Ne rimarrà soltanto uno, anche se speravamo potesse durare un po’ di più. L’Italia ha perso due pezzi agli US Open, con le eliminazioni di Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi. Se per il primo era complicato immaginare potesse schivare un pericolo come Daniil Medvedev, qualche speranza in più ci poteva essere per il secondo con Jordan Thompson considerabile rivale alla portata. Non ci resta che Jannik Sinner, dunque, unica possibilità di conquistare la Grande Mela.
- Medvedev batte Cobolli e punta Sinner
- I rimpianti di Arnaldi dopo il ko contro Thompson
- La delusione nelle parole dell'azzurro
Medvedev batte Cobolli e punta Sinner
Per qualcuno è solo questione di tempo, prima che la saga Sinner-Medvedev possa vivere un’ulteriore puntata. Intanto i due devono prima gestire i rispettivi ottavi di finale, non un dettaglio considerate le tante sorprese che ci ha regalato questa edizione degli US Open. Ma facciamo un passo indietro: il russo ha battuto in tre set Flavio Cobolli 6-3 6-4 6-3 in un match che sostanzialmente non ha avuto storia. Troppo forte il russo anche se Cobbo ha abbandonato il torneo a testa alta dando tutto.: una sfida giocata a viso aperto da Cobolli che ha avuto le sue chance sul servizio del russo, ma ha anche prestato il fianco sul suo servizio, pagando la scarsa percentuale di prime messe in campo (39%).
I rimpianti di Arnaldi dopo il ko contro Thompson
Qualche rimpianto in più se lo porta dietro Matteo Arnaldi che contro Jordan Thompson pensava di avere maggiori chance. Non è stato così neppure in questo caso, con il ko che è arrivato in tre set. Fondamentalmente il 23enne sanremese è entrato in partita solamente nell’ultimo: troppo tardi per pensare di reggere e tenere il passo in un torneo così competitivo. E quindi nulla da eccepire sul punteggio finale 7-5 6-2 7-6 in 2h33’ che ha permesso all’australiano di qualificarsi agli ottavi rendendo l’Italia un po’ più povera.
La delusione nelle parole dell’azzurro
La delusione diventa evidente anche rileggendo le parole di Arnaldi nel post gara: “Le statistiche parlano da sole; ho fatto 50 errori gratuiti, 15 doppi falli… non credo ci sia molto da dire sul match. Lui ha giocato bene, ha fatto la sua partita, io invece tutto il contrario delle partite precedenti. Non sono contento, non me l’aspettavo e avrei voluto fare di più, ma dobbiamo accettarlo, fa parte del tennis e ogni tanto capita di non giocare al meglio. Cercherò di lavorarci sopra, riguarderemo la partita con il mio team e ripartiremo“.