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Volley femminile: Egonu contro Antropova, la sfida è già iniziata. E domenica c’è Milano-Scandicci

Finora è stato duello a distanza, adesso arriva lo scontro diretto: i due volti più attesi della pallavolo femminile italiana, Paola Egonu ed Ekaterina Antropova, a confronto: i numeri delle prime due giornate di A1

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Domenica si ritroveranno di fronte l’una contro l’altra, ma la sfida a distanza è già cominciata. Perché Paola Egonu ed Ekaterina Antropova vogliono entrambe mettere le mani sullo scudetto della serie A1 di volley femminile, per poi lasciare in mano “il cerino” su chi schierare titolare negli appuntamenti estivi 2024 (Nations League, ma soprattutto Olimpiadi) al nuovo commissario tecnico della nazionale femminile.

E siccome non hanno voluto girarci troppo intorno, nelle prime due gare della nuova stagione di Serie A1 hanno deciso di partire decisamente col piede premuto sull’acceleratore.

Paola e Kate schierate in posto 2

Con Milano e Scandicci ben felici di poterne trarre un vantaggio diretto: sia l’Allianz che la Savino Del Bene hanno inaugurato la loro annata con due vittorie a testa, nelle quali la presenza delle due giocatrici c (cioè da opposto) s’è fatta sentire, eccome.

Giusto per ribadire al mondo intero che averle dalla propria parte è un vantaggio innegabile, e potrebbe produrre dividendi davvero interessanti da qui al prossimo mese di maggio. Quando le somme in qualche modo dovranno essere tirate, sebbene per qualcuno è proprio quello il momento in cui si dovranno prendere decisioni non di primo pelo.

Egonu va di corsa: statistiche già impressionanti

Il ritorno nel campionato italiano di Paola Egonu è stato, come prevedibile, piuttosto denso di significati. E la 25enne di Cittadella, che non toccava un pallone da inizio settembre (ultima gara giocata la finale per il bronzo agli Europei contro l’Olanda, dato che al preolimpico lei non è andata), s’è presentata all’appuntamento tirata a lucido come poche altre volte la si era vista a nastri di partenza di una nuova stagione.

Nell’esordio contro Busto Arsizio, davanti al pubblico amico accorso all’Allianz Cloud soprattutto per vederla indossare la nuova maglia, ha mandato a referto una prestazione da 19 punti (attaccando con il 59%), due muri e un ace.

Il tandem con Orro funziona

Nella trasferta di Trento ha fatto ancora meglio: 25 punti (56% in attacco), tre muri e due ace. Numeri che hanno messo Milano al riparo da qualsiasi brutta sorpresa, per quanto in casa dell’Itas per la prima volta in stagione le ragazzi di Gaspari hanno lasciato un set per strada (il terzo, perso 25-23).

L’impatto di Paola però è stato da subito preponderante: al netto di una batteria di schiacciatrici di assoluto livello e qualità (Sylla, Daalderop e Cazaute), è evidente quanto le mani della palleggiatrice Alessia Orro vadano spesso e volentieri a cercare le braccia sicure di Egonu. Che ha cominciato la sua avventura milanese con 63 attacchi nelle prime due gare (a segno il 56%), subendo due muri e sbagliando 8 tentativi complessivi.

Kate: 79 attacchi tentati nelle prime due giornate

Se Paola chiama, Kate di certo non sta a guardare. Anzi, risponde: al Pala Wanny, nel derby della prima giornata contro Il Bisonte Firenze, ha subito lasciato andare il braccio segnando 15 punti (col 46% in attacco), di cui due realizzati a muro e uno in battuta. Aveva però l’attenuante di essere rientrata in palestra da pochi giorni, reduce dalle fatiche nel preolimpico in Polonia.

Così nel secondo match stagionale i numeri sono andati progressivamente aumentando: a Busto Arsizio serviva una prova un po’ più di sostanza, utile per spedire Scandicci a prendersi tre punti dopo aver ceduto 25-20 il secondo set, e la prestazione è arrivata con 27 punti (attaccando col 45%: ben 55 i tentativi totali), un ace e un muro, corredati dalla nomina (scontata) a MVP della partita.

Nelle prime due giornate Antropova ha tentato complessivamente 79 attacchi, mandandone a segno il 46%, e nessun’altra giocatrice del campionato ha mai avuto più palloni a disposizione. Mara Ognjenovic, la nuova palleggiatrice di Scandicci, ha sempre saputo a chi affidare la palla nei momenti importanti: con Kate sa di metterla in cassaforte, e per ora i numeri sembrano darle ragione.

Save the date: Milano-Scandiccci, 22 ottobre ore 17.30

Domenica prossima, quando alle 17,30 le toscane andranno a far visita all’AllianzCloud alla Vero Volley targata Egonu e Orro, la sensazione è che ci sarà da divertirsi. Perché stavolta il confronto sarà diretto: non più una che guarda l’altra (come avvenuto durante tutta la campagna estiva della nazionale) o che gioca in un’altra città, ma divise soltanto da una rete.

Giusto per aumentare un po’ di pathos anche in ottica azzurra, perché da qui a fine stagione il leit motiv sarà sempre lo stesso: chi dovrà portare il nuovo commissario tecnico nel ruolo di opposto titolare?

Paola o Kate, Kate o Paola. E se fosse Paola e Kate?

Numeri alla mano, il dilemma che ha alimentato la rivalità nei mesi passati pare destinato a non essere ancora risolto. Non sarà più un “problema” di Mazzanti, ma che sia di Velasco o qualunque altro candidato ancora nascosto (nel mentre la FIPAV continua a sondare svariati terreni) sarà comunque una decisione non facile da prendere.

Perché entrambe dimostrano ogni week-end il meritarsi quel posto 2. E magari domenica prossima avranno un motivo in più per ribadirlo ai quattro venti. Paola o Kate, Kate o Paola. O magari Kate e Paola. Perché va detto: chiunque dovesse essere il prossimo Ct dell’Italvolley già sa che il problema, semmai, se lo devono porre solo gli altri.

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