Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard non ci stanno, e ognuno in maniera diversa risponde a proposito del rebreathing. Il punto è che, almeno a quanto sembra, lo hanno fatto senza dissipare i dubbi, anzi.
- Rebreathing, Pogacar e Vingegaard alla sbarra
- Vingegaard replica alle accuse
- Rebreathing, le parole di Pogacar
- Rebreathing: cos'è e a che cosa serve
Rebreathing, Pogacar e Vingegaard alla sbarra
Lo sloveno e il danese sono tra i principali “indiziati” per questa pratica sospetta, ossia di inalare monossido di carbonio per aumentare la soglia aerobica e dunque aumentare le prestazioni sportive. Accuse di illecito, senza mezzi termini, che però vengono respinte seppur in maniera diversa dai due atleti. Se Pogacar ha detto di non conoscere nemmeno l’esistenza di questa pratica, Vingegaard ne ha confermato l’utilizzo, solo in “modalità” lecita.
Vingegaard replica alle accuse
Va detto, innanzi tutto, che il monossido di carbonio non fa parte dell’elenco delle sostanze proibite stilato dalla Wada, dunque parlare di doping non è del tutto esatto: Vingegaard ha infatti puntato su questo nel dire che la propria squadra faccia uso di questi respiratori, ma soltanto in maniera lecita e per monitorare le prestazioni dei propri atleti. “Non è qualcosa di pericoloso – ha detto Vingegaard – mi dicono che si manda nei polmoni qualcosa di simile al fumo di una sigaretta. Insomma, è un po’ come fumare una sigaretta. In realtà serve solo per misurare la quantità di emoglobina presente nel sangue. Non c’è nulla di sospetto in questo”.
Rebreathing, le parole di Pogacar
Secondo quanto riportato da Escape Collective, almeno tre squadre presenti al Tour farebbero uso di questa pratica; una di queste è il team Uae Emirates, quello di Pogacar che ha risposto in maniera un po’ evasiva sul tema. “Forse sono solo ignorante – ha detto la maglia gialla, già vincitore dell’ultimo Giro d’Italia – ma quando ho letto di questo e mi hanno informato, ho pensato subito allo scarico delle auto, non lo so… Non ne so molto, quindi non ho commenti sull’argomento perché non so proprio cosa sia. Quando mi parlate di monossido penso sempre e solo a cosa esce dallo scarico di un’auto“.
Rebreathing: cos’è e a che cosa serve
Ma di cosa si parla, esattamente? Come detto in precedenza, in sé il rebreathing non è una pratica illecita: il punto sta nell’utilizzo, che può destare qualche sospetto. Si utilizza soprattutto per monitorare le prestazioni, in particolare al termine degli allenamenti, mediante l’utilizzo di appositi macchinari di precisione. In tanti però hanno messo l’occhio sull’utilizzo smodato e durante la gara di questa pratica, che in tal modo potrebbe diventare dopante: durante una gara, infatti, potrebbe consentire ai ciclisti di aumentare il livello di emoglobina nel sangue, alterandone dunque le prestazioni.