Et voilà, doppietta. Prima la Nations League, poi l’oro ai Giochi di Parigi: tutto in poco meno di due mesi. Sulla rinascita dell’Italvolley femminile c’è impressa la firma di Julio Velasco, che all’età di 72 anni è riuscito a vendicare l’argento di Atlanta.
- Parigi 2024, l'Italvolley di Julio Velasco nella storia
- Immenso Velasco: vendicato l'oro perso ad Atlanta
- Apoteosi Italvolley, Velasco e Bernardi come Mancini e Vialli
Parigi 2024, l’Italvolley di Julio Velasco nella storia
Allenatore fantastico e pure eccellente psicologo, Velasco. Lo ha ricordato la stella dell’Italvolley Paola Egonu subito dopo lo storico oro conquistato nella finale stra-vinta con le campionesse in carica degli Stati Uniti. “È stato bravo a unirci tutte e a costruire quella squadra che mancava da un po’”, ha detto. Una frecciata a Mazzanti certo, ma anche parole che esaltano la qualità del lavoro del ct nato a La Plata, la cui influenza e popolarità alla fine degli Anni 90 raggiunsero picchi talmente elevati grazie ai successi ottenuti sul campo da calamitare le attenzioni del mondo del calcio. Già, prima fu direttore generale della Lazio, a seguire responsabile dell’area fisico-atletica dell’Inter.
Immenso Velasco: vendicato l’oro perso ad Atlanta
L’impresa compiuta a Parigi è un cerchio che si chiude. Olimpiadi di Atlanta, 1996. Velasco è al timone della nazionale maschile di pallavolo, una corazzata capace di vincere due Mondiali. La generazione di fenomeni, però, si ferma sul più bello. A un passo dal sogno. In finale contro i Paesi Bassi. È ‘solo’ argento. Ventotto anni dopo la rivincita è servita. Con una cavalcata mostruosa che ha visto le ragazze di Velasco superare ogni ostacolo uno dopo l’altro. Repubblica Dominicana – l’unica a strappare un set alle azzurre -, Olanda e Turchia nella fase a gironi. Serbia, di nuovo Turchia e quindi Stati Uniti in quella a eliminazione diretta. “Ma non mi è mai mancata la pace per Atlanta – ha dichiarato ai microfoni della Rai -. “Non sono come Baggio che ripensa sempre al rigore (il riferimento è ai Mondiali di calcio del 1994): la nostra era una squadra straordinaria che ha perso per due palloni”.
Apoteosi Italvolley, Velasco e Bernardi come Mancini e Vialli
Certe immagini sono destinate a rimanere scolpite nella memoria. Per sempre. Come il toccante abbraccio tra Roberto Mancini e il compianto Gianluca Vialli in seguito al successo dell’Italia agli Europei del 2000. Amici, complici, colleghi. Proprio come Velasco e Lorenzo Bernardi, immortalati dalle telecamere mentre il primo quasi ‘strangolava’ il suo assistente al termine della finalissima dominata dalla squadra azzurra. Pensate: 28 anni fa Bernardi era uno dei campioni della generazione di fenomeni diretta da Velasco che si arrese all’Olanda. Da Atlanta a Parigi: quasi sei lustri dopo nel loro abbraccio – come in quello di Mancini e Vialli – c’è tutto.