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Turchia-Italia: Mancini per la rinascita tra fughe e polemiche

Ancora fresca la delusione per l'eliminazione dal Mondiale. Il CT pronto a sperimentare: tanti volti nuovi per creare la Nazionale del futuro. Lunga la lista degli assenti.

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C’è ancora tanta tristezza per quanto accaduto contro la Macedonia del Nord. L’Italia, alle prese con un dramma sportivo di proporzioni bibliche, si prepara ad affrontare la Turchia. Una gara che vuol dire tanto per molti giocatori e anche per Roberto Mancini.

Turchia-Italia, le scelte di Mancini

Turchia e Italia, entrambe deluse per l’eliminazione dalla corsa al Mondiale, si preparano a scendere in campo (martedì, ore 20:45, stadio Konya Büyükşehir Arena) per una sfida che, sportivamente parlando, non ha nulla da dire (se non a livello di ranking). Tuttavia, soprattutto per la Nazionale è una partita molto importante.

Roberto Mancini, ancora indeciso se continuare o meno la sua avventura da CT dell’Italia (si va verso la riconferma), pare intenzionato a varare una Nazionale decisamente nuova rispetto al recente passato. Contro i turchi, spazio a tanti possibili protagonisti del futuro azzurro. In particolare, in attacco, ci sarà un tridente sperimentale formato da Gianluca Scamacca (23 anni), Giacomo Raspadori (22 anni) e Nicolò Zaniolo (22 anni). Tre talenti che potrebbero diventare l’asse portante della Nazionale della rinascita. Tante novità anche a centrocampo con Lorenzo Pellegrini, Sandro Tonali e Manuel Locatelli pronti a dimostrare di essere affidabili anche in azzurro.

Turchia-Italia, quanti assenti

Un occhio al futuro, l’altro al recente passato. Infuriano le polemiche per le “fughe” di diversi azzurri. Nonostante le spiegazioni arrivate direttamente dall’interno del clan azzurro (turnover e infortuni), non è piaciuta la decisione di diversi azzurri di lasciare anzitempo il ritiro e tornare ai rispettivi club di appartenenza.

Da ricordare che hanno lasciato Coverciano i giocatori Domenico Berardi e Gianluca Mancini (infortunati), oltre a Marco Verratti, Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Jorginho e Luiz Felipe. Questi ultimi per un turnover concordato con il CT Roberto Mancini. Una decisione che ha scatenato diverse polemiche. In tanti si aspettavano che il gruppo restasse unito soprattutto in questo momento di vero dramma nazionale.

Mancini, le condizioni per restare

Roberto Mancini, ufficialmente, non ha ancora deciso se continuerà o meno ad allenare la Nazionale dopo la dolorosa eliminazione dal Mondiale. Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, è convinto che si debba proseguire insieme. La sensazione è che l’attuale CT voglia delle garanzie per ripartire con un nuovo progetto. Innanzitutto più attenzione ai settori giovanili e un aiuto maggiore nel rapporto (complicato) con i club, così da avere più tempo per gli stage azzurri.

Inoltre, importante la questione motivazioni. Per tanti azzurri di oggi (Giorgio Chiellini, Lorenzo Insigne, Leonardo Bonucci, Ciro Immobile e tanti altri), il tempo per rimediare alla doppia eliminazione Mondiale non c’è. Roberto Mancini dovrà puntare su altri nomi per tentare di risollevare l’Italia del calcio e conquistare il pass per il Mondiale del 2026 (che, per fortuna, passerà da 32 a 48 squadre).

 

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