlUla 8″ 4:01
  • 7) David Gaudu Groupama – FDJ 4:03
  • 8) Romain Bardet Team dsm – firmenich 4:43
  • 9) Thomas Pidcock INEOS Grenadiers
  • 10) Sepp Kuss Jumbo-Visma 5:28

La tappa di oggi

La prima settimana vede lo striscione del traguardo, ma il week-end si apre con una tappa decisamente complicata. Una di quelle che non faranno selezione tra gli uomini di classifica, ma dove i protagonisti saranno i cosiddetti “cacciatori di tappa” che proveranno ad anticipare il gruppo, e di conseguenza anche le ruote veloci.

Il racconto dell’8° tappa del Tour de France 2023

Da Libourne a Limoges, dopo 200 chilometri, ci sarà da battagliare soprattutto dopo i primi 120 chilometri, tutti pianeggianti. Poi con la Cote di Champs-Romain, salita di poco meno di 3 chilometri al 5,2%, si aprirà una conformazione altimetrica decisamente più ondulata, con altre due asperità (Col de Masmont e Cote de Condat sur Vienne) di poco superiore al chilometro di ascesa, ma con pendenze medie superiori al 5%.

Fonte:

Vingegaard in maglia gialla

La maglia gialla Jonas Vingegaard lascerà fare, a meno che qualche big (improbabile) non voglia andare in fuga sin dalle prime battute. Dovesse essere riassorbita la fuga, allora occhio ai finisseur: Van Aert e van der Poel su tutti, ma anche Pedersen, Alaphilippe e Pidcock, a meno di non affidarsi ai soliti velocisti trainati da Philipsen.

La classifica generale dopo la settima tappa

Il danese, 26 anni classe 1996, resta leader della graduatoria generale con 25” di vantaggio su Pogacar. Nessun italiano nella top ten.

  • 1. Jonas Vingegaard(Jumbo Visma) 29h57’12”
  • 2. Tadej Pogacar(Team UAE Emirates) +25”
  • 3. Jay Hindley (Bora Hansgrohe) +1’34”
  • 4. Simon Yates (Team Jayco Alula) +3’14”
  • 5. Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) +3’30”
  • 6. Adam Yates (Team UAE Emirates) +3’40”
  • 7. David Gaudu (Gorupama FDJ)+4’03”
  • 8. Romain Bardet (Team DSM Firmenich) +4’43”
  • 9. Tom Pidcock (Ineos Granadiers) + 4’43”
  • 10. Sepp Kuss (Jumbo Visma) +5’28”

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