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Tour de France 2023 pagelle prima tappa: Adam Yates (10) vince la sfida in famiglia

La prima maglia gialla è stata tutta una questione in famiglia: a casa Yates la spunta Adam sul fratello rivale Simon. Pogacar è già in forma

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Mai come stavolta avrebbero potuta giocarsela per davvero a carta, forbice e sasso. Perché in fondo la prima maglia gialla del Tour 2023 è stata tutta una questione in famiglia: a casa Yates impossibile fare il tifo per Adam piuttosto che per Simon, ma la soddisfazione di averli visti scappare in discesa fino ad arrivare solitari sul traguardo di Bilbao è stata già piuttosto entusiasmante.

Il britannico del Team UAE Emirates ha sfruttato l’attendismo degli uomini Jumbo Visma per prendere il largo, con la benedizione di Tadej Pogacar il quale, al netto dei due mesi di stop imposti dall’infortunio al polso rimediato alla Liegi-Bastogne-Liegi, ha fatto capire di sentirsi bene e di essere più che mai deciso a vendere cara la propria pelle.

Eric Mas cade e si ritira

Tanto che in coda a una prima tappa frizzante ed esplosiva, come molti sospettavano che sarebbe stata, ha rosicchiato i primi 4 secondi di abbuono al grande rivale sulla via che conduce a Parigi, vale a dire Jonas Vingegaard. Che ha tenuto bene sulle rampe basche, consapevole però che contro quel giovane sloveno la battaglia sarà ancora una volta senza esclusione di colpi.

Tour già finito per Enric Mas, caduto nella penultima discesa di giornata assieme a Richard Carapaz (che è ripartito, pagando però diversi secondi di distacco dai migliori). Domani a San Sebastian altra tappa mossa, anche se con minori possibilità di far saltare il banco come accaduto nella prima frazione.

Le pagelle della prima tappa: i top

  • ADAM E SIMON YATES 10. Meritano entrambi il massimo dei voti i gemelli Adam e Simon Yates. E poco importa se alla fine ad esultare sia stato uno soltanto: Adam ha fatto selezione (e che selezione) sull’ultima asperità di giornata, la Cote de Pike, consentendo a Pogacar di mettersi nelle condizione di mettere alla berlina tanti finisseur che andavano a caccia della vittoria di tappa. Poi, dopo qualche metro di “riposo”, appena terminata la salita è ripartito in contropiede portandosi dietro il fratello gemello Simon, col quale è andato via regolare fino a 500 metri dal traguardo, quando quest’ultimo ha perso la sua ruota nell’ultimo e decisivo allungo. Entrambi però meritano il massimo dei voti: mai al Tour si erano visti due gemelli giocarsi una vittoria di tappa, figurarsi una maglia gialla.
  • TADEJ POGACAR 9. Se qualcuno aveva dubbi sulla reale condizione fisica di Tadej, beh, le prime rampe del Tour hanno subito contribuito a spazzarli via senza troppe pretese. L’accelerazione sulla Cote de Pike ha fatto malissimo a tutti i rivali, tranne che a Vingegaard (come logica voleva), poi da regista consumato ha consentito al compagno di squadra Adam Yates di giocarsi la vittoria di tappa. È il solito Pogacar: quando sta bene sa sempre come fare il bello e il cattivo tempo. Protagonista indiscusso.
  • JONAS VINGEGAARD 7,5: non ha perso un metro in salita, s’è fatto sorprendere (in parte) a ridosso della linea del traguardo, quando Pogacar gli è scappato via guadagnando i primi 4 secondi in classifica generale. A parte ciò, il danese ha dimostrato di star bene: forse lo sloveno ha un compagno più forte in salita (appunto Yates), ma lo scandinavo ha tutto per potersi confermare Re a Parigi.

Le pagelle della prima tappa: i flop

  • WOUT VAN AERT 5. Difficile dire quale sia il suo reale valore, pensando al fatto che nelle ultime settimane si è parlato di lui più per la possibilità che lasci il Tour prima di arrivare a Parigi (nei prossimi giorni è in arrivo un bebè in famiglia) che per le sue reali condizioni di forma. L’allungo degli uomini del Team UAE Emirates gli ha impedito di lottare con i migliori, e quando la Jumbo Visma ha provato a riportarlo a contatto con i due battistrada era ormai troppo tardi.
  • JULIAN ALAPHILIPPE 4,5. Il moschettiere aveva voglia di regalarsi un avvio di Tour con i fiocchi, ma a metà della Cote de Pike ha capito che questa non sarebbe stata la sua giornata. Non ha retto all’accelerazione di Yates e s’è lasciato sfilare senza colpo ferire, accontentandosi di arrivare a una trentina di secondi dal gruppo dei migliori. Non il migliore degli start possibili per chi sa di non avere più molto credito da scontare con il suo vulcanico proprietario Lefevere.
  • MATHIEU VAN DER POEL 4. Un altro che ambiva forte alla vittoria finale per guadagnarsi quella maglia gialla che per tanti anni è stata l’incubo del nonno Raymond Poulidor, ma già dalle prime asperità di giornata l’andazzo s’è capito fin troppo bene che non era quello desiderato. Subito in difficoltà, s’è probabilmente risparmiato per le frazioni a venire.

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