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Volley femminile, Bernardi dalla parte di Egonu: "Ha fatto bene a querelare Vannacci se si è sentita offesa"

Il tecnico dell'Igor Gorgonzola Novara difende la giocatrice di Milano, sostenendo la sua battaglia contro il generale Vannacci: "Il razzismo è una piaga sociale".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’avventura nei play-off non è per niente cominciata bene per Lorenzo Bernardi, caduto all’esordio con l’Igor Gorgonzola Novara nel derby piemontese contro la Reale Mutua Fenera Chieri, perso al tiebreak e tale da costringere ora la formazione di Novara a vincere sia gara 2 in trasferta che l’eventuale bella al PalaIgor. Ma al netto delle vicende legate al campo, quando “Mister Secolo” prende la parola c’è sempre da stare ad ascoltare. Anche quando tratta di argomenti che esulano la sfera di Novara, come accaduto nei giorni scorsi quando è tornato sulla vicenda che ha avuto per protagonisti Paola Egonu e il generale Roberto Vannacci.

A sostegno di Paola: “Il razzismo è una piaga sociale”

In un’intervista su La Stampa, Bernardi ha fatto capire di aver approvato appieno la condotta della giocatrice di Milano, che ha querelato il generale per alcune frasi riportate all’interno del libro “Il mondo al contrario”. “Credo che Paola abbia fatto bene a denunciare tutto quello che la faceva stare male, e di conseguenza ha fatto bene a far valere le proprie ragioni. Se uno scrive certe frasi in un libro, ottenendone anche molta visibilità, poi di quelle frasi deve assumersi la piena responsabilità”.

Il sostegno da parte di Bernardi non è venuto meno nei confronti dell’opposto della nazionale, che come molte altre colleghe (e pure altri colleghi) è stata vittima di episodi di razzismo nel corso della propria carriera. “Il razzismo è una problema un po’ a tutti i livelli. Anche qui a Novara capita spesso di parlarne: è una piaga sociale, e come tale non va presa sottogamba. Io stesso ritengo che sospendere una partita sia la cosa più giusta da fare, anche per dare un segnale forte all’esterno. Una decisione che deve prendere l’arbitro, non lasciata alle iniziative individuali. Solo in questo modo potremmo riuscire a ottenerne un risultato soddisfacente”.

Il legame con Velasco: “Nessuno sa fare gruppo come lui”

La prima avventura nel mondo del volley femminile si sta rivelando bella ma al tempo stesso anche complicata per Bernardi, che dopo aver vinto la Challenge Cup in estate collaborerà nello staff di Julio Velasco, pronto ad andare a Parigi a prendersi quella medaglia d’oro che da giocatore gli è sempre sfuggita. “So bene cosa provai quando persi sia a Barcellona nel 1992 che ad Atlanta nel 1996. Quando ricordo quei momenti riesco a immedesimarmi nella testa delle ragazze che alleno, e so cosa provano in quel momento.

Tutto aiuta nella vita di un allenatore, e di ogni esperienza mi è rimasto dentro qualcosa. Alla chiamata di Velasco potevo soltanto rispondere di sì, perché lui è un maestro nel far rendere al massimo un gruppo. Lui porta tutti dalla propria parte, marciando uniti verso un unico obiettivo”. Ciò che Lollo sta cercando di fare a Novara, dove tanti infortuni (vedi l’ultimo di Markova) si stanno rivelando però più di un tallone d’Achille. “Ma in gara 2 ce la giocheremo, statene certi”.

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