Lorenzo Sonego si è preso il secondo turno dell’US Open – che lo vedrà contrapposto a Jannik Sinner per un derby italiano che ha un che di scontato ma può riservare sorprese – giocando un buon match contro Moreno De Alboran, 26enne numero 131 del ranking, il quale s’è trovato all’USTA Billie Jean King NTC di New York il pubblico di casa tutto a favore. L’esordio di Lorenzo nello Slam si archivia con un netto 3-0 (6-3, 6-4, 6-2).
- Primo set: veloce e lineare
- Secondo set: qualche passaggio a vuoto
- 70% di punti al servizio, 53% in risposta
- Terzo set: che paura quel time out medico
Primo set: veloce e lineare
Cinque palle break nel primo set per torinese: le prime tre al secondo gioco, tutte sciupate. Le altre due al gioco 4: è stata risolutiva la seconda, conquistata con l’ottima risposta al servizio e il dritto lungolinea.
Lo statunitense è cresciuto nel corso del match mentre l’azzurro si è seduto sull’altalena a metà gara e ha cominciato a vivere quei momenti in cui – proprio quando stai per planare – ti vai a schiantare su una serie di errori gratuiti che rischiano di compromettere tutto.
Quando De Alboran ha cominciato a tirare le bordate, Sonego ha rischiato l’inciampo fatale: archiviato in fretta il primo set, l’italiano nel secondo ha fatto harakiri nelle fasi più decisive.
Secondo set: qualche passaggio a vuoto
Preso il servizio al primo gioco, poi l’ha perso al quarto; ripreso il break al quinto, l’ha nuovamente restituito all’ottavo. Buon per lui che il nono game lo ha saputo gestire alla grande, costruendosi due palle break e sfruttando a dovere la prima.
Apparecchiato il tavolo sul 5-4 e con il turno di servizio a favore, ha giocato il decimo game all’attacco: ha sfruttato il servizio, aggredito col dritto, carezzato con frequenza la rete e messo i mattoni al posto giusto per blindare la partita con tre set point.
70% di punti al servizio, 53% in risposta
Il 6-4 del secondo set gli ha spianato la strada: tranquillo, sicuro, incisivo. Ha fatto il suo al cospetto di un avversario che – detto con franchezza – non poteva spaventarlo. Ne sono una dimostrazione le singole, ripetute esultanze del 26enne a ogni punto di un certo rilievo. Chi fa festa così per un dritto discreto o un rovescio decente conosce i propri limiti.
Sonego lo sa: vincere facile non significa per forza vincere bene ma l’iniezione di fiducia che arriva dall’esordio all’US Open è anche figlia di una prestazione che c’è stata: 70% di punti vinti al servizio, 53% di punti vinti alla risposta, la propensione di attaccare gli spazi e avvicinarsi a rete (83% di punti vinti) sono la proiezione di meccanismi che hanno funzionato.
Terzo set: che paura quel time out medico
Il terzo set è stata una pura formalità ma, infilato il 3-0 con due break immediati, abbiamo tremato con Lorenzo per un time out medico che ha destato preoccupazioni per fortuna infondate: ha ripreso a macinare, Sonego, che ha chiuso in 6-2 e 2h20’ di gioco.
Lorenzo Sonego a 28 anni compiuti vuole portarsi a casa un pezzo d’America: non quei souvenir che si mettono in valigia per ricordarsi la vacanza ma un pezzo vero degli Stati Uniti: quelli che hai vissuto, penetrato, che ci hai lasciato il sudore.
Mai andato oltre il secondo turno (2018 e 2019), l’obiettivo è ora quello di segnare un traguardo personale che possa testarne il grado di crescita. Il problema, lo sa anche lui, è che il destino gli ha piazzato contro niente meno che Jannik Sinner.