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US Open, non solo Sinner: quattro italiani teste di serie nel tabellone maschile, Berrettini la mina vagante

L'Italia si presenta a Flushing Meadows con ben 4 teste di serie nel torneo maschile: oltre a Sinner e Musetti ci sono Arnaldi e Cobolli, che un anno fa era 100 posizioni indietro.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’è un po’ di Italia a Flushing Meadows. Anzi, c’è tanta Italia a Flushing Meadows: quando domani alle 18 scatterà il sorteggio del tabellone principale (sia maschile che femminile), molte saranno le palline che si coloreranno di azzurro. Soprattutto tra gli uomini, dove l’Italia può calare ben 4 assi tra le 32 teste di serie. Non era mai accaduto prima nella storia: soltanto gli USA possono vantare più giocatori (cinque in totale: Fritz, Shelton, Paul, Korda e Tiafoe), ma a pensarci bene l’Italia avrebbe almeno un’altra carta pesante da calare che testa di serie non è, giusto per far capire al mondo intero quanto il tricolore sia di moda in questa era tennistica.

Sinner a NY per fare i conti con il passato

Naturalmente c’è Jannik Sinner, numero 1 al mondo almeno per altre 6 settimane, sebbene “vessato” dalla vicenda della positività al Clostebol che ha fatto arrabbiare colleghi e “ragionare” molti addetti ai lavori (numerosi sono stati coloro che hanno ritenuto giusta la mancata applicazione della squalifica di due anni: sarebbe stato troppo, visti anche i risultati piuttosto attendibili dell’indagine svolta dall’ITIA).

Sinner a New York sarà l’uomo da battere, un po’ come avviene sistematicamente da qualche mese a questa parte, su un campo peraltro che non sempre in passato è stato foriero di soddisfazioni: è l’unico torneo dello slam nel quale non è mai andato oltre i quarti di finale (2022), ed è quello dove ha raccolto anche alcune delle sconfitte più cocenti (quella dell’anno passato con Zverev la fa da padrona, ma impossibile dimenticare quella del 2022 contro Alcaraz: entrambi i match si chiusero al quinto set).

Musetti la certezza, Arnaldi la conferma. E che balzo Cobolli!

Lorenzo Musetti è testa di serie numero 18, cosa che tutto sommato è lecita pensando a quanto di buono ha fatto vedere nel corso dell’estate. Perché prima del bronzo olimpico c’erano state le corse sull’erba con le semifinali conquistate a Stoccarda e a Wimbledon e la finale del Queen’s, seguite dalla finale persa contro Cerundolo sulla terra di Umago. A Cincinnati il carrarino ha faticato, battuto da Tiafoe al secondo turno, ma a Flushing Meadows promette di tornare protagonista.

Così come protagonisti lo vogliono essere Matteo Arnaldi (30) e Flavio Cobolli (31): un anno fa per loro parlare di testa di serie in uno slam era pura utopia, invece a distanza di soli 12 mesi il mondo s’è letteralmente rovesciato, con Arnaldi reduce dalla semifinale a Montreal (persa contro Rublev) e Cobolli capace di spingersi fino alla finale a Washington, battuto da Korda.

Solo un anno fa il romano perse al primo turno nel tabellone di qualificazione contro Leandro Riedi, svizzero che nel frattempo s’è perso (Cobolli era numero 137 del mondo), mentre Arnaldi s’era rivelato proprio a NY spingendosi fino agli ottavi di finale, battuto da Alcaraz (era 61 del mondo, entrò per la prima volta nella top 50 mondiale).

La variabile Berrettini: nessuno lo vuole affrontare…

Sebbene non sia testa di serie, vale la pena ricordare che l’Italia può calare anche un asso del calibro di Matteo Berrettini. Che al netto del ko. all’esordio a Cincinnati rimane un pezzo da novanta sul veloce: a NY ha centrato una semifinale nel 2019 (battuto da Nadal) e due quarti di finale nel 2021 (ko. con Djokovic) e 2022, quando perse con Ruud.

Berrettini è la mina vagante che nessuno vorrebbe incontrare nei primi turni del torneo: rispetto a Luciano Darderi, che è più avanti nel ranking ma certamente meno adatto a giocare sul cemento newyorchese, sicuramente Matteo è un’insidia che tutti vorrebbero evitare.

L’Italia, insomma, a Flushing Meadows si presenterà con tutte le carte in regola per stupire e per far parlare di sé: aggiungendo a ciò che Jasmine Paolini è testa di serie numero 5 nel torneo femminile, ecco che una volta di più si può constatare quanto il tennis tricolore oggi abbia tanto da offrire al mondo intero. E non sarà certo una contaminazione da Clostebol a mandare tutto all’aria…

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