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Volley Del Monte Coppa Italia, Verona elimina Perugia! Keita è spaziale. Civitanova fa fuori Trento

Final Four di Del Monte Coppa Italia, clamorosa impresa di Verona che ribalta Perugia (da 0-2 a 3-2) e la elimina dalla corsa alla coccarda tricolore. Ora in campo Itas-Lube

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Parte col botto la final four di Del Monte Coppa Italia di Bologna: la Rana Verona compie la più clamorosa delle imprese, eliminando la Sir Susa Vim Perugia rimontando da una situazione di punteggio nella quale era sotto per 2-0. La squadra di Stoychev compie un autentico miracolo sportivo grazie alla prova monumentale di Noumory Keita, che festeggia come meglio non avrebbe potuto il rinnovo con la formazione scaligera, e infligge la terza sconfitta consecutiva in campo nazionale a Perugia, con Angelo Lorenzetti che vede sfumare il primo trofeo da quando si è seduto sulla panchina dei Block Devils (aveva vinto tutte e 4 le competizioni a cui aveva preso parte lo scorso anno e la Supercoppa all’inizio della stagione corrente).

Perugia, che tracollo: dal 2-0 a 2-3!

Nessuno avrebbe soltanto potuto immaginare un epilogo simile dopo che in coda a un secondo set che pareva già scritto (Verona avanti 23-19) c’aveva pensato Wassim Ben Tara a spingere Perugia verso una rimonta al gusto di ko. L’ingresso dell’opposto tunisino era parsa l’ennesima carta estratta dal mazzo da Lorenzetti, costretto a rinunciare a Plotnytskiy ma bravo a giocarsi l’acciaccato Ben Tara al momento opportuno.

Avrebbe abbattuto un elefante un epilogo simile, invece Verona su quell’incredibile rimonta subita ha costruito la sua altrettanto devastante rimonta. E dire che già nel primo set gli scaligeri avevano fatto vedere di essere in palla, perdendo contatto soltanto nel finale di parziale (25-22). Da quel momento in poi, ad eccezione del turno di servizio di Ben Tara col quale Perugia ha ripreso per i capelli il secondo set (poi vinto 28-26), l’inerzia è stata tutta a tinte gialloblù.

Con Keita devastante e capitan Mozic spalla perfetta del maliano: in due mettono a segno 58 punti (30 Keita, 28 Mozic) e si dimostrano determinanti nelle fasi chiave dell’incontro, soprattutto nel tiebreak dove Verona mette il naso avanti all’inizio e non si volta più. È proprio un muro di Keita (l’unico della sua serata) a decidere la contesa, con i sostenitori veronesi quasi increduli di fronte al miracolo sportivo al quale si vantano di aver assistito.

Keita e Mozic firmano la clamorosa rimonta

Perugia ha buttato via una semifinale che, se da un lato non ha mai avuto realmente sotto controllo, l’aveva vista comunque sprintare sul 2-0 e lanciarsi verso un epilogo che a quel punto pareva segnato. Ma ha pagato a carissimo prezzo il blackout di inizio terzo set, quando la Rana ha preso il largo all’istante, dimenticando l’amaro finale del set precedente (25-14 il punteggio).

Poi nel quarto ancora una volta s’è fatta sorprendere dall’entusiasmo di Verona, che ha cominciato a fiutare la clamorosa rimonta, trascinata da Keita che su 50 palloni attaccati ha avuto la forza di metterne giù 26 (52% di efficienza offensiva), chiudendo sul 25-19.

Russo non basta: Perugia ripiomba nell’incubo

A quel punto Lorenzetti aveva già calato tutte le carte a sua disposizione: detto di Ben Tara, costretto “agli straordinari” viste le difficoltà di Herrera, ha provato a inserire anche Solé al posto di Loser, approfittando anche della serata di grazia del ritrovato Russo (13 punti, 10 attacchi su 11 tentativi a segno).

Ma nel tiebreak la Sir non ha avuto la stessa energia messa in campo dalla Rana, perfetta in fase cambio palla e devastante ogni qualvolta ha avuto l’opportunità di chiudere il punto (15-12). A Stoychev è bastato inserire Vitelli per Cortesia per trovare tutte le risposte e dar vita a una rimonta destinata a fare giurisprudenza: Verona era all’esordio nella final four, ma adesso può sognare ad occhi aperti. Mentre Perugia ripiomba nell’incubo già vissuto due anni fa, quando proprio l’eliminazione in Coppa Italia per mano di Piacenza aprì la crisi che si sarebbe poi protratta anche nei play-off scudetto (subito fuori con Milano e addirittura fuori dalle coppe europee).

Trento ko, festeggia Civitanova

Se Atene piange, Sparta di certo non ride. Così tre ore dopo Perugia va fuori anche Trento, la seconda testa di serie della final four: anche in questo caso è il tiebreak a risultare fatale per gli uomini di Fabio Soli, che cedono 15-13 contro una delle migliori versioni stagionali di Civitanova. Che dopo aver battuto Perugia in SuperLega si ripete anche sull’Itas in una semifinale da montagne russe, dove la formazione di Medei si ritrova costretta a inseguire per un set (26-24 per Trento) ma riesce anche a mettersi nelle condizioni di chiudere al quarto, perché dopo averla spuntata nel secondo con la stessa moneta (26-24) nel terzo dimostra di averne di più (25-14).

La reazione di Trento è più di nervi che di gambe ma produce il 25-22 che manda le squadre al quinto, dove ancora una volta però la Lube si mostra più scaltra. Alla fine il trio Loeppky (18 punti), Lagumdzija (18) e Bottolo (16) ha la meglio sulla triade Itas composta da Lavia (16), Michieletto (15) e Flavio (15), che devono sopperire alla serata no di Rychlicki (non al meglio: gioca nel primo set, segna un punto e poi lascia spazio a Gabi Garcia, che chiude con 11 punti) senza riuscire nell’intento. Domani insomma saranno Verona e Civitanova a giocarsi una finale inedita e (per tanti motivi) davvero sorprendente.

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